We Happy Few

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Anteprima: We Happy Few

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Introduzione:

We Happy Few è sviluppato dalla Compulsion Games, uno studio canadese che ha già regalato nel corso della sua carriera, un altro grande capolavoro: Contrast. Partito come progetto Kickstarter nel luglio del 2015, sono riusciti a raccogliere circa 337.000$ per la produzione di questo titolo. Per ora la versione acquistabile é in fase di Preview, ottenibile direttamente dallo store della vostra Xbox, oppure, se possedete un computer, tramite Steam. Come annunciato precedentemente, questa versione non é quella definitiva, ma precisamente é una pre-Alpha, completa solo al 50%, dove grazie a questa versione, si potrà assaporare il titolo e vederne continuamente il suo sviluppo.

Ma cosa é presente in questa Alpha? Ci sarà data la possibilità di giocare una delle tre storie disponibili, ossia quella di Arthur Hastings. Questo personaggio nato nel ’34, alla tenera età di 13 anni, riesce a vince il campionato di scacchi di Wellington. Ma nonostante questa grande vittoria la sua vita non é stata così fortunata, dove attualmente lavora come dipendente nella redazione del dipartimento degli archivi, prendendo alcuni farmaci per combattere la depressione. Il suo compito, principalmente, è quello di accettare o censurare determinati articoli poco consoni, in modo da tenere sotto controllo la massa. Durante il suo turno di lavoro, gli capita tra le mani, un articolo che parla proprio di lui, dove subito gli vengono in mente alcuni avvenimenti passati. Proprio a questo punto, Arthur decide di ribellarsi, gettando via la sua cura, cercando di vivere la realtà dei fatti con i propri occhi e lucidità mentale. Questo lo porterà ad uno status di tristezza che non appena i suoi colleghi lo scopriranno lo denunceranno e gli attribuiranno il titolo: Downer, ovvero una persona noiosa, deprimente. A questo punto sarà costretti a scappare, lasciandoci dietro la “felicità” per scoprire la realtà dei fatti.

Il gioco è ambientato a Wellington Well, una città immaginaria di un’Inghilterra alternativa, retrò e futuristica del 1964, dove ogni individuo è obbligato ad assumere delle pillole allucinogene, che alterano la percezione dell’individuo potandolo in uno stato di assoluta felicità. Una percezione alterata a tal punto di credere che un topo morto sia una piñata piena di caramelle, un laghetto inquinato dagli scarichi industriali sia un bel laghetto pieno di fiori ed arcobaleni, nel quale ci si può tuffare tranquillamente e godersi, in tutta tranquillità, quelle belle acque limpide e cristalline.

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Gameplay:

Principalmente il titolo ruota attorno ad un survival game, dove, oltre a seguire l’avventura del gioco, si dovrà ripetutamente controllare le statistiche del personaggio, tra cui: mangiare, bere e dormire, del quale scenderanno molto rapidamente, dove al giocatore dovrà decidere la propria strategia per sopravvivere in questo mondo tutto particolare. Un’altro aspetto interessante è l’alimentazione, dove si troveranno diversi alimenti in giro per il mondo, ma solo alcuni saranno commestibili o, meglio ancora, sani. Se però non rimane alternativa di mangiare quello che si trova, si subiranno le conseguenze, portando lo stesso giocatore a star male, cercando farmaci per la guarigione. Oltre a questo aspetto si dovranno cercare sempre nuovi oggetti, come un MMORPG, si dovrà scovare le ricette per creare abiti, kit di pronto soccorso, armi e altri strumenti utili per completare la storia. Come ogni survival, che si rispetti, si potrà scegliere tra due modalità di gioco: classica o sopravvivenza, dove in quest’ultima una volta morti, si dovrà rincominciare dall’inizio.

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Lo zio Jack ci osserva:

Lo zio Jack è un po il burattinaio che attraverso trasmissioni televisive e videocamere di sorveglianza osserva e fa il lavaggio del cervello inducendoci ad assumere regolarmente la nostra porzione di pillola Joy.  Una volta che arriveremo nelle parti alte della città dove tutti saranno assuefatti dalle pillole di Joy, si dovrà fare molta attenzione a muoversi e non mostrarsi infelici o tristi oppure in men che non si dica ci troveremo tutti addosso pronti a cambiarci i connotati.

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Niente eroi:

Una delle caratteristiche più interessanti del gioco è che i personaggi di We Happy Few non sono i tipici eroi che si incontrano di consueto. La Compulsion ha voluto creare dei personaggi molto reali e imperfetti come sono l’essere umano sa essere, in modo da rendere molto più realistica e coinvolgente la storia. Infatti sono pieni di difetti, hanno stati alterati dati anche dalla disintossicazione dalle pillole Joy  e uno stato psicotico traumatico dato dal trauma della perdita della Seconda Guerra mondiale.  Ogni personaggio ha una propria storia ma ognuno di loro cercherà di scappare da quella falsa felicità indotta, cercando anche di redimersi.

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Conclusione:

We happy few ha tutte le carte in regole per essere un ottimo gioco. L’aspetto artistico, le meccaniche di gioco ma sopratutto la storia avvincente e affascinante rende questo titolo molto interessante, a tal punto da perderci diverse ore. Aspettiamo impazienti di vedere la versione definitiva del titolo in modo da potercelo gustare a pieno.

Ci piace

  • Storia
  • Stile grafico

Non ci piace

  • Attualmente molto dispersivo
  • Caricamenti corposi iniziali
5

Scritto da : Redazione

Di quando in quando la Redazione prende vita e pubblica articoli tutti suoi. Com'è possibile? Nessuno lo sa...

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