Tales of Graces F

Non poteva mancare un articolo dedicato a uno degli ultimi Action/Adventure – JRPG di Namco Bandai Studios nel nostro database di recensioni. Ora che anche Pusti si è procurato una PS3 slim con la bellissima presenza dell’errore “file System corrotto” costringendolo a un factory reset totale del sistema operativo della console, il sottoscritto è riuscito comunque a concludere il gioco senza particolari problemi. Tengo subito a precisare che il titolo è nei negozi da 6 mesi (disponibile dal 31 Agosto dell’anno scorso in un’edizione sia classica che Limited), ma vista l’occasione di poter avere sottomano una copia del titolo, non ci siamo lasciati sfuggire l’opportunità di recensirlo.

Tales of Graces F rappresenta il dodicesimo capitolo della saga “Tales Of” di Namco Bandai Studios sviluppato per Playstation 3 e disponibile globalmente, ma anche esclusivamente su Nintendo Wii nel solo mercato giapponese. A differenza dello stato del Sol Levante, il titolo ha dovuto attendere due anni per essere localizzato anche nel nostro continente, dove esce un anno dopo la distribuzione del tredicesimo capitolo “Tales of Xillia” ancora esclusivo per il solo mercato giapponese.

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tales-of-graces-f-20100915115617071_640wCome da tradizione lo stile dei personaggi cambia ben poco anche in questo capitolo. Se da Tales of Abyss c’era il nobile Luke Fabre dai capelli rosso fuoco, o per Tales of Symphonia avevamo Lloyd l’impavido guerriero dai poteri sovrannaturali, e via dicendo, in questo tredicesimo capitolo il protagonista sarà Asbel Lhant, Lord della terra di Lhant. In ambito puramente narrativo non vedremo grandi differenze delle caratteristiche del personaggio, bensì noteremo fin da subito moltissime analogie con i precedenti capitoli. Per esempio dalle origini nobili del protagonista oppure alla predisposizione di combinare pasticci quando c’è l’occasione causa della propria immaturità, per poi assistere a una brutta svolta che cambierà radicalmente il carattere del ragazzo grazie ad un evento particolarmente drammatico, in modo da fargli raggiungere la maturità necessaria per sconfiggere l’oscuro personaggio che minaccia la vita sulla terra (come avveniva in Tales of the Abyss, in Tales of Symphonia, Tales of Symphonia: Dawn of a New World o in Tales of Vesperia). Non manca neppure l’elemento femminile che rappresenta la chiave dei sentimenti del protagonista, tipico dei capitoli “Tales of”, che accompagnerà ed aiuterà il giovane ragazzo ad affrontare il proprio destino. Stiamo parlando della giovane e misteriosa Sophie: ragazza dai capelli viola che prende il nome dai fiori “sopheria”, colpita da una strana amnesia e con un passato avvolto nel mistero. Non mancano anche la presenza di altri personaggi che aiuteranno il nostro protagonista a scoprire gli oscuri segreti che si celano dietro ad un essere chiamato Lambda, che si impossessò dell’amico d’infanzia Richard, legittimo erede al trono della terra di Windor. Una storia che, fortunatamente, non manca di colpi di scena, caratterizzata da una longevità tipica del genere JRPG che impegnerà il giocatore per almeno una 50/60ina di ore, norma per il brand “Tales of”.

tales_of_graces_f_18052012_5Da una parte più tecnica, nel Gameplay troviamo con piacere molte varianti in confronto ai precedenti capitoli. Prima tra tutte la totale assenza dei punti magia, i fantomatici “MP”, sostituiti da un sistema a nostro avviso più comodo ma che da una parte va a semplificare leggermente le battaglie. In questo capitolo prenderà il loro posto la “Chain Capacity”, un numero che indica il totale di azioni che il personaggio può compiere durante i combattimenti. Quando raggiungerà lo zero, il personaggio sarà costretto a lasciarli ricaricare per poter riattaccare nuovamente il bersaglio, ma niente paura: è questione di pochi secondi. Interessante invece è la classificazione delle abilità: “Assault artes”, mosse che riguardano puramente l’attacco fisico del personaggio, e le “Burst artes”, in analogia con le abilità “arte” dei precedenti capitoli. Le “burst artes” infatti possono essere sia fisiche che magiche, ravvicinate o a lungo raggio. Per il resto il campo di battaglia rimane praticamente immutato, caratterizzato da un’interfaccia totalmente tridimensionale mischiata con l’azione tipico degli Action poco frenetici con la possibilità di eseguire combo. Novità anche per quanto riguarda la gestione delle abilità, in particolar modo il loro apprendimento. In questo capitolo i diversi “titoli” dei personaggi caratterizzeranno il cuore di questo sistema, dove quest’ultimi insegneranno nuove mosse nell’avanzare della vicenda. Ogni personaggio avrà oltre 50 titoli a disposizione da apprendere, dove ciascuno avrà al massimo 5 abilità da trasferire al guerriero in questione. Potremmo imparare tutte le tipologie di abilità: da nuove Assault Artes a nuove Burst artes, dall’aumento dei singoli attributi alle abilità speciali.

talesofg3_thumbSostanziale invece è il cambiamento dell’interfaccia del mappamondo, completamente diverso dal concetto dei precedenti JRPG: “Tales of” ma non solo. Non dovremmo più esplorare un mappamondo con proporzioni ridotte, ma bensì un vero e proprio paesaggio tridimensionale adattato alle dimensioni dei protagonisti, come se stessimo all’interno di una città o di un Dungeon. Esteticamente rappresenta una bella svolta che rende più omogeneo il cambiamento tra i vari scenari, vivendo in un unico grande mondo perfettamente adattato alle proporzioni dei protagonisti. Questo tipo di approccio però va a delimitare una strada specifica da seguire, evitando così di far perdere il giocatore mentre ricerca una specifica città limitando in parte l’esplorazione dell’intero universo di Tales of Graces F.

Il tutto condito da uno stile prettamente giapponese e da un motore grafico praticamente identico a Tales of Vesperia, dove lo scopo sarà sempre quello di far vivere al videogiocatore una vera avventura tipica da genere Shonen. Una grafica quindi cartonesca e con colori altamente vivaci, che rendono i personaggi stravaganti tipico da cartone giapponese degli ultimi anni.

Tales of Graces F rappresenta una piccola svolta del brand di Namco, dove l’introduzione di una diversa gestione delle abilità e della loro esecuzione in battaglia rappresentano una modifica necessaria per dar vita a un prodotto piuttosto diverso dai precedenti. Peccato per le scelte caratteriali del protagonista che rappresentano sempre gli stessi identici stereotipi della saga “tales of” o di alcune scelte narrative che ricordano fin troppo la linea degli eventi dei vecchi capitoli.

Ma tutto sommato un capitolo che vale assolutamente la pena acquistare e da aggiungere nel vostro catalogo di Giochi di Ruolo giapponesi se siete appassionati del genere. Ma anche per chi possiede una PS3 ed è curioso nel provare un genere JRPG, Tales of Graces F è un titolo che può essere preso in considerazione per lanciarsi in questa diversa tipologia dei giochi di ruolo. Un 5 pieno per questo dodicesimo capitolo che, seppur non particolarmente innovativo nella trama, tiene alto il nome della saga “tales of” di Namco Bandai Studios.

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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