Sono ormai passati dieci giorni dalla presentazione di Nintendo Switch. Abbiamo assistito a un direct particolare, caratterizzato dalle proprietà intellettuali più forti di Nintendo e condite da nuovi arrivi. Pensiamo infatti a 1 2 Switch che ricalca lo spirito semplicistico e casual sulla falsariga di Wii Sport. O addirittura Arms che propone un Punch out! in chiave moderna, sfruttando i peculiari Joycon che caratterizzano la nuova console Nintendo. Joycon che montano i vari sensori di movimento, un HD rumble avanzato e un sensore infrarossi per riconoscere le posizioni della mano e non solo. Titoli che abbiamo avuto modo di provare per qualche ora all’evento di Nintendo organizzato a Berlino, in cui siamo stati gentilmente invitati a prenderne parte. A breve sarà online la nostra anteprima video, ci teniamo a fare qualche considerazione specifica legata alle caratteristiche della console.
Non è cosa nuova le critiche mosse contro Nintendo Switch dai diversi utenti nei siti di stampa specializzata. In particolar modo è stato mal accolto l’online a pagamento, soprattutto per il solo gioco in prestito tratto dalla libreria NES o SNES (disponibile solo per 30 giorni). Peculiarità online confermate da Nintendo stessa anche in sede di hands on. Nintendo è entrata solo adesso nel business dell’online a pagamento e lacuna ancora, in ogni caso, di determinate scelte. Ci vorrà tempo prima che il servizio sarà all’altezza delle aspettative, non è campata per aria l’idea di introdurre un beta testing fino al periodo autunnale. La casa di Kyoto ha anche affermato di leggere le critiche mosse dai suoi utenti e non, siamo quindi positivi. Maggiori critiche sono tuttavia legate alla gestione di tale servizio: delegato ad un’app per smartphone. Ci sentiamo di appoggiare queste critiche sue due punti. Prima di tutto l’app supporterà solo Android e iOs, tagliando gli user Windows Phone. Rimane di conseguenza un’incognita se la relativa app per il matchmaking, la chat vocale e le lobby sarà effettivamente presente sulla stessa Switch.
Seppur può essere comodo gestire le proprie lobby via smartphone, sarebbe un peccato limitare tutto esclusivamente a un’altra piattaforma. Da questo presupposto affrontiamo il secondo punto, vale a dire obbligare ad avere due auricolari separati: una collegata alla switch per la riproduzione di sottofondo e l’altra collegata allo smartphone solo per la chat vocale. Non possiamo che esprimere le nostre perplessità, soprattutto se il messaggio di Nintendo è legato alla “semplicità d’uso per ogni evenienza” (dalle dichiarazioni di Reggie Fils-Aime), cosa che lacuna in questo concetto.
Come ogni scelta ci sono anche dei benefici, soprattutto sulla questione della memoria occupata dal sistema. Nintendo Switch offre “solo” 4 GB di ram, la metà della concorrenza. Meno il sistema occuperà spazio e più i giochi potranno beneficiarne. Per un termine di paragona, Playstation 4 e Xbox One occupano ben 3 GB di ram dedicate al solo sistema operativo, lasciando il resto per i giochi. Più memoria sarà disponibile su Nintendo Switch, è un elemento che consente anche la facilità dei porting per un prossimo futuro.
Questione “multipiattaforma” che ha sollevato un polverone di shitstorm peggio di quello vissuto su Wii U, circa 5 anni fa. Se prendiamo l’esempio delle case occidentali, nessuna, ripeto, nessuna ha osato buttarsi sul nuovo progetto di Nintendo (escludendo i vari titoli leakerati dagli insider). Esclusi i porting di titoli con una certa età (da Skyrim al solito FIFA, dai canonici Just Dance a Rayman Legends) si contano sulle dite multipiattaforma occidentali portati dai grandi publisher (citiamo solo Steep di Ubisoft). Molti legano questo discorso alla poca potenza della macchina, ridendo come galli sotto l’influenza dell’alcol (il senior designer di Respawn sulla possibilità di Titanfall 2 su Switch), scetticismo generale sulle vendite del prodotto visto la scarsa potenza (EA) e vari analisti di mercato che si dilettano sulle previsioni più disparate.
Eppure di titoli terze parti ne abbiamo comunque provate. È vero, non era Mass Effect Andromeda o Final Fantasy XV, al loro posto abbiamo trovato Super Bomberman R, Disgaea 5, Has Been Heroes, Sonic Mania e altri. Non titoli particolarmente mastodontici in termini di “contenuti” open world come i sopracitati, Super Bomberman è stato sufficiente per rievocare quel sentimento che non provavo da molti anni. La semplicità nel gameplay, legato a un’immagine deliziosa del nuovo stile di Bomberman, ritorna in grande stile a ben 10 anni dall’ultimo capitolo per console casalinga. Quello stile arcade che può effettivamente essere superato mi ha tenuto attaccato per molto tempo, senza citare la modalità battaglia. Discorso analogo per Sonic Mania interamente a 16bit.
In ogni caso, piccola parentesi a caso, il sottoscritto si chiede come ci si poteva aspettare una potenza paragonabile di console casalinghe che consumano oltre 80 Watt, in una scocca di poco meno di 10 mm. Quale nano tecnologia avanzata dalle menti di ARM e dalle fabbriche di TSMC, quale architettura Tegra è in grado di produrre le stesse performance grafiche di PC di fascia media camuffati in console? È vero, i SoC ARM hanno fatto passi da gigante nel campo delle prestazioni in base alle performance. L’architettura Tegra di Nvidia monta una GPU con le stesse caratteristiche CUDA presenti nelle schede video attuali, con tanto di supporto a tutte le librerie utilizzate dai developer. Ma mai mi sognerei di pensare possa girarci Titanfall 2 agli stessi settaggi, ugualmente per gli altri multipiattaforma. Se poi citiamo il problema della visibilità alle terze parti in confronto alle pubblicazioni first party: niente benefici sulle copie vendute uguale niente investimento per lo sviluppo, e Wii U “lo sa benissimo”.
Eppure devo ancora capacitarmi che un titolo come Zelda: Breath of the Wild possa girare su una console nata anche con una concezione portatile. La nuova “casalinga” di Nintendo non è poi così “carretta” come molti vogliono far credere. Certo, il problema delle terze parti occidentali è presente e inficerà comunque la line up di Switch. Ma una struttura diversa dalle altre due concorrenti vuol dire anche titoli terze parti in collaborazione con Nintendo, legati alle caratteristiche di Switch. Penso si sia intuito dove il mio discorso vuole andare a parare: l’eredità delle proprietà intellettuali che fanno parte della vasta libreria di nintendo 3DS. Se così sarà il caso, Nintendo Switch godrà di progetti esclusivi terze parti creati su misura…e possiamo già citare Project Octopath dai creatori di Bravely Default: Flying Fairy. Ci teniamo quindi a completare questo precedente sillogismo con “sono i giochi a fare la console, non le specifiche tecniche”.
Nintendo Switch come ogni prodotto presenta pregi e difetti sulla comunicazione, le caratteristiche e via dicendo, e non potrà soddisfare tutti. Noi stessi su alcuni punti abbiamo mosso argomentazioni critiche.. Nintendo Switch presenta molte potenzialità, vedremo il suo impatto nel mercato a partire da marzo che, ricordiamo, sarà disponibile solo in 2 milioni di esemplari per tutto il mondo.