La Gamescom 2018 è stata la nostra occasione di vedere per la prima volta di persona il nuovo progetto di Remedy, studio famoso per Alan Wake, Max Payne e più recentemente, Quantum Break. Ci siamo diretti quindi pieni di curiosità allo stand di 505 Games per scoprire il nuovo progetto di Sam Lake e soci.
Dopo che un’agenzia segreta di New York è invasa da una minaccia ultraterrena sta a Jesse Faden, la nuova direttrice del Federa Bureau of Control, sistemare le cose. Qualcosa è entrato nella The Oldest House, la sede del Bureau, qualcosa di oscuro e sinistro. Si tratta dello Hiss, un’entità malvagia di cui non sappiamo ancora molto. Control è un gioco d’azione avventura sandbox in terza persona, in cui il giocatore, nei panni di Jesse, dovrà arginare un grave problema. Fortunatamente la donna è stata appena eletta come nuovo direttore del Bureau, cosa che le permette di usare una speciale pistola in grado di modificare la sua forma in modo autonomo e dei poteri molto particolari quali la levitazione e la telecinesi.
La demo che abbiamo visto, è tratta da circa la metà della storia del gioco. Jesse è bloccata nella Oldest House, attorniata da stranezze e nemici. Al momento la sua missione è quella di trovare il capo della sicurezza Rooney. Aiutata da Pope, un’impiegata del dipartimento di ricerca, la donna è sulle tracce dello scomparso. Si fa strada per un corridoio fino ad arrivare ad un ufficio costellato di persone fluttuanti: non sembrano morte ma nemmeno vive. Senza alcun preavviso, una enorme ombra invade il suo campo visivo: si tratta di una proiezione dell’ex direttore del Bureau, Trench. L’ombra menziona un oscuro rituale da compiersi. Non c’è molto tempo per pensarci però, un gruppo di dipendenti del Bureau posseduti dallo Hiss attacca Jesse. La prima occasione per dare uno sguardo al sistema di combattimento di Control rivela un gameplay chiaramente derivato da Quantum Break, sebbene non sia proprio lo stesso. Jesse ha a sua disposizione una pistola speciale ma sono i suoi poteri e le sue abilità sovrannaturali a darle il vero vantaggio nello scontro a fuoco. Può ad esempio raccogliere detriti per creare una sorta di scudo davanti a lei oppure lanciare oggetti pesanti addosso ai nemici.
L’abbiamo vista raccogliere delle lastre di metallo, dei carrelli, delle sedie e scrivanie. Ogni oggetto di gioco sembra essere una potenziale arma nelle nostre mani. Di particolare pregio anche la distruttibilità dell’ambiente circostante: i muri si sbriciolano in modo convincente, i vetri vanno in pezzi e in generale ogni elemento di gioco ha una sua fisica e una sua capacità di rompersi. Finito il combattimento, Jesse compie una sorta di oscuro rituale di purificazione nella stanza: essa cambia, passando da un ambiente malsano dalle tonalità rosse sangue ad un ambiente più normale. Poco più avanti una nuova proiezione di Trench la spinge ancora una volta a portare a termine un rituale. Dopo averlo fatto, il mondo attorno alla donna si dissolve per ricomporsi in una storta di corridoio di hotel. Una porta attrae la sua attenzione, ornata da un triangolo nero. Recuperata la chiave, apre la porta scandendo ancora un altro rituale che la porta dentro un dipinto appeso al muro. Si ritrova in uno strano mondo tra i mondi che collega il dipinto ad un altro dall’altra parte del muro. Un modo davvero strano per aggirare un ostacolo.
Usciti dal dipinto, ritroviamo la donna in una sorta di laboratorio in cui vengono custoditi diversi oggetti dai poteri oscuri studiati dal Bureau. Un uomo, chiuso dietro uno spesso vetro, chiede aiuto. Si tratta di una side quest che il giocatore potrà attivare nel gioco completo ma che, nel caso di questa demo, viene tralasciata. Un nuovo corridoio, un nuovo breve combattimento e finalmente Jesse arriva dove voleva andare: nella Fortified Unit 715. All’interno, oltre ai macabri e oramai familiari corpi sospesi per aria, una vecchia tv in bianco e nero. La tv sembra maledetta perché comincia a muoversi e a far cambiare la stanza attorno a noi: i muri di mattoni si sgretolano e cominciano a vorticare attorno alla donna che viene trascinata in un nuovo ambiente sconosciuto. Ad aspettarla c’è una versione corrotta e distorta di Rooney che la attacca. Si tratta di una sorta di mini boss che viene sconfitto a colpi di pistola e poteri. Il combattimento ci dà la possibilità di vedere per bene la pistola che, come detto in apertura, può modificare la sua forma in modo autonomo. Due le modalità di sparo: grip e shatter. In forma di grip l’arma è una pistola normale ma quando si muta in shatter diventa un arma a corto raggio in grado di colpire diversi nemici allo stesso tempo. Il combattimento è molto dinamico e sembra fluire in modo più naturale rispetto a quanto visto in Quatum Break anche se, purtroppo, non abbiamo potuto provare di persona. Sconfitto Rooney Jesse effettua un nuovo rituale sulla tv. La stanza attorno a lei cambia di nuovo e si ritrova in uno spazio quasi totalmente bianco nel quale fluttua, minaccioso, il Piano Astrale, un enorme e misterioso triangolo nero.
Control ci è parso molto interessante sia dal punto di vista narrativo che da quello di gameplay. Il gioco, previsto su Xbox One, PlayStation 4 e PC, ha il compito di redimere Remedy agli occhi del pubblico che non ha gradito poi tanto Quantum Break. Da segnalare che il gioco supporterà, su PC, l’implementazione raytracing Nvidia RTX, che farà parte delle nuove GPU RTX 2070, 2080 e 2080Ti che il costruttore americano ha presentato proprio alla gamescom 2018.