Un altro sistema operativo mobile si mostra al pubblico

Dopo l’ascesa di Android ed Ios nel mercato Tablet/Smartphones in questi ultimi 4 anni a scapito di Symbian OS (ormai abbandonato da Nokia ma supportato dalla community come sistema Open Source) e Web OS (che prende le redini di Palm OS, ma abbandonato ufficialmente da HP l’anno scorso) e l’agguerrito arrivo di Microsoft da ormai un paio d’anni col il rinnovato Windows Phone 7 (attualmente nella sua ottava versione, e legittimo successore di Windows Mobile): mette a dura prova le New Entry del settore frammentando sempre di più il mercato proponendo diverse soluzioni ed ecosistemi per i consumatori. La profonda evoluzione del settore Mobile introdotta dai primi dispositivi touch HTC per poi susseguirsi con il boom dell’iphone della casa di Cupertino ha portato l’utilizzo del classico telefonino su un altro tipo di esperienza utente, distaccandosi completamente dai tasti fisici classici alfanumerici e proponendo soluzioni full touch e sempre più sofisiticate accompagnate dai vari servizi e un’ecosistema di “App”.

A colpi di idee ed innovazioni, i tre maggiori colossi informatici Apple, Google e Microsoft si stanno scontrando su un mercato ancora in completa evoluzione tramite i loro O portatili, dove piano piano andranno a fondersi con l’esperienza Desktop presente sui computer portatili e fissi nelle case degli utenti: basti pensare a il sistema “ibrido” Windows 8.

Da questo apocalisse e guerra tra colossi emerge Sailfish OS, sistema operativo sviluppato dalla neo società indipendente Jolla, proclamata dal suo stesso CEO come la continuatrice morale dell’ormai abbandonato Meego. Quest’utlimo consisteva in un sistema mobile versatile utilizzabile non solo su Smartphones ma su tablet o computer portatili con base Intel Atom, con il grande vantaggio di essere parecchio open source e modificabile a piacimento dall’utente tramite vari hack e tweak ormai noti per gli utenti Linux.

– Qualche piccolo estratto di storia: la base di Sailfish.

Sailfish OS nasce dalla cenere dell’abbandonato Meego, sistema operativo open source basato su kernel Linux e sulle librerie Qt: nato dalla collaborazione tra Nokia (Maemo) e Intel (Moblin). Maemo OS, sistema operativo nato dalla casa Finlandese e installato su mini tablet N900 (nel 2009 considerato come uno dei primi iphone killer), rappresentava un cult tra i più appassionati proprio per la sua versatilità e completezza. Considerato tra i più esperti un vero e proprio computer da taschino, Maemo rappresenta il punto di partenza storico della base di Sailfish. Parecchie erano le funzionalità avanzate a disposizione: dalla modifica del kernel, ai mod e tweak più classici, all’accesso a diverse reposity Linux, all’installazione di pacchetti .deb o tar.gz basati su piattaforma ARM, il completo accesso al terminale e via dicendo. Maemo poteva considerarsi come il sistema mobile più completo e versatile della concorrenza Ios (closed) e Android (semi open).

– Un sistema operativo con del potenziale su un prodotto incompreso dal mercato.

Dopo lo scarso successo del Nokia N900 e del sistema Maemo dovuto probabilmente per il suo target di “nicchia” e non di massa come la concorrenza, Nokia e intel decidono così di rilanciare la piattaforma Maemo fondendola con Moblin: dando così vita a Meego, sistema operativo mobile completamente riadatatto con l’ausilio delle librerie Qt, in collaborazione inoltre con la Linux Foundation come una delle distro ufficiali supportate dal Kernel del pinguino. Inoltre il sistema era perfettamente riadattabile e versatile con il resto delle piattaforme come x86: dove l’interfaccia era riadattata a seconda della tipologia di dispositivo che si stava utilizzando. Da questa fusione nasce Nokia N9, smartphone con una versione Meego personalizzata interamente da Nokia per i dispositivi Full Touch ma comunque completamente open, chiamato Meego/Harmanattan. Si trattava di una versione basata su gestures Swipe, molto veloce e reattiva e completa di applicazioni fondamentali per uno smartphone moderno. Il potenziale del telefono o del sistema operativo erano davvero al top: come sistema d’uso era una svolta per l’esperienza utente dove il movimento swipe delle dita dava una gestione naturale di tutta l’interfaccia. Da una parte sembrava che il telefono vendesse bene, e l’utenza l’aveva accolto molto positivamente ma per ragioni commerciali Nokia ne dichiara la chiusura del progetto per lasciar spazio al nuovo Windows Phone di Microsoft. Da qui l’abbandono compleo di Meego e, a sua volta, la scissione della collaborazione con Intel e la Linux Foundation.

– Dipendenti Nokia unitevi

Per Meego ormai era la fine del suo supporto ufficiale e,  sebbene la community fortunatamente non demorde, il destino di questo OS era segnato proprio come quello di Symbian o di Web OS. Per salvare quel poco che restava della collaborazione con Nokia, Intel decise di allearsi con Samsung per dare vita a Tizen: sistema open basato interamente su Html5 e kernel Linux, ma tutt’oggi ancora sconosciuto al mercato essendo ancora in fase di sviluppo. Quest’ultimo é considerato l’ufficiale successore dell’OS Meego secondo Intel. Quello che possiamo presumere é la fusione con Bada OS di Samsung, creando un unico ecosistema diretto dalla casa Coreana e proponendo una sorta di sistema operativo ancora una volta proprietario. A differenza di Jolla, l’interfaccia Tizen si distacca completamente dalla base Harmanattan puntando alla solita UI già vista nei sistemi concorrenti.

Le complicazioni continuano e i dipendenti a capo del progetto Meego/Harmanattan, scontenti della decisione del CEO Elop, decisero così di abbandonare Nokia e fondare il vero successore “morale” del sistema Open tanto adorato dagli appassionati: dalle ceneri del progetto Meego nasce la società finlandese indipendente Jolla.

– Calate il sipario, arriva Sailfish OS

Jolla é una impresa indipendente che ha deciso quest’anno di lanciarsi nel mercato smartphone riproponendo il cuore di Meego sotto una nuova luce: Sailfish OS. Mantenendo le basi uguali al predecessore, Sailfish OS si piazza tra i nuovi OS new entry previsto per il prossimo anno. Anche se solo presentato recentemente, Sailfish OS é già stato ben accolto dalla community e dai più appassionati del vecchio OS di Nokia, mostrandosi fin da subito versatile ma comunque tradizionale nell’interfaccia caratterizzata da Swipe ormai da tradizione sui dispositivi Meego.

Presentato qualche giorno fa in Finlandia presso la società indipendente, é interessante notare come l’interfaccia mantiene lo stile di Meego/Harmanattan (anche se in verticale invece che orizzontale) con un’integrazione profonda delle gestures. Dal video demo possiamo notare tre schermate come già viste sull’OS precedente montato su nokia N9: lo sblocco con le notifiche integrate, le applicazioni aperte con i collegamenti veloci e la lista della app installate. Interessante il completo supporto alle App android, aumentando così l’offerta per l’utente donando un ecosistema ben consolidato come quello della casa di Mountain View: anche lui basato su Kernel Linux ma mosso da una base Java/Dalvik.

Per quanto riguarda i futuri terminali, date o specifiche tecniche, il tutto resta ancora sconosciuto. Possiamo solo augurare tanta fortuna per il futuro di Jolla e del suo OS nella speranza di non assistere a un’altra caduta nel dimenticatoio per l’ennesima distribuzione basata sul OS Maemo. Naturalmente la nuova UI  e interfaccia utente si differenzia dalla concorrenza e la buona compatibilità dell’ecosistema Android rappresenteranno il trampolino di lancio per questo Sailfish OS in questa odissea di sistemi operativi mobili monopolizzata da Apple e da Google.

 

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

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