Razer Mamba

Tra le molte marche di periferiche per PC, ce n’è una che si è fatta un nome di un certo prestigio. Razer è di sicuro tra le leader del settore, con proposte che sanno stuzzicare l’appetito di molti pro gamer su PC. Questa estate siamo stati a trovare lo stand del costruttore statunitense alla Gamescom per dare un primo sguardo alla loro lineup per il 2015. Tra i prodotti che ci avevano colpito spiccava la nuova versione del Mamba, edizione riveduta, corretta e migliorata di uno dei prodotti faro del marchio. Il mouse è giunto in redazione un paio di settimane fa e finalmente siamo pronti per parlarvene!

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16’000 DPI!

Iniziamo con uno dei numeri più impressionanti del Mamba 2015: 16’000 DPI. Tanta è la risoluzione del sensore di questo mouse che bagna il naso ai pure già impressionati 12’000 del Proteus Core G502 di Logitech G. Per farci capire, 16’000 DPI vogliono dire un sensore incredibilmente veloce, molto più veloce di quanto potreste sognare. A questa velocità un tappetino del mouse di dimensioni normali e uno schermo non 4K non sono adatti! Come ogni mouse del genere, potremo selezionare la risoluzione che più si adatta al gioco e alla situazione ma con questo Mamba gli incrementi sono precisissimi visto che possiamo selezionare step da appena 1 DPI alla volta. Ridottissima anche la distanza di interruzione in sollevamento: 0.1 mm. Il pollig rate varia da 125 a 1000 Hz, con uno step intermedio a 500 permettendoci di modificare il tempo di risposta verso il PC: da 8 fino a 1ms anche se la differenza tra 1 e 2 millisecondi non è stata davvero evidente per me. In pratica la customizzazione del Mamba è totale e possiamo davvero selezionare quella impostazione certosina che funziona per noi, magari salvando tale impostazione in uno dei 5 stage di sensitività offerti dal software di controllo. Per altro è anche possibile attivare la sensibilità sugli assi X e Y, per una risposta diversa a seconda dell’asse su cui ci muoviamo anche se la regolazione diventa davvero importantissima in questo caso: inutile mettere 1600 DPI sull’asse X e 100 sull’asse Y (ridicolo anche solo pensarci). Tuttavia variare di un centinaio di DPI in certi titoli, magari qualche shooter un po’ particolare, può essere interessante per alcuni.

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La seconda innovazione del Mamba si chiama Click Force è la regolazione della forza del clic: i tasti destro e sinistro possono essere infatti modificati tra 45 e 95 grammi con 15 step intermedi. L’interesse è immediato: un clic destro più duro per giochi in cui conta quell’unico click ragionato oppure leggerezza massima per titoli in cui conta la velocità e il numero di pressioni, magari un bel MOBA? L’unica pecca è che la regolazione è fisica, Razer offre un piccolo cacciavite col il Mamba per agire sui regolatori. Niente profilo salvato a portata di click, anche se non è folle pensare che in un futuro una feature del genere possa arrivare. Per quanto mi riguarda ho apprezzato questa possibilità, sbizzarrendomi prima di trovare l’impostazione più adatta per Star Wars Battlefront (leggerissimo: morite feccia ribelle!!!). razer-mamba-gallery-02Intendiamoci: la differenza non è enorme e non credo che vi trasformerà da niubbo a progamer in quattro e quattr’otto, questa feature del Mamba è chiaramente indirizzata al giocatore esigentissimo in fatto di click ratio. Niente regolazione del peso del mouse però, una feature molto amata da parecchi giocatori. Il Mamba pesa circa 125 grammi, non proprio un peso piuma (il mio mouse regolare pesa 90 grammi). Ammetto che all’inizio mi ha spiazzato un po’ e che lo avrei preferito più leggero, perfino ora dopo 2 settimane di utilizzo mi ritrovo a desiderarlo più snello di quanto non sia. Si tratta di abitudine e gusti personali, ma è un dettaglio che non va sottovalutato.

Terza feature degna di nota è che il Mamba è wireless. Prima che cominciate ad urlare allo scandalo (si sa, mouse wireless e pro gaming non sempre vanno d’accordo) vi annuncio che potete anche usarlo cablato. La velocità di reazione mi è apparsa virtualmente indistinguibile tra la modalità cablata e quella wireless, anche perché Razer ha puntato tutto sulla velocità, anche a costo di non criptare i dati tra il mouse e la base di ricezione, al fine di massimizzare la risposta. In modalità senza fili il mouse promette circa 20 ore di utilizzo, anche se utilizzare un polling rate di 1kHz e gli effetti Chroma attivi riducono ovviamente la durata della batteria. Razer ha incluso nella confezione una pratica (e stilossisma) base di ricarica che funge al contempo da ricevitore, stand e compagno di Chroma del mouse. Per me, abituato ad usare un mouse wired, si è trattato di modificare un po’ le mie abitudini. La sera il mouse lo piazzo sulla base di ricarica, altrimenti il giorno successivo mi ritrovo a non arrivare a sera (basta comunque collegare il cavo direttamente al mouse per continuare ad usarlo). Consiglio a tutti di ridurre il tempo di inattività dai 10 minuti di default a 5 se non lo usate in modo intenso durante la giornata. Lo svantaggio è che la periferica ci mette mezzo secondo a riattivarsi, il vantaggio è una durata migliore della batteria! Tutto sommato però, grazie specialmente a base e modalità cablata, sono soddisfatto della durata del Mamba. Ho notato comunque che anche se il mouse segnala di essere completamente carico è bene lasciarlo in carica ancora per qualche ora, al fine di massimizzare la carica (in un’occasione mi segnalava batteria piena mentre il software dava un livello di carica attorno al 78%!).

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Chroma!

Come molti altri prodotti di Razer, il Mamba è pienamente compatibile con Chroma, il sistema di illuminazione del marchio. Il mouse e la base di ricarica possono mostrare 16.8 milioni di colori e possono essere programmate sia in modo indipendente che andare a braccetto con altri prodotti quali il Firefly o la DeathStalker. L’effetto è magnifico, senza discussioni. I colori sono brillanti, le transizioni soffici e la customizzazione tramite il software Synapse è semplicissima. In effetti tutto il programma di gestione di Razer è il migliore che abbia mai usato. La gestione delle feature hardware è intuitiva, la registrazione delle macro istantanea. Gestire i tasti, tra gli 8 disponibili sul Mamba, è estremamente facile. Di default i due tasti sotto la rotellina sono per gli step della sensibilità, ma se accetterete un consiglio da parte mia li cambierete in favore dei due tasti sul lato. Questo perché, durante i miei frenetici test su Battlefront, mi sono reso conto che la modifica al volo della sensibilità impatta parecchio sulla precisione di tiro, visto che dovete spostare l’indice parecchi indietro sul corpo del mouse. Spostarli a portata di pollice è quindi un’ottima idea nel caso di questo shooter. Ovviamente anche qui si tratta di gusti e preferenze e non esiste solo Star Wars Battlefront là fuori! Il pacchetto software è completato da statistiche di utilizzo dettagliato per ogni gioco installato sul PC, tra cui una heatmap, click, distanza, rotazioni della rotellina eccetera. Dettagli squisitamente inutili per me, ma che possono essere preziosi per altri.

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Premium

Il Razer Mamba è un mouse premium, molto premium. Il prezzo gravita attorno ai 190 CHF per la versione normale (esiste anche una Tournament Edition, solo wired e senza regolazione della forza dei click che costa sui 110CHF). Non è decisamente un prodotto a buon mercato! Ma la qualità costruttiva è stellare e la presentazione del prodotto lascia senza fiato. Il Mamba viene infatti venduto in una scatola in metallo nero estremamente stilosa. La texture della plastica che crea il corpo del mouse è tra le migliori al tatto che abbia mai provato: squisitamente matte e con zone antiscivolo dove si appoggiano le dita. La rotellina, in gomma, oltre ad essere illuminata in modo indipendente rispetto al mouse è anche molto comoda, sebbene faccia più resistenza alle dita rispetto ad altri che ho provato. La base, minimalista e illuminata, trova il suo spazio in modo naturale sulla scrivania. Insomma, per tutti quei soldi non ci aspettavamo di meno del non plus ultra. Ebbene, il Mamba è la Ferrari dei mouse e per tanto va utilizzato su un tappetino degno di questo nome (e non quello del discount!) pena la riduzione delle sue performances. Ci sono alcuni svantaggi rispetto ad altri mouse: in primo luogo le frequenti ricariche (praticamente giornaliere) della periferica e il peso, per me, un pochino eccessivo, ma non c’è dubbio che si tratti di un prodotto di rilievo. Ottimamente costruito, ricco di features sia innovative che robuste e con un design aggressivo senza essere pacchiano (cosa affatto scontata nel mercato dell’hardware PC!). Approvato con davvero pochissime riserve.

 

 
 

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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