Provato all’E3: Transference

Durante l‘E3 2017 di Los Angeles abbiamo avuto modo di provare il nuovo titolo Transference, la nuova IP in realtà virtuale sviluppata da Ubisoft Montreal con la collaborazione di SpectreVision. In calce troverete il video trailer di questo fantastico titolo.Un titolo thriller-psicologico con un ambientazione degli inizi anni 2000. In Transference, possiamo notare che il confine tra videogioco e film è davvero sottilissimo.

In questo nuovo titolo possiamo dire che ciò che più conta è la trama, con l’utilizzo della VR invece, ci catapulta all’interno di Transference facendoci vivere in prima persona tutte le situazione proposte. Non si è ben capito di cosa si tratti: gli sviluppatori ci hanno spiegato che molto probabilmente ciò che abbiamo visto non è la forma finale del gioco e, alcune delle cose che abbiamo visto in-game potrebbero cambiare o non esserci del tutto nella versione finale (come p.es. i salti temporali).
Addentriamoci però ora nel Hands-on, appena entrati, siamo stati accolti da due sviluppatori che ci hanno chiesto di firmare un foglio, invitandoci a partecipare ad un esperimento completamente sicuro.
Prima di indossare il visore però ci hanno fatto vedere un filmato. Nel filmato proposto, compare un ricercatore che ci spiega che siamo stati scelti per partecipare ad una sperimentazione tecnologica che ci permetterà di rivivere i ricordi e le memorie di persone che soffrono di disturbo post traumatico da stress.

La premessa generale dietro il gioco è quindi il coinvolgimento da parte del giocatore in una nuova tecnologia sperimentale che consente agli individui di ricreare virtualmente i ricordi per le persone affette da disturbo post-traumatico di
stress(PTSD) nel tentativo di presumibilmente aiutarli a guarire. Una specie di terapia d’esposizione per le emozioni represse e le memorie di qualcuno. 
Nel nostro caso, dovremmo rivivere la ricostruzione digitale della mente di Walter. Lo scopo del gioco è quindi quello di trovare i segreti mediante dei puzzle da risolvere che si nasconodono all’interno  di una casa che nasconde però la verità, dove ogni scelta presa dal giocatore avrà diverse importanti conseguenze e andrà ad influire sul destino della famiglia stessa.

Una volta indossato il visore Oculus Rift CV, mi ritrovo in una casa buia illuminata da neon colorati ultrasaturi e caratterizzata da una grafica molto minimalista. Eravamo nei primi anni Novanta, in una casa totalmente abbandonata, piatti sporchi con insetti vari, sporcizia ovunque, disordine e decadenza in ogni angolo. Famigliarizzando con il controller di Oculus capiamo che si può interagire con i tasti della luce e grazie ad essi fare dei salti temporali. Prendiamo quindi una chiave nel passato, per poi cambiare lasso temporale e trovarci nel futuro (anni 2000), aprendo così una porta che prima non c’era. Insomma una bella confusione con pochissime indicazioni, anche se gli sviluppatori erano sempre pronti a darci una mano in caso fossimo in difficoltà.
Questo stato di abbandono, sia della casa che del giocatore, porta ad andare in esplorazione il più possibile, attraverso movimenti lenti e decisamente disturbanti. Purtroppo il nostro Hands On è finito riscontrando un bug nel gioco che non si ha permesso di andare avanti.

Durante la conferenza stampa di E3 2017 di Ubisoft, quando questo nuovo titolo è stato annunciato, ci siamo posti molte domande e dopo aver trascorso 15 minuti con esso siamo riusciti a trovare solo alcune
risposte di quelle che cercavamo, un titolo che ci ha creato molta curiosità e interesse.

Ciò che abbiamo provato di Transference ci piace, non possiamo ancora dare un giudizio finale in quanto manca ancora molto alla struttura finale ed è solo un primo livello di questa nuova IP (che forse non sarà neanche presente), attendiamo quindi con ansia di sapere come procederanno gli svilupaptori. Inoltre la peculiarità di questo titolo è sicuramente l’utilizzo della VR che ci fa avere un’esperienza di gioco ancora più immersiva rispetto all’utilizzo di un comune schermo e pad. Vorremmo rassicurare quelli che, come noi, soffrono di motion sickness, i movimenti e le rotazioni del corpo in game sono pensati per minimizzare questi problemi, per come abbiamo potuto esperimentare sul nostro corpo i movimenti e gli spostamenti sono davvero pensati per migliorare l’esperienza nella VR. Una cosa in più però possiamo dirivela, per coloro che non riescono proprio a giocare con un visore di realtà virtuale, il titolo sarà giocabile con schermo normale e pad.
Il gameplay diventa particolarmente intrigrante e immersivo. Tenetelo d’occhio perché sembra decisamente interessante. Nulla di innovativo, ma sicuramente ben realizzato.

 

Transference sarà disponibile nella primavera del 2018 per PlayStation VR, Oculus Rifte HTC Vive, ma anche per Playstation 4, i dispositivi della famiglia Xbox One e Windows PC.

 

 

 

Scritto da : Nadir

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