Marvel! Quanto ci piacciono i film Marvel?! Sarà colpa della nostra sindrome di Peter Pan? Sarà perché non stiamo nella pelle in previsione di Infinity War? E Deadpool dove lo lasciamo? Come che sia, siamo sempre felici di seguire le avventure di un personaggio Marvel, specialmente se è inedito. Oggi tocca ad Ant-Man, domani, chi lo sa?
L’omino piccino picciò
Non serve che vi presenti gli Avengers, vero? Ma dell’uomo formica non avevamo mai sentito parlare fino a quest’anno, cinematograficamente parlando. In Ant-Man facciamo la conoscenza di Scott Lang, ladro piuttosto abile che ha appena finito di scontare una pena detentiva di tre anni. 
Appena esce di prigione, Scott si rende conto che la vita per un ex detenuto non è affatto facile a San Francisco. Oltre a non trovare lavoro, non riesce nemmeno a spendere del tempo in compagnia della figlioletta perché la madre e il nuovo marito di lei, un poliziotto, si rifiutano di permetterglielo. Alla disperata ricerca di soldi, il nostro Scott cade di nuovo vittima dei suoi antichi vizietti e, in compagnia di 3 amici e complici, decide di derubare un anziano signore. Dopo aver disattivato allarmi e aperto in modo molto ingegnoso una grossa cassaforte, Scott trova solo una strana tuta da motociclista. Rientrato a casa decide di provare la tuta e, come per magia, si ritrova ridotto alla dimensione di una formica. Lo shock è grande ma lo è ancor di più scoprire che la tuta gli è stata consegnata, nonostante la tortuosa strada. Scott farà ben presto la conoscenza del dottor Hank Pym, inventore della formula per rimpicciolire cose e persone. Il dottore ha bisogno proprio di Scott per fermare il suo ex protetto, pronto a vendere la tecnologia della Particella Pym al miglior offerente, l’Hydra.
Poca serietà?
Ant-Man è un film che, in modo simile ai Guardiani della Galassia, non si prende sul serio. L’idea di un minuscolo supereroe a cavallo di formiche volanti è di per sé piuttosto ridicola ma vedere il suddetto eroe prendersela con un Avenger e vincere è ancor più stravagante. 
Scott Lang, interpretato da Paul Rudd, è una sorta di buffo eroe per caso, spinto dal molto nobile amore per la figlia a fare grandi (anzi, piccole) cose. Le scene d’azione sono ottimamente costruite, contrapponendo gigantesche esplosioni, deragliamenti ad alta velocità e botte stellari con la scala di questi conflitti, che si svolgono a dimensioni minuscole. Fantastico vedere Ant-Man combattere contro il Calabrone dentro una valigetta, su di un trenino e per strada… ma avendo bisogno di una lente d’ingrandimento per apprezzare i colpi mortali. Non solo Rudd, che conosciamo e apprezziamo da tempo in ruoli comici, ma anche tutto il cast (tra cui, quasi a sorpresa, c’è anche Michael Douglas) riesce bene a giostrarsi tra un film che dovrà incastrarsi con il Marvel Cinematic Universe (Ant-Man avrà il suo ruolo da giocare in Infinity War) e tra un film quasi spin-off, più leggero del solito. Insomma, Ant-Man è un film che diverte lo spettatore, al netto di una storia ben scritta che scade solo perché i conflitti tra i vari personaggi non sono affatto originali. Se avete apprezzato i Guardiani, sicuramente apprezzerete anche questo!
