Dopo essere stato stato pubblicato su tutte le altre console di ultima generazione e su Steam, arriva finalmente anche la versione su Wii U di Chariot, un gioco platform basato sulla fisica e la cooperazione. Prodotto dai Frima Studios, questo titolo tenterà di stupire quella nicchia di utenti ancora tanto affezionata al genere del platform 2D.
L’eterno riposo…:
La storia di Chariot comincia con la tragica morte del re, accompagnato dalla principessa sua figlia e dal di lei consorte, dentro una bara pronto per essere seppellito. Durante le ultime preghiere dei due giovani, spunta lo spirito del re, indignato dal luogo di sepoltura ritenuto non sufficientemente regale. Rimproverandoli e chiedendoli se questo era il meglio che sapessero fare, li invita (o meglio obbliga) a procedere in direzione delle catacombe reali, alla ricerca di un sepolcro degno della sua magnificenza, da riempire delle ricchezze accumulate durante il tragitto. In estrema sintesi la trama è molto semplice ed estremamente funzionale, priva di qualsiasi fronzolo. Si può affermare che esista solo per dare un senso al gameplay e null’altro.
Gameplay:
L’aspetto interessante di questo titolo è sicuramente il gameplay. Lo scopo principale del gioco è uscire da un labirinto e raccogliere delle gemme, spingendo o trascinando la cassa da morto del lagnoso re. Per raggiungere la fine del livello si dovrà superare diversi tipi di ostacoli, grazie soprattutto all’aiuto della bara con le ruote, come delle piattaforme troppo alte, pulsanti o determinati luoghi dove potrà passare solo la bara e viceversa.
Tutto il gioco si basa sulla fisica della cassa da morto. Agganciandola con la fune e premendo il tasto per accorciare o allungare la distanza, si attiverà la forza fisica di trazione verso il personaggio (praticante più che una fune sembra un elastico usato per il bungee jumping). Sfruttando questa forza ed un perfetto tempismo, si riuscirà a superare le zone più difficili, ma soprattutto a portarsi dietro quel enorme fardello che spezzerà la schiena ai malcapitati discendenti. Lungo il percorso si dovrà prestare particolarmente attenzione agli sciacalli, nascosti nelle loro tane, in grado di assaltare e derubare il tesoro raccolto. Per evitare il furto si dovrà evitare di far rumore mentre si cade, oppure durante la raccolta dei grandi minerali, che emetteranno un onda “sismica” durante l’assimilazione con la bara. Per finire in bellezza, durante “l’escursione” si troveranno delle pergamene, che con l’aiuto del mercante nella schermata principale, verranno convertite in potenziamenti utilizzabili nel corso dell’avventura. Tra questi troviamo per esempio il gancio per fissare un’estremità del carro al terreno. Ovviamente il tutto è condito con un buon multiplayer locale a 2 giocatori, in grado di trascinare con il doppio delle corde e sfruttare la fisica per dondolarsi nel vuoto, mentre uno tiene l’altra estremità del carro vicino il bordo di una piattaforma.
Un bel impatto, ma…:
L’impatto visivo rende molto bene, al punto di riuscire a percepire il famoso Ubiart Framework, utilizzato soprattutto per Rayman. Per i profani ciò significa che il gioco presenta un aspetto un po’ “cartoon”, dai colori vivaci. La scelta dei colori e le singole animazioni sulla vegetazione circostante, dona un senso di equilibrio perfetto, facendo percepire immediatamente le insidie sulle determinate superfici. I 4 personaggi sono caratterizzati molto bene, specialmente il re e il mercante, che grazie al doppiaggio (in lingua inglese) riescono a enfatizzare e divertire molto. I dialoghi di sottofondo del re, che ti chiede di salvarlo durante l’attacco degli sciacalli, oppure dicendoti di tornare entro al 3, tutto piagnucolante, dopo che è rimasto indietro. Questi sono solo alcuni degli esempi divertenti che potrete ascoltare durante l’avventura.
Non è oro tutto ciò che luccica disse Shakespeare… e purtroppo anche in Chariot si hanno diverse lacune, che potrebbero far cambiare il vostro parere mentre state giocando. Il fatto che l’obiettivo del gioco sia uscire dal labirinto non deve far pensare che i livelli siano piatti. Questi si sviluppano anche in altezza (con tutte le complicazioni di doversi trascinare appresso il carro) e risulta piuttosto frustrante quando si deve scalare per lungo tempo e un nemico comparso all’improvviso ci fa capitombolare sul fondo obbligandoci a rifare tutto da capo. Oppure molte parti sono costruite per obbligarvi a giocare in cooperativa locale, che ripercuote in singolo una fetta enorme di parti e tesori inaccessibili. La fisica spesso giocherà brutti scherzi e la musica di sottofondo in certi momenti sembra completamente assente.
Conclusioni:
Chariot è un ottimo platform, che se giocato in cooperativa vi ruberà diverse ore insieme al vostro amico/a, offrendo una buona longevità, grazie anche all’inserimento del “Time Attack” e la continua ricerca degli oggetti segreti all’interno dei labirinti. Specialmente all’inizio sarà frustrante, ma con l’esperienza vi permetterà di migliorare le vostre tecniche e abilità, nel sfruttare al massimo le dinamiche presenti in questo gioco, sperando che prima o poi lo spirito del re possa, prima o poi, dormire per l’eternità.