È difficile spiegare la sensazione che può dare visitare lo stand di CD Projekt RED e poi assistere alla presentazione di Cyberpunk 2077… Per noi – e per praticamente tutti i media con cui abbiamo parlato – si tratta di un momento atteso con impazienza, non solo per la voglia di scoprire nuovi dettagli su questo promettente e incredibile videogioco, ma anche perché visitare lo stand dello sviluppatore significa ritrovarsi in universo a parte.
Infatti, non appena viene varcata l’entrata della zona dei creatori polacchi, la Gamescom non esiste più e vi ritrovate nel mondo di Cyberpunk. L’anticamera di attesa per la presentazione è un vero e proprio bar: ci sono attori vestiti da cyborg, con tenute curate fin nei minimi dettagli, la birra è in bottiglie personalizzate e le decorazioni riproducono tutto quello che corrisponde all’immaginario di questo genere di fantascienza. Nello stand di CD Projekt RED tutto è perfetto, quasi ostentatorio e fuori parametro rispetto a ciò che gli altri sviluppatori o produttori sono pronti a offrire in un’area business. Ma non è un caso: è la dimostrazione che lo sviluppatore polacco non lascia nulla al caso, che la coerenza degli universi che crea trascende il medium in quanto tale e che ogni aspetto dell’esperienza è importante ai suoi occhi. Diciamolo pure: lo stand di CD Projekt RED è quello di qualcuno che è cosciente dei propri mezzi e che sa di avere ormai la capacità di definire nuovi standard ogni volta che crea un videogioco.
Durante questa Gamescom abbiamo assistito ben due volte alla dimostrazione di Cyberpunk 2077. Il nostro scopo era non solo quello di scoprire le novità rispetto all’E3 di pochi mesi fa – per questo sarebbe bastato anche una persona! -, ma anche quello di provare a andare oltre l’effetto di meraviglia e cercar di prestare attenzione ai dettagli. Per la prima volta nella storia di Joypad, abbiamo discusso un paio d’ore per decidere che taglio dare a questo articolo e come procedere; questo vi fa capire cosa possa significare vedere dal vero questo gioco, in cui tutto sembra essere fuori parametro. Senza dilungarci troppo, vi diciamo già che vere novità non ci sono rispetto all’E3: la descrizione di Dave è sempre d’attualità e vi invitiamo a (ri)leggerla per scoprire cosa succede nella dimostrazione di questo FPS con elementi RPG. In questa sede preferiamo invece soffermarci su qualche dettaglio che abbiamo deciso di osservare. Iniziamo dall’universo di Cyberpunk 2077: infatti, il primo grande attore è la città. Gli edifici sono magnifici e hanno carattere. La quantità di dettagli è semplicemente impressionante: rifiuti, luminarie, pubblicità e tanto altro. La qualità dell’illuminazione è tale che la città sembra essere vera, ma non sorprende pensando al lavoro già fatto dallo studio con The Witcher 3. E se ciò non ancora non bastasse, c’è vita ovunque: molti persone vivono nelle vie futuristiche e è possibile incappare in animali. Abbiamo assistito alla presentazione con un redattore di mondoXbox e la prima riflessione che ci siamo scambiati in seguito è stata: “Ma quanto ci mettono a creare una location?” Un discorso simile vale per i personaggi del gioco. Ritroviamo in Cyberpunk lo stile tipico dei modelli 3D creati dallo sviluppatore, che è un po’ un marchio di unicità fin dal primo The Witcher: sono tutti splendidi e curatissimi. A titolo di esempio, basta pensare ai cyborg decisamente degenerati con cui il protagonista V si scontra nella dimostrazione: sono ricchi di innesti che si fondono in maniera malsana con la carne! Un altro dettaglio che ci ha sorpreso è il corpo nudo della ragazza che V salva a inizio gioco: quando la giovane donna viene sollevata, il seno si ripiega, dando l’impressione che si tratti di qualcosa di organico, con un peso, e non di un semplice ammasso di poligoni ricoperto di texture.
Infine, specie per un gioco ambientati in un mondo cyberpunk, l’ultimo grande attore sono le macchine, e cioè veicoli, armi e innesti. Ancora una volta il lavoro proposto da CD Projekt RED è maniacale. I modelli sono curatissimi e sembrano reali. Gli effetti speciali arricchiscono il tutto: per esempio, lo scanner ottico tiene in considerazione l’occlusione – ci avete pensato che non capita praticamente mai? – e gli effetti delle armi che distruggono muri o le cui pallottole cambiano di direzione sono tra i migliori mai visti in questo genere di giochi.
In conclusione, possiamo dire che Cyberpunk 2077 merita tutto l’entusiasmo che gli ruota attorno. Se alla sua uscita tutto il gioco si assesta su questo livello estetico, il gameplay regge e la narrazione segue, CD Projekt RED potrà vantare un altro capolavoro fra le sue opere. Noi ci crediamo per due ragioni: per la qualità dei lavori precedenti dello studio, soprattutto con The Witcher 3, e perché il sottoscritto, che vent’anni e passa or sono giocava al gioco di ruolo cartaceo, non ha mai raggiunto con la fantasia quanto visto durante la dimostrazione. Purtroppo, nessuna data di uscita è annunciata finora e l’attesa sarà probabilmente ancora lunga…