Qualche anno fa su PS Vita, console tanto promettente quanto sfigata, è uscito un piccolo gioiellino dal nome Tearaway. In quel gioco, che sfruttava tutte le peculiarità della console in modo intelligente e interessante, assistevamo la piccola messaggera Atoi nella sua avventura contro le cartacce, nel tentativo di salvare il suo mondo di carta. Atoi (o la sua controparte maschile, Iota) ritorna ora su PlayStation 4 nelle sue Avventure di Carta e noi siamo qui armati di forbici dalla punta arrotondata e colla vinilica per parlarvene!
Carta e cartoncino
Tearaway: Avventure di Carta è una sorta di riedizione del primo gioco. Media Molecule, studio già dietro ai vari LittleBig Planet, ha deciso di portare la sua creatura riuscitissima ma poco premiata dal numero di vendite (dovuto anche al fatto che PS Vita non sia stato un successo enorme) su console casalinga. La trama è piuttosto semplice e vede Atoi in missione per chiudere un buco nel cielo da cui si riversano nella sua realtà dei piccoli mostriciattoli fatti di ritagli di giornale. Sì perché la particolarità di Tearaway è che tutto è fatto di fogli e cartoncini ripiegati, un vero mondo di carta. I personaggi sono cartacei, i mostri sono cartacei, le piante, gli animali, l’acqua… è tutto rappresentato come se fosse fatto di cellulosa. Il look and feel di questo gioco è quindi davvero molto particolare, unico direi. Il problema è che le cartacce non fanno altro che rovinare il mondo colorato di Tearaway con tristi inserti in bianco e nero pieni di lettere e gli abitanti di Vallecarta e delle varie altre terre sono terrorizzati dagli invasori. Col nostro aiuto la piccola figurina cartacea dovrà affrontare i mostri tra campi, mari, monti, caverne, laboratori e quant’altro per chiudere i mostriciattoli fuori dal suo mondo colorato. Nell’avventura Atoi sarà aiutata dal suo Tu (ovvero il giocatore) con cui potrà interagire non solo attraverso i classici comandi sul dualshock ma anche grazie a interazioni più avanzate, simili per ispirazione a quanto visto su Vita, ma diverse per messa in pratica.
Origami platform
Il gioco è un platform avventura. Ai comandi di Atoi (si, io ho scelto la femminuccia) dovremo affrontare diversi livelli, dapprima semplicemente andando in giro, poi apprendendo sempre nuovi poteri saltando, scatenando venti o altro. Il legame che ci lega alla protagonista cresce avanzando con la storia, dal momento che dopo qualche tempo ella potrà richiedere direttamente il nostro aiuto, lanciandoci oggetti che finiranno dentro il controller (muovendolo sentiremo il rumore del suo occupante) che poi potremo sfruttare tramite il touch panel. Se ricordate, su PS Vita si usava un misto di touch screen e touch panel, con le nostre dita che venivano rappresentate in game. PlayStation 4 è dotata di una tecnologia differente e quindi le interazioni “particolari” si effettuano principalmente grazie al touch panel del Dual Shock 4 e al sensore di movimento. Muovendo il controller possiamo illuminare il mondo, come se stessimo brandendo una torcia. Possiamo anche mirare e sparare. Il touch panel serve a creare venti che spiegano la carta nel mondo, facendole cambiare direzione. Vi sono altri utilizzi peculiari dei vari sensori di input di PS4: con il microfono possiamo registrare la nostra voce e se avete la PlayStation Camera (io purtroppo non ce l’ho) vi vedrete attraverso lo squarcio nel cielo, vero e proprio ponte tra il nostro mondo e quello di Atoi. Per finire, come nel gioco su PS Vita, saremo spesso chiamati a creare dei ritagli da usare nel gioco: potremo ad esempio creare decorazioni per la protagonista, disegnare corone, spille, fiocchi di neve… molti personaggi chiederanno il nostro aiuto. Per creare oggetti abbiamo la scelta se usare il touch panel (piuttosto impreciso) oppure con la PlayStation App su Androit, iOS e Vita. Usando quindi il touch screen del secondo schermo possiamo disegnare e inviare istantaneamente la nostra creazione nel gioco. In Tearaway troviamo anche una fotocamera che permette di registrare immagini e .gif, usando filtri, grandangoli e zoom. Una vera e propria modalità fotografica per immortalare i momenti migliori della nostra partita.
Avventure!
Tearaway: Avventure di Carta è un buon platform. Non è lunghissimo, la storia può essere completata in circa 7 ore senza grosse difficoltà, a parte qualche sezione in cui la camera semifissa ci dà qualche piccolo grattacapo per quanto riguarda la precisione dei salti. Le idee di Media Molecule sono come sempre molto belle e non sentiamo davvero la mancanza dei controlli avanzati di PS Vita. Il porting è degno, visto che il mondo è molto più complesso rispetto alla portatile e i livelli sono stati estesi rispetto all’originale. Certo, personalmente avrei preferito una nuova avventura, ma sono tra i pochi ad aver giocato al primo gioco su Vita probabilmente. Tearaway mi è piaciuto: un gioco carino, colorato, ben fatto e con un messaggio positivo alla fine. Da provarsi per tutti i fan dei platform!