Dopo Mario Party 9 uscito su Wii, ecco che Nintendo ripropone il suo brand “party” per eccellenza su portatile : Mario Party Island Tour approda su Nintendo 3DS questo mese. Si tratta del terzo capitolo sviluppato per una console portatile che debuttò inizialmente su Gameboy Advance (Mario Party Advance) ben nove anni fa. Quest’ultimo capitolo non fu ben accolto dalla critica se confrontato alle versioni home console : l’impressione data era di un titolo abbastanza castrato seppur proponeva uno stile classico di Mario Party nell’intero gameplay. Stesso discorso anche per il successivo Mario Party DS, rilasciato solo due anni dopo la versione advance, che portava un comparto grafico molto più avanzato ma ancora piuttosto castrato nei contenuti. Analizzeremo se Mario Party Island Tour per Nintendo 3DS ci sarà un salto di qualità che possa raggiungere i livelli della main serie sulle console casalinghe.
Una formula invariata…ma con tante regole diverse !
Mario party Island tour non fa eccezioni : il gameplay e la formula “party” sono rimaste pressocché invariate. Vale a dire giocare su un tabellone simil “gioco dell’oca” in cui i vari videogiocatori si sfideranno in diversi minigiochi per guadagnare punti, stelle e via dicendo, al fine di raggiungere un obbiettivo e diventare la “Star” della partita. Formula che però ha visto qualche cambiamento nel corso degli anni, come ad esempio l’ultimo capitolo per home console, Mario Party 9, ha introdotto le stelle argentate da collezionare piuttosto che quelle classiche gialle (oltre che al sistema di spostamento su un mezzo di trasporto). Ebbene in Mario Party Island Tour questi cambiamenti sono stati introdotti a seconda del tabellone che si sceglie. Primo punto forte, quindi per questa versione portatile, è nell’offrire diverse modalità di regole su discrezione del giocatore. Esse prendono in considerazione parecchi elementi come il grado di fortuna per vincere, la difficoltà, la durata della partita e l’obbiettivo da raggiungere, in modo da caratterizzare il più possibile i tabelloni. Prendiamo ad esempio il tabellone più corto della durata di soli 15 minuti ma con il più alto grado di “fortuna”.
L’obbiettivo è raggiungere per primi il traguardo senza collezionare nessuna stella ma solo con l’ausilio del tradizionale dado. La presenza però di un Banzai Bill non rende le cose facili e, se attivato (e qui entra in gioco la fortuna), può riportare ogni personaggio che si trova nella sua traiettoria al punto di partenza prestabilito. Oppure, per esempio, il tabellone che dura minimo 30 minuti, in cui l’obbiettivo è quello di collezionare più stelle argentate richiamando lo stile di Mario Party 9. In questo caso il grado di fortuna è nella norma, ma il fattore bravura nei minigiochi è piuttosto preponderante per diventare la star della partita. Sette tabelloni in totale fra cui scegliere, ciò rappresenta una buona varietà nei contenuti offerti.
Secondo punto di forza sono i minigiochi, ben ottanta per la precisione, che sfruttano diverse peculiarità della console portatile : come ad esempio i sensori di movimento, il microfono o la realtà aumentata. Molto vari fra loro, ce n’è davvero per tutti i gusti e addirittura molto competitivi se effettuati in modalità multiplayer. Interessante è la torre di Bowser, novità assoluta in Mario Party, in cui il giocatore è chiamato a scalare una torre dove in ogni piano deve affrontare un minigioco contro l’intelligenza artificiale (il grado di difficoltà varia a seconda dell’altezza dei piani). Dopo tot piani si presenteranno boss con minigiochi dedicati, fino ad arrivare in cima presso Bowser. Questo effettivamente tende ad aumentare maggiormente la possibilità di giocare da soli (anche e fruibile in multiplayer) senza cimentarsi necessariamente su un classico tabellone.
Ma il multiplayer online ?
Grande nota dolente di questo capitolo è la totale assenza del multiplayer online. Seppur quello locale è presente, non tutti gli amici purtroppo dispongono di un 3DS e, visto che la sessione single player si finirà molto in fretta (massimo tre ore), bisogna ripiegare sul multiplayer per sfruttare appieno l’esperienza di questo titolo. È anche legittimo, in fondo un party game non è pensato necessariamente per giocare totalmente in single player (lo dimostra la scarsa longevità nel completare i tabelloni singolarmente), il divertimento lo si trova più facilmente se giocato con più persone, soprattutto se ci si cimenterà solamente con i minigiochi. Se l’assenza dell’online fosse capitata sul prossimo capitolo per home console la situazione era meno drammatica : basta invitare un paio di amici ed equipaggiarli di Wiimote. Ma su portatile la situazione è ben diversa, come scritto più sopra, non possiamo semplicemente invitare un amico e dargli un controller, ma deve almeno possedere un Nintendo 3DS. Come ben sappiamo non è una console molto economica, seppur molto accessibile come prezzo.
Mario Party Island Tour è un gioco di buona fattura che dà chiaramente il meglio di sé se sfruttato con modalità multiplayer. L’assenza del multiplayer online limita troppo l’esperienza su portatile se non ci sono conoscenti che posseggono 3DS, questo purtroppo fa abbassare il voto finale. È quindi consigliabile l’acquisto di Mario Party solo se avete amici con cui giocarci dopo aver completato tutti i tabelloni da soli o la torre di Bowser (o in gruppo, a vostra discrezione). Fortunatamente c’è solo bisogno di una cassetta da gioco visto il totale supporto della modalità Download 3DS, funzione analoga al Download DS.