Far Cry Primal (PC)

Abbiamo conosciuto la pazzia, abbiamo aiutato una ribellione, siamo stati per giungle e montagne. Quello che non avevamo ancora visto è la lotta primordiale, tra mammut, tigri dai denti a sciabola e feroci uomini delle caverne. La serie è Far Cry, il titolo è Primal. Pronti a risvegliare l’homo erectus? Abbiamo già recensito Far Cry Primal qualche giorno fa ma oggi torniamo a parlare del nuovo FPS preistorico di Ubisoft con una recensione delta dedicata alla versione PC.

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Questione di sopravvivenza

In Far Cry Primal siamo Takkar, cacciatore della tribù dei Wenja. La vita nella preistoria è dura e senza pietà e sin da subito ci vedremo confrontati con le forze della natura. Una battuta di caccia al mammut finita male ci lascerà soli, feriti e disperati: ecco che l’istinto di sopravvivenza di Takkar si accende e il nostro compito sarà quello di fargli trovare i membri della sua tribù. Ma la storia di Primal ha un respiro più ampio e ci mette nel centro di una furiosa lotta per il dominio della terra di Oros. Da un lato Tekkar e i Wenja, gente coraggiosa ma senza un capo e dall’altro le tribù rivali dei Izila, più avanzati nella tecnologia e gli Udam, che preferiscono violenza e cannibalismo alla diplomazia. Come protagonisti dovremo fare del nostro meglio per difendere la nostra gente e portarla alla prosperità, eliminando sistematicamente i concorrenti e assicurandoci che ogni dettaglio del nostro campo sia al posto giusto. In qualità di nuovo capo dei Wenja il nostro viaggio per Oros sarà quello del cacciatore, alla ricerca di risorse ed alleati oltre che a difendere la nostra gente dai nemici. Che la lotta cominci!

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Tocco animale

Far Cry Primal urla sopravvivenza da ogni poro. Tutto nel titolo è indirizzato verso gli istinti più animali dell’uomo: nutrirsi, sopravvivere, prosperare. Il gameplay di base è quello che conosciamo da tempo: combattimento ed esplorazione. La mappa di Oros, che dovremo scoprire pian piano girovagando per i boschi, va conquistata. Missioni di attacco agli accampamenti, del tutto simili a quanto visto in passato, ci permettono di estendere il nostro dominio e, cosa non da poco, sbloccare punti di fast travel. Pet_Wolf_GOLD_1080p_1449171017.0Svolgere missioni per conto dei vari personaggi che incontreremo nel gioco ci permette di migliorare diverse facoltà (come la vita o le capacità offensive) e costruire utili armi e accessori. Dopo qualche ora di gioco apprenderemo la facoltà di comandare le bestie feroci. Dopo aver incontrato uno sciamano e aver bevuto il suo orrido intruglio, saremo pronti per un livello parecchio allucinato che ci fornirà capacità speciali. In breve tempo avremo a disposizione gufi, tigri, lupi, mammut, orsi e molte altre bestie che eseguiranno ogni nostro comando. Ad esempio possiamo mandare il gufo in avanscoperta mentre comandiamo all’orso di sbranare una guardia isolata. Ogni animale ha i suoi perks, che sono piuttosto variati. A titolo di esempio il lupo è un animale da esplorazione: la sua vista acuta e il suo fiuto aumentano la quantità di mappa che riveliamo mentre stiamo camminando. L’orso invece è potentissimo in attacco. Il mammut è comodo come cavalcatura! Ovviamente non siamo inermi, nel nostro arsenale troveremo armi squisitamente primordiali come archi e clave ma anche primitive bombe velenose! Il sistema di combattimento è identico a Far Cry 3 e 4 ma in Primal l’ho trovato molto più soddisfacente. Forse perché, aiutati dal nostro compagno animale e riducendo la velocità dello scontro (un arco non è un mitragliatore pesante!) tutto è più gestibile e scorre in modo più armonioso.

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Gioco preistorico & computer futuristico

Primal da un impressionante colpo d’occhio su console, logicamente su PC ci aspettiamo anche di più. Cominciamo subito col dire che questo gioco è piuttosto esoso in fatto di hardware e che per restare ancorati ai 60 fps con i dettagli al massimo dovete mettere in conto una GeForce GTX980, accompagnata da almeno 8GB di RAM e una CPU degna di questo nome. Sulla nostra configurazione di test (Intel i5 6600K, GeForce GTX980, 8GB di RAM e un overclock generale di circa il 20%) Primal è liscio come il velluto. Pochissimi i casi in cui il framerate scende di una manciata di fps sotto i magici 60. Per quanto riguarda le specificità della piattaforma PC troviamo pochi settaggi particolari: textures selezionabili tra normali e alte, anti aliasing FXAA e SMAA (ma manca all’appello le versioni più trendy e golose tipo SSAA) e non troviamo nemmeno l’occlusione ambientale HBAO+ che oramai vogliamo vedere ovunque. Il gioco risulta ovviamente più bello su computer, con effetti di illuminazione più definiti, dettagli – in particolare per quanto riguarda la vegetazione – migliori ed effetti volumetrici più incisivi. Le texture sono solo marginalmente migliori della versione per console, mostrando ancora un po’ troppo il fianco ad una visione ravvicinata. Tuttavia, a conti fatti, la versione per computer non fa un enorme salto avanti rispetto alla controparte console, sia PS4 che Xbox One. Sarebbe stato bello vedere, oltre a qualche effetto di post-processing più avanzato, anche textures più definite. C’è spazio per migliorare certo e magari Ubisoft si deciderà a rilasciare, oltre a patch, anche una versione migliore delle textures di gioco?

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Foresta vergine

Far Cry Primal riesce ad evocare l’eco di un mondo andato oramai perduto. A livello umano fa un buon risultato, offrendoci tribù diverse tra loro, ben caratterizzate sia a livello visivo che comunicativo (il gioco infatti non è in nessuna lingua conosciuta ma è parlato nei vari dialetti delle tribù!). Piacevolissimo gironzolare per i boschi, stando magari attenti a non farlo durante le ore notturne (il tempo è infatti dinamico) a rischio di farci attaccare da animali affamati. La storia certo è ridotta un po’ all’osso, con qualche side quest a spezzare la monotonia che però non riesce a risollevarne le sorti. Il bello di Primal è proprio il gioco in sé: un amalgama di sopravvivenza pura, di caccia, di libertà nella natura. Dopo il favoloso Blood Dragon, questo è un Far Cry che ha saputo emozionarmi.

 

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

7 Comments Added

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  1. Legnada 4 Marzo 2016 | Rispondi

    “la versione per computer non fa un enorme salto avanti rispetto alla controparte console”, mamma mia che delusione, pensare che una 980 occata bisognerebbe asfaltare queste console. Se non fosse per i prezzi dei giochi molto inferiori grazie ai vari saldi nei diversi client, mi chiedo che cosa spinge una persona a farsi un mega PC se non per soddisfazione personale. Ma a che risoluzione lo avete provato? Aspetto un po’ poi lo prenderò sicuramente perché sembra interessante come capitolo, dovrò tirare il collo alla mia 290.

    • Dave 4 Marzo 2016 | Rispondi

      l’abbiamo testato a 1920×1080 perché non siamo equipaggiati con monitor 4k.
      Però dai ci sono titoli che godono parecchio del passaggio su PC, vedi Rise of the Tomb Raider di recente! E non dimentichiamo la VR in arrivo quest’anno…

      • Legnada 4 Marzo 2016 | Rispondi

        Ok allora a risoluzione umana, qualcosa c’è ancora non posso darti torto però ci sono troppi porting che limitano a bestia il PC, per la VR non so la guardo con un po’di diffidenza, non l’ho provata ma sono pronto a farmi sorprendere.

        • Dave 4 Marzo 2016 | Rispondi

          Io ho provato quasi tutto, da Oculus (crescent bay), Vive (il primo), PlayStation VR (quando ancora si chiamava Morpheus), GearVR (lol) e GoogleCardboard (altrimenti detto, il mio natel) e ci sono cose molto molto interessanti, specialmente il Vive (imho, eh!). Il problema è che finchè si tratta di una tech demo va bene, tutto fico tutto bello… ma poi bisognerà vedere se davvero ci vogliamo giocare per ore ad un gioco in VR! E se dopo 5 minuti mi viene la nausea (con Oculus DK2 anche con 90-100 fps ti viene – non me n’era venuta col Vive l’anno scorso però) non è fattibile di certo!

          • Legnada 4 Marzo 2016 |

            Ah però, tipo alla Fraws, l’effetto nausea è sicuramente il più grande deterrente oltre ai prezzi visti in rete sentendo un po’le voci, inoltre è vero che pensare ad una sessione lunga di gioco in piena estate con su tutto quel popò di roba non è molto confortevole. Vediamo, secondo me con il PP14 nei prossimi 2 anni faranno passi da gigante, e se questi VR dovrebbero confermarsi, ci saranno altre novità per l’interazione con i giochi che spunteranno come funghi, vedi pedane mobili, riproduttori termici, sedili dinamici ecc,. Rischierò veramente di essere sfrattato dalla donna…..;-)

          • Dave 4 Marzo 2016 |

            tutte queste cose ci sono già in effetti… 😀

          • Legnada 4 Marzo 2016 |

            Ma non per la massa, e senza VR perdono il loro fascino. se tutto va per il verso giusto una pedana sarà mia, altro che tapis roulant.

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