Prima prova di Homefront The Revolution

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Dimenticate di impersonare il classico soldato dotato delle migliori tecnologie possibili! Dimenticate anche di essere l’eroe solitario che cerca di salvare il mondo, fermando l’ennesimo dittatore pazzoide o contrastando una misteriosa cellula terroristica! Homefront The Revolution ci mette invece nei panni di un rivoluzionario statunitense, che si batte contro le forze di occupazione nordcoreane con ogni mezzo, nel tentativo di liberare il suo paese.
Lo scopo di Dambuster, lo sviluppatore, è di proporre un’esperienza di guerra inedita, in cui il giocatore usa mezzi di fortuna per opporsi a una forza militare ben superiore e organizzata. Il tipo di combattimento si basa dunque essenzialmente su rapide imboscate, missione di sabotaggio e ogni azione militare tipica di un confronto non equilibrato.
Il teatro del conflitto è Philadelphia, simbolo dell’indipendenza americana, in cui il giocatore può muoversi liberamente per compiere le varie missioni (contrariamente al gioco originale che era assai più lineare). La città è composta da zone a cui è assegnato un colore: le verdi sono releativamente sicure e offrono elettricità e risorse; le gialle sono aree in cui sono confinati i cittadini americani in condizioni di vita difficili; infine, i settori rossi sono il fulcro del conflitto armato tra forze di occupazione e di resistenza e sono particolarmente pericolose per via di cecchini e pattuglie.

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Abbiamo potuto provare il gioco che, diciamolo subito, ci è piaciuto parecchio. La nostra prima azione è stata di raggiungere una postazione e di prendere parte a un’imboscata contro una pattuglia scortata da un blindato leggero. In seguito, abbiamo dovuto raggiungere con una moto un luogo designato, allo scopo di permettere alle forze di resistenza di occuparlo e di ottenere nuove missioni. L’ambiente di guerra è realistico e tutto trasmette il senso di combattere contro una forza d’occupazione ben più organizzata: il nemico possiede armi alla punta della tecnologia, mentre noi disponiamo di poche munizioni, utilizziamo bombe molotov e dobbiamo sfuttare trappole per fermare il nemico. Un vero tocco di classe è la possibilità di usare come arma una macchina radiocomandata imbottita di esplosivo, che possiamo guidare fin sotto i blindati nemici per farli saltare i aria.
Il primo test del gioco è stato estremamente positivo sotto tutti gli aspetti (gameplay, estetica e storia): non ci resta sperare che il gioco mantenga tutte le promesse e che sia abbastanza vario per non stancare il giocatore a lungo termine. Il verdetto sarà emessonel corso della primavera 2016.

 

 

Written by: Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

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