Acer Predator Triton 700

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Acer Predator Triton 700

Torniamo a parlare di laptop. La ricerca della macchina da gaming perfetta non finisce mai e, col passare mesi e degli anni i vari manifacturer trovano sempre il modo di sorprenderci. E di belle sorprese parliamo proprio oggi perché abbiamo avuto sottomano per qualche settimana l’Acer Triton 700.

Linee sexy

Sin dal primo impatto, questo Triton 700 c’è piaciuto molto. Linee squadrate ma stilose, un profilo molto ridotto e solamente il logo Predator con accenti blu rivela la natura gamer del device. Sul sotto troviamo tre generose griglie per l’aspirazione dell’aria e sul retro scorgiamo le lamelle del sistema di raffreddamento, pitturate dello stesso blu che contorna il logo del Triton 700. In un’epoca in cui i laptop da gaming sono dei mostri, sia per quanto riguarda lo spessore che per il design, questo device di Acer si distingue proprio perché ha un design tutto suo che va più in direzione della gamma Blade di Razer che non verso lo sbanfeggio senza ritegno di Asus o di altri device di Acer.

Una volta aperto, troviamo una configurazione decisamente peculiare. Prima di tutto la tastiera, retroilluminata RGB con tanto di tastierino numerico. Sopra di essa, una zona di vetro larga come quasi tutta la scocca. Questo pannello rivela una delle ventole di raffreddamento (illuminata RGB!), con un piacevole vedo-non-vedo. Sulla destra intravvediamo gli heatpipe che convogliano il calore da GPU e CPU verso l’esterno. Una zona potenzialmente molto calda del laptop. Ed è proprio qui che Acer ha deciso di inserire il trackpad. Su una zona di vetro, a pochi centimetri dagli heatpipe di rame, tra la tastiera e lo schermo. Per finire, sul lato destro del pannello, un’altra griglia convoglia aria fredda verso l’interno del Triton 700. Del design ci piace praticamente tutto (tranquilli, torneremo presto sul trackpad!) tranne forse i larghi bezel attorno al pannello IPS. Riducendoli sarebbe stato possibile inserire uno schermo più grande senza aumentare le dimensioni del Triton!

Per quanto riguarda le specifiche hardware, il Triton 700 è un vero mostro: CPU Core i7-7700HQ, 32GB DDR4 (due slot), GeForce GTX 1080 (8GB) con design Max-Q, due SSD NVMe in Raid 0. Lo schermo è IPS da 15,6 pollici FullHD a 120 Hz e con pieno supporto a G-Sync di Nvidia. Per quanto riguarda l’I/O troviamo una HDMI, DiplayPort, 1 USB 2.0, 3 USB 3.0, una Thunderbolt (con 4 lane PCI-E), porta ethernet, jack audio OUT e IN. Niente affatto male, per un device da soli 2,4 Kg e con dimensioni 393 x 266 x 18,9 mm. Un concentrato di tecnologia molto aggressiva in meno di 2 cm di spessore è qualcosa che lascia veramente di stucco, specialmente per i risultati ottenuti da Acer. Impossibile non restare impressionati da un design industriale che è riuscito a sposare in modo decisamente armonioso un profilo molto ristretto con componenti d’alta gamma e notoriamente famosi per generare una massiccia quantità di calore.

Scelte discutibili

Acer sa di aver spinto parecchio con il suo design. Inserire un trackpad multitouch in una superfice di vetro traslucida è una scelta azzardata. La posizione è indubbiamente scomoda perché tra noi e questa superfice c’è tutta la tastiera. Questo fa si che il polso si stanchi dopo pochi minuti di utilizzo a causa della posizione troppo avanti sullo chassis. Capiterà poi piuttosto spesso di premere tasti della tastiera per errore col palmo della mano oppure con l’avambraccio. La mancata inclusione di tasti destro e sinistro fisici ha obbligato Acer a mappare il tasto destro su una gesture (un tocco con due dita), una cosa che ho dovuto cercare attivamente online perché non è per nulla evidente scoprirlo da soli. Per finire, dopo una intensa sessione di gioco questa zona diventerà molto calda (oltre i 50 gradi), non tanto da bruciarci le dita ma abbastanza da risultare molto fastidiosa. Da un punto di vista tecnologico e di design, questa soluzione ci piace molto. Ma l’ergonomia è talmente discutibile da relegare il trackpad multitouch ad un utilizzo sporadico se non proprio come ultima spiaggia. Acer è comunque conscia del problema e ha saggiamente deciso di inserire un mouse wired nella confezione del Triton 700. Non si tratta di un mouse stellare ma è in grado di fare il suo lavoro senza problemi essendo preciso e rapido a sufficienza per tutto tranne che per le sfide più serrate.

Per quanto riguarda la tastiera, abbiamo dei sentimenti contrastanti. Da un lato apprezziamo davvero molto la scelta di inserire una vera tastiera meccanica, con una corsa ridotta dei tasti e un evidente e soddisfacente click degli switch. Tuttavia, non ci siamo trovati molto bene, specialmente all’inizio della nostra recensione. Nonostante gli switch meccanici abbiamo trovato la tastiera un po’ troppo spugnosa nella prima parte della corsa rendendo i movimenti in gioco incerti. Con l’avanzare del tempo abbiamo apprezzato di più questa scelta di Acer, che rende l’esperienza di utilizzo più bilanciata tra scrittura e gaming. Ma, nonostante tutto, non siamo comunque convinti al 100%. Davvero molto riuscita invece l’illuminazione RGB programmabile. Non luminosissima ma la qualità dell’illuminazione è senza sbavature.

Performances, performances, performances!

Immaginateci saltellare su un palco urlando PERFORMANCES tutti sudati (Steve Ballmer, sarai sempre una fonte di ispirazione per tutti noi!). Il Triton 700 si difende in modo egregio sia nei bench sintetici che nei giochi. Come di consueto, abbiamo messo l’hardware sotto la lente con diversi tipi di test. Iniziamo con 3DMark TimeSpy Extreme che ottiene un rispettabile 2’577 senza attivare le opzioni di overclock del sistema (a titolo comparativo, il nostro PC principale, un i7-7800X, 32GB RAM e 1080 Ti ottiene 4’097 punti). TimeSpy Extreme è forse un test overkill più indirizzato al gaming in 4K e per questo abbiamo fatto una seconda run con FireStrike ottenendo 13’742 punti in modalità normale e 14’156 con l’overclock massimo (il desktop arriva a 20’886). Continueremo i test con la modalità OC su Turbo perché, secondo noi, ha poco senso non sfruttare al 100% la potenza del device. Passando a Unigine Superposition (1080p Extreme) arriviamo a 3600 punti (che scendono a 3360 senza OC). Il test CPU di Cinebench R15 risulta in un 745 (sul desktop arriviamo a 1373). Il risultato di Cinebench non soprende, vista l’inclusione di una CPU mobile e non di classe desktop. Intendiamoci, i suoi 4 core (e 8 thread) e la sua capacità di boostare fino a 3,8 GHz non lo rendono un peso leggero in ogni caso. Lo stesso discorso vale per la GPU, una GTX 1080 Max-Q. Si tratta di una derivazione mobile della sorellona GTX 1080 ma meno performante di un 10-15% rispetto alle GTX 1080 per laptop (parliamo di un -18% per la frequenza di base e -16% di capacità di boost). In performances reali, si avvicina di più a una 1070 da desktop che non una 1080 regolare. Tuttavia, non è una scelta stupida perché, come vedremo con alcuni dati reali, le performances ci sono. La scelta di usare un pannello FullHD al posto di un pannello 4K, è decisamente vincente. Il Triton 700 è una macchina da gioco in 1080p, non da 4K. Non che sia impossibile giocare ad altissime risoluzioni con un monitor esterno ma decisamente non era quello lo scopo in mente agli ingegneri di Acer.

Passando ai giochi abbiamo scelto Destiny 2, Rise of the Tomb Raider, The Witcher 3 e Playeunknown’s Battlegrounds. Rise of the Tomb Raider ha una modalità benchmark, abbiamo quindi impostato il gioco su Very High (1080p) e abbiamo lanciato due bench, con DX11 e DX12, dal momento che RotTR in passato ha dato valori scostanti tra le due versioni di DirectX. Con nostra sorpresa però i risultati sono rimasti stabili tra le due versioni: 115,24 DX 11 Very High e 119, 79 DX 12 Very High. Un risultato encomiabile. Molto bene anche The Witcher 3 che al Palazzo di Beauclair oscilla tra i 70 e gli 83 fps mentre nella tenuta di Corvo Bianco gravitiamo tra 75 e 87 fps. Performances che sono più o meno le stesse in tutte le aree di gioco e che permette, tramite l’attivazione di un v-sync, un’esperienza di gioco impeccabile a 60 fps (oppure, usando g-sync per azzerare il tearing). Playerunknown’s Battlegrounds è entrato nella nostra lista di giochi da benchmark vista la sua enorme popolarità. Le performances sono scostanti, data anche la natura da cantiere aperto (non ci frega se è uscita la versione 1.0!) del titolo. A parte alcune zone molto congestionate e gli atterraggi, il framerate è stato costantemente al di sopra dei 100 fps, arrivando a soglie di 130 in aperta campagna. Per finire, Destiny 2, che offre un framerate scostante a dipendenza delle zone e delle attività. Il modo migliore per giocare è stato bloccare gli fps a 72 con tutti i dettagli ultra per una esperienza di gioco senza sbavature. Tuttavia, lasciando il v-sync disattivato non è raro vedere valori oltre 80 fps.

Do we have a winner?

Se non fosse per la posizione assurda del trackpad, avremmo un vincitore senza riserve (la tastiera è una questione di gusti). Il design ci piace molto e le performances sono di primordine, una vera macchina da gaming pensata in modo intelligente per il FullHD. Un I/O senza compromessi, strutturato in modo intelligente. Senza scordarci delle performances termiche, con una rumorosità evidente ma decisamente sotto controllo che impedisce il throttling termico in quasi ogni occasione. Certo, tutte queste performances hanno un prezzo salatissimo (al momento 3999 CHF per il modello da 1TB e 3699 per i modello da noi testato, quello da 512 GB). Nonostante il trackpad e la tastiera però noi siamo soddisfatti e pienamente convinti da questo Triton 700.

 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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