Torna Techland, famosa soprattuto per Dead Island e Call of Juarez, con un nuovo Survival Horror adrenalinico, pieno di infetti e caratterizzato dal gameplay basato sul parkour. Pubblicato dalla Warner Bros. Interactive Entertainment, Dying Light aveva già fatto parlare di sé prima del lancio grazie alla possibilità di stamparsi la statuina di un infetto con una stampante 3D, direttamente a casa propria, sempre se si è in possesso di una di queste.
Storia:
La città di Harran da circa 2 mesi è sotto gli occhi di tutto il mondo perché flagellata da un’epidemia causata da un agente patogeno sconosciuto. Il ministero della difesa, subito dopo lo scoppio dell’epidemia, ha eretto un muro per isolare l’area urbana. Le operazioni di soccorso, delle quali si occupa il GRE, prevedono l’invio di rifornimenti per i sopravvissuti, ma nonostante la volontà di aiutare le persone costrette in quarantena finché non si sia trovata una cura, il ministero della difesa vuole mettere in atto un piano radicale per evitare ulteriori problemi.
Kyle Crane, un agente sotto copertura del GRE, viene inviato ad Harran per recuperare dei file compromettenti per lo stesso GRE. Purtroppo al suo arrivo viene attaccato da un gruppo di teppisti. Durante la colluttazione che ne segue Crane spara ad un membro della gang, attirando gli infetti verso di lui. Nelle fasi che seguono lo scontro Crane è morso da un infetto, ma l’intervento di un altro gruppo di sopravvissuti gli salva la vita ritrovandosi alla Torre, edificio nel quale sono barricati numerosi civili che cercano, ogni giorno, di sopravvivere all’epidemia. Nonostante le dolorose crisi causate dall’infezione, Crane aiuta il gruppo di Rahim (il capo dei sopravvissuti) a procurarsi l’ “anti zim“, un agente ritardante per non trasformarsi in un infetto. Crane non perde però di vista la sua missione originaria e mentre aiuta i sopravvissuti continua, di nascosto dai suoi nuovi compari, ad agire per il GRE.
Gameplay:
Ci si muoverà in un’intera città (open-world) invasa da orde di infetti. Correndo, saltando e arrampicandoci su ogni superficie disponibile, si dovrà completare la serie di missioni principali, attraverso le quali si dipana la trama, con la possibilità di scegliere se accettare o meno una vasta gamma di missioni secondarie. Inizialmente ci si limiterà alla ricerca di oggetti o all’attivazione di vari impianti, questo grazie anche allo spirito di sopravvivenza. Questa particolare modalità permetterà ai giocatori di visualizzare per qualche istante i punti esatti degli oggetti utili che ci circondano. Tubi, assi di legno, gira tubi sono solo alcuni delle armi che si troveranno sparsi per la città, ma non mancano anche le armi da fuoco, benché siano piuttosto rare. Da qui la difficoltà del gioco, che costringe a cercare continuamente rifornimenti utili a riparare e potenziare le nostre armi base. Senza contare che più il combattimento si avvicina al corpo-a-corpo più sarà difficile abbattere i nemici. La questione delle armi è ulteriormente sviluppata grazie al menù progetti, che permette al giocatore si potranno assemblare medikit, armi da lancio, pozioni per aumentare temporaneamente le prestazioni e molto altro ancora. Il menù progetti è una parte del gioco da non sottovalutare, perché se inizialmente servirà soprattutto a riparare le nostre deboli armi col proseguire del gioco si avrà la possibilità di costruirsi degli oggettini davvero interessanti, sull’esempio del noto gioco Rising Dead, primo su tutti la mazza ferrata elettrificata.
Veniamo alle prestazioni fisiche. Queste si dividono in tre tipologie di abilità: sopravvivenza, agilità e forza. Ognuna di queste è a sua volta suddivisa in una ramificazione di ulteriori sotto-abilità sia passive che attive. Espandere le abilità di sopravvivenza permetterà, per esempio, di contrattare meglio con i venditori (attiva), oppure di aumentare la capacità del nostro zaino (passiva). Per fare qualche altro esempio aumentare l’agilità significherà imparare ad arrampicarsi più velocemente, mentre aumentare la forza faciliterà i corpo-a-corpo. Sarà ovviamente imprescindibile aumentare proporzionalmente e gradualmente tutte e tre le tipologie di abilità per semplificarsi la vita all’interno della città. Per ottenere dei nuovi livelli di abilità sarà necessario completare le richieste dei cittadini, uccidere gli infetti ed “esibirsi” in varie acrobazie stile parkour. Bisogna prestare particolarmente attenzione al rumore che provochiamo. Distruggendo un tetto di legno, saltando da una grande altezza, oppure facendo esplodere bombe, non sarà spesso la via esatta per la sopravvivenza, anzi attirerà molti più nemici verso di noi. Infatti i nemici intorno a noi, potranno localizzare velocemente la provenienza di un rumore e qualche volta, questo può tornare pure a nostro vantaggio. Lanciando dei petardi verso le trappole disseminate nell’area (come per esempio delle pozze d’acqua con elettrificate da un cavo della corrente al suo interno), si riuscirà a uccidere senza troppi problemi delle grandi quantità di nemici.
In ultimo veniamo alla parte che più caratterizza Dying Light. Il gioco è dotato di un ciclo giorno-notte (che si attiverà una volta completata la fase tutorial, invero piuttosto lunga), che avrà un peso non indifferente nel determinare la pianificazione delle nostre azioni. La fase diurna si contraddistingue per esser quella più agevole per il giocatore, i nemici si dimostrano meno reattivi e addirittura quelli più pericolosi si faranno raramente vedere. In questo stato sarà evidentemente più facile compiere le nostre missioni. Al contrario la fase notturna espone il giocatore ad una serie di pericoli sensibilmente maggiore, ma premierà i temerari dando loro un numero elevato di punti esperienza necessari ad aumentare le abilità di cui abbiamo già parlato. Il giocatore avrà facoltà di evitare la fase notturna rintanandosi nei rifugi dei sopravvissuti sparsi per la città, rifugi che permettono anche di depositare (e raccogliere gli oggetti depositati in precedenza, in stile cassa di Resident Evil). Come già accennato, essendo lo spazio nel nostro zaino limitato un’attenta gestione delle nostre risorse adattata alle particolarità della missione in progredire faciliterà la partita in corso. Con tutto questo possiamo dire che il gameplay propone un’azione anche frenetica, violenta e sanguinaria, bilanciata dalle fasi di raccolta, ricerca e preparazione. Queste fasi, più brevi, permettono al giocatore di “tirare il fiato”, ma anche di spingerlo a guardare lontano e studiare le mosse successive.
Grafica e suono:
Fin da subito si percepisce un ventata di fresco e pulito. Nel nostro bucato è fresca (innovativa) la combinazione tra uno sparatutto in prima persona e gli spostamenti in stile parkour. Il pulito che più pulito non si può salta subito all’occhio, la cura degli ambienti interni ed esterni è impressionante. È quindi evidente come il team non si sia posto limiti nella fase di produzione delle “texture” raggiungendo una elevata risoluzione grafica garantendo il dettaglio degli oggetti anche se osservati da molto vicino. Dying Light non ha solo la alta risoluzione delle texture, ma dispone anche di un impianto di effetti dinamici altrettanto curato. Molto indicativo è l’effetto del vento che si traduce nell’animazione delle piante e in effetti particellari della polvere sulle strade. L’effetto luce è però – e non potrebbe essere altrimenti – quello che impressiona di più: esso copre dinamicamente tutte le fasi del giorno e le ombre generate, sempre in tempo reale, sono quasi del tutto prive di sbavature. Bisogna inoltre considerare che questo effetto è combinato con gli effetti atmosferici quali pioggia e nebbia. Il tutto è abbinato ad effetti sonori altrettanto curati garantendo complessivamente un effetto quasi foto-realistico. Il mastering audio curato, anche qui in modo impeccabile, trasmettono immediatamente le sensazioni che gli sviluppatori volevano far percepire al giocatore. Se in aggiunta si useranno delle cuffie con il Dolby Surround, la percezione di ogni singolo effetto sonoro sarà garantito.
A livello di interfaccia grafica utente (GUI), mentre ci si muove si avranno pochi elementi a schermo che si limitano a salute, mappa e obbiettivo della missione (specialmente dopo l’ultimo aggiornamento). Assenti il punteggio e altre informazioni di dubbia utilità (come in Dead Island Riptide per esempio), così da avere sempre una pulizia perfetta su tutto lo schermo. Il menu principale fornisce immediatamente le indicazioni che si cercano, suddiviso in cinque categorie (mappa, missioni, inventario, progetti e abilità), si ha una completa e veloce gestione di tutte le azioni disponibili. I dialoghi sono ben strutturati e i doppiaggi in italiano sono, ancora una volta, curati molto bene. Non manca ogni tanto qualche tono sarcastico, conferendo a Crane una personalità unica.
Come uno zombie (DLC):
La modalità multiplayer inserita successivamente, permette ai giocatori di prendere il controllo del cacciatore della notte, invadendo le partite degli altri giocatori quando si presenta la notte (senza nessun tipo di caricamento per chi è umano). Qui l’obbiettivo sarà per gli umani di distruggere i nidi degli infetti posizionati in diversi punti sulla mappa, mentre per chi controlla il cacciatore sarà ovviamente quello di uccidere gli umani. L’aspetto veramente interessante di questa modalità sta nel controllo dello zombie. Si avranno a disposizione delle abilità davvero particolari, che assomigliano in parte a quelle del famoso personaggio della Marvel: Venom. Con una vista che a schermo si presenta cupa e grigiastra, questo personaggio sarà molto rapido nei movimenti, rapidità che può essere ulteriormente incrementata grazie alla locomozione tentacolare. Questa abilità permette di spostarsi più velocemente che scattando. Sfruttando i tentacoli la “tenera” creatura potrà aggrapparsi ad oggetti e muri lontani, con l’immediata trazione verso di essi. Il mostro è anche dotato dell’ulutato, ossia la controparte zombie dell’istinto di sopravvivenza umano, così da poter individuare le prede nei paraggi.
Per attaccare si hanno a disposizione due mosse: il balzo e gli artigli. Il primo è l’attacco principale del cacciatore, che col giusto sincronismo permette di saltare addosso al nemico uccidendolo all’istante. La letalità di questo attacco è inversamente proporzionale a quella degli artigli. Questi necessitano di una quantità maggiore di colpi (e tempo) per l’uccisione della preda, ma hanno dalla loro il vantaggio di premiare il giocatore con molti punti esperienza. La grande forza del cacciatore è però bilanciata dal suo unico punto debole: la luce UV in possesso degli umani. Questa infatti permette di accecare il mostro interrompendo il suo balzo letale e riducendo la sua energia. Ricordiamo che l’attacco a balzo è utilizzabile unicamente quando l’energia del mostro è al massimo e che quando essa è esaurita nemmeno la locomozione tentacolare sarà più utilizzabile. Velocità di movimento e altezza dei salti saranno drasticamente ridotte. Questo farà del letale mostro una probabile vittima degli umani, ma per risparmiarlo da morte quasi assicurata egli potrà, con la semplice pressione del grilletto destro, eseguire una combinazione di fuga.
Conclusione:
Dying Light è, senza mezzi termini, un capolavoro. Se pensiamo che inizialmente doveva essere il nuovo Dead Island 2, sono subito evidenti le innovazioni apportate e effettivamente implementate durante la fase di sviluppo. Queste modifiche fondamentali hanno reso, di fatto, il titolo completamente diverso dal predecessore, portando allo spostamento del lancio così da poter pubblicizzare adeguatamente il nuovo titolo. Lo spostamento del lancio ha determinato anche uno spostamento quanto alle piattaforme di gioco, ossia invece di essere pubblicato per la sesta generazione di console è uscito per quella seguente beneficiando così della pubblicazione in risoluzione FullHD. Se quindi siete amanti dei veri survival horror (come per esempio Zombie U), avete altresì apprezzato il famoso Mirror’s Edge e avete una console di ultima generazione o PC, Dying Light vi attrarrà dal primo momento che apparirà sui vostri schermi, rubandovi diverse ore di gioco e tenendo sempre alta la vostra curiosità di scoprire cosa si cela dietro il virus che ha colpito la città di Harran.