Dopo qualche prodotto tie-in dedicati alle vicende della prima serie dell’avatar : la leggenda di Aang o anche l’ultimo dominatore dell’aria, usciti per Wii, PS2, GBA, NDS e PSP, non hanno ottenuto voti particolarmente alti da parte della critica, e ricordiamo, un destino sovente che riguarda ormai molti titoli basati su serie animate (fatto salvo alcuni casi particolari). La staffetta ora passa ad Activision che, delegando lom sviluppo a Platinum Games, propone Avatar – The Legend of Korra per console di ottava e settima generazione (escluse portatili e Wii U) in un nuovo e particolare action composto dai sottogeneri Hack’n slash e beat’em up tipici della software house nipponica responsabile. Il risultato è un titolo in perfetto cell shading piuttosto fedele alle ambientazioni della serie, in particolar modo lo stile steampunk delle vie di Republic City o il Tempio dell’aria dimora degli ultimi dominatori dell’aria, seppur un po’ piatto nel level design.
The Legend of Korra non punta nell’essere una produzione tripla AAA dal budget stratosferico, e ciò è dimostrato purtroppo dallo scarso sviluppo della vicenda, discorso analogo anche per la varietà dei nemici : vale a dire i soliti antibender, il trio di malviventi dominatori e i Mecha della future industry. Un vero peccato, effettivamente tutta la controparte trama, caratterizzazione abbastanza scialba del nemico principale ovvero la brutta copia di Amon presente nella prima stagione della serie o alla sola menzione durante animazioni di intermezzo fra capitoli dei personaggi coprotagonisti come Mako, Bolin, Asami e Tenzin (per citarne alcuni). La longevità della trama (divisa in episodi) è quindi piuttosto corta attestandosi dalle quattro alle cinque ore di gioco se la si tira per le lunghe, escluse sessioni di rigiocabilità. Sfortunatamente sotto questo aspetto la produzione platinum è quindi da bocciare, soprattutto se l’intento fosse stato quello di replicare la stessa linea narrativa e caratterizzazione profonda ed elaborata della controparte animata ; ma The Legend of Korra non rappresenta tuttavia un fallimento totale per il famoso team nipponico, anzi. A salvare in corner il prodotto entrano in gioco il solido sistema di controllo come l’introduzione di minigame runner cavalcando il cane polare Naga fra le vie di Republic City alle sfide di Pro Bending contro team avversari. Dopo un prologo in cui Korra è in grado di sfruttare tutte le sue abilità permettendo al giocatore di assaggiare le potenzialità del sistema di combattimento, la nostra giovane Avatar viene successivamente e misteriosamente privata di tutti i suoi bending con i quattro elementi. Tocca quindi al giocatore di recuperare le abilità perdute, setacciando nei vari chapter durante la storyline così da passare da combattimenti complessi a mani nude a battaglie frenetiche sullo stile simil Bayonetta avanzando nella storia, raggiungendo anche lo stato spirituale di avatar invocando lo spirito della luce Raven.
Concludendo infine tutti i capitoli si ha quindi accesso ai pieni poteri di Korra, con la possibilità di ricompletarli guadagnando le tipiche medaglie platino puro come da tradizione nei prodotti marchiati Platinum. Il sistema inoltre propone un livellamento di ogni singolo bending guadagnato, permettendo nuove e spettacolari combo, nuove mosse e maggiore danno.
Rimane comunque un fatto oggettivo lo scarso impegno in tutta la componente narrativa e varietà dei nemici, è innegabile la giocabilità tipica dei platinum games che in una maniera compensa in parte il primo grande difetto. Un gameplay solido ma non solo, un prezzo budget molto allettante : in soli 11 fr il giocatore può acquistare un simulatore di dominazione degli elementi nel perfetto stile platinum, oltre che fortemente ispirato all’universo di Avatar, secondo elemento che rende quindi The Legend of Korra un prodotto digital delivery dalla qualità discreta. Ma ciò che potrebbe ancora impedire l’acquisto è la totale mancanza della lingua italiana, così come i sottotitoli, si richiede quindi un sufficiente livello di comprensione dell’inglese.