Il consumer technology association, o anche CES, si è tenuto come da consuetudine nei pressi di Las Vegas durante i giorni scorsi. Numerosi sono stati i prodotti presentati dai più famosi OEM, a partire da quelli più classici a qualcuno piuttosto peculiare: come il traduttore portatile ili di cui abbiamo dedicato un articolo recentemente. Fra le miriadi di novità presentate sintetizzeremo solo quelli che hanno colpito particolarmente la stampa internazionale, parliamo soprattutto per quanto riguarda il settore notebook e le soluzioni ultrabook / 2in1 che tanto vanno di moda in questi ultimi anni nella fascia consumer. Per contro tutto quello che riguarda settore smart, che sia “Watch” o che sia “Phone”, le maggiori novità saranno presentate durante il MWC che avrà luogo prossimamente nei pressi di Barcellona.
Samsung
La casa coreana, in un modo o nell’altro, ha spesso fatto parlare di sé. Nel bene o nel male ha da sempre portato differenti soluzioni interessanti in tutti i settori in cui investe, in particolar modo in quello smartphone in termini di pure caratteristiche tecniche. La serie Galaxy è per certo uno dei brand più conosciuti, quasi alla pari dell’iPhone della mela, era quindi inevitabile un’estensione anche per i prodotti 2in1. Dopo il mezzo flop della serie Ativ con Windows 8, Samsung ci riprova con il Galaxy Tab Pro S, versione ulteriormente potenziata dei Galaxy Tab S2 resi disponibili sul mercato solo recentemente entrando, questa volta, nel settore 2in1. Si tratta del primo tablet che riprende le fattezze dei prodotti con Android Touchwiz ad adottare Windows nella sua forma completa (64bit home edition), per la precisione l’ultima release rilasciata pochi mesi fa. Un 12 pollici con schermo Super Amoled QHD (2160 x 1440) davvero sottilissimo (6.3 mm) con una batteria anche niente male (circa 5000 mah / 39 Watt), il tutto accompagnato dall’ultima generazione di Intel Core M Skylake nella sua versione M3 per un ammontare di 4 GB di ram con SSD a partire da 128 GB (rigorosamente PCIe). La tastiera è chiaramente removibile adottando la stessa soluzione del Surface Pro, con un design che ricorda vagamente le varie soluzioni 2in1 e la più recente adottata da Apple per il suo iPad Pro.
Un piccolo gioiellino che non si fa mancare nulla per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, l’unico problema è il prezzo che non sembra, dalle prime dichiarazioni, essere particolarmente accessibile. Prezzo che lieviterà ancora ulteriormente se teniamo in considerazione il supporto per le reti mobili LTE (cat. 6) e la capienza della memoria interna fino a 256 GB.
Per quanto riguarda gli altri settori le novità non sono così rilevanti come il Galaxy Tab Pro S, gli altri prodotti hanno subito solo un aggiornamento dal punto di vista hardware. Soprattutto per quanto riguardano le nuove Smart TV SUHD che promettono un netto miglioramento dal punto di vista computazionale permettendo di trasformare lo schermo in una console da gaming visto il totale supporto al futuro servizio streaming Playstation Now.
Dell
Gli XPS sono da sempre stati prodotti di una certa qualità, molto ricercati dai consumer appunto per la loro affidabilità e portabilità. Quest’anno, tuttavia, non vengono proposte particolari novità se confrontati ai modelli dell’anno scorso: un aggiornamento naturale dell’hardware che passa da Broadwell ai nuovi Skylake U oltre al supporto alle nuove DDR4 e SSD in PCIe. Ricordiamo inoltre che i modelli in questione sono ormai disponibili sul mercato da circa un mese, acquistabili tramite il sito ufficiale e non.
Il passo maggiore lo vede questa volta la serie Latitude, più incentrata a quei consumer che prediligono un’esperienza piuttosto classica, e anche più vicini a un utente “business oriented”. Latitude 13 7000 è infatti un nuovo ultrabook da 13 pollici che si avvicina molto agli XPS per quanto riguarda design e portabilità. Rivestito totalmente in fibra di carbonio e con cornici dello schermo sottilissime, Dell ha introdotto inoltre il pieno supporto al nuovo standard USB Type C accompagnato dalla Thunderbolt 3. Latitude 12 7000 è invece il fratello minore che cambia totalmente target, puntando infatti al 2in1 proponendo una soluzione che richiama fedelmente quella del Surface Pro di Microsoft. Il tablet è spesso solamente 8 mm e lo schermo vanta di una risoluzione di ben 4K, il resto delle caratteristiche sono in linea con i prodotti della stessa fascia di appartenenza (processore rigorosamente Intel Core M Skylake M3, M5 o M7, e via dicendo). I prezzi presumibilmente si aggireranno non sotto i 1000 fr per entrambi i modelli, conoscendo la casa produttrice.
Se invece cercate un piccolo muletto a un prezzo molto accessibile per un uso molto basilare, Dell Inspiron 11 (2016) è la versione più cheap di tutta la gamma presentata al CES. Con un prezzo base di soli 180 euro, vi porterete a casa un simpatico e plasticoso Notebook dai colori sgargianti con pieno supporto sia a memorie SSD che HDD standard (si spera ad almeno 5400 rpm)…e un processore Intel Pentium o Celeron a seconda del modello scelto.
HP
Per l’intramontabile HP le principali novità risiedono nei nuovi portatili 2in1 EliteBook Folio e il fascia media X2. Il primo è la trasposizione di una gamma dedicata interamente alla classse business / commerciale dedito nel fronteggiare differenti situazioni della giornata di un lavoratore medio sempre in movimento, con numerosi rischi quindi inerenti a varie rotture involontarie, cadute e via dicendo. Le caratteristiche tecniche sono di prim’ordine, vale a dire uno schermo densissimo 4K su soli 12 pollici, ben due porte USB Type C con supporto anche al Thunderbolt 3 e l’ultimo SoC prodotto da Intel, l’vPro M di sesta generazione (Skylake), per un efficienza energetica senza precedenti. Migliorie sono state apportate anche al comparto audio con software e driver dedicati, oltre che una potenza delle casse maggiore di almeno un 40% in confronto ai precedenti modelli. Queste novità si presentano inoltre anche per la serie classica di EliteBook assoggettati a un aggiornamento hardware nell’insieme delle caratteristiche tecniche: vale a dire come l’introduzione allo standard DDR4 o le SSD in PCIe, disponibili chiaramente sotto diverse configurazioni. Stesso discorso per quanto riguarda la gamma Spectre, che solamente nell’arco di un anno era stata protagonista di un primo aggiornamento hardware con l’adozione dei nuovi processori Intel Skylake U. Questa volta però le modifiche riguardano solamente la grandezza del display introducendo una versione da 15 pollici, modificando inoltre la tipologia d’appartenenza da IPS a Oled in una risoluzione di ben 4k. Questo cambio di pannello interessa anche la versione da 13 pollici, acquistabile su discrezione dell’utente fra IPS e Oled.
L’HP X2 invece rappresenta la fascia media dei 2in1 presentati da HP, in particolar modo le caratteristiche tecniche rispecchiano il prezzo midrange (circa 600 fr base) che caratterizza questa tipologia. Nello specifico abbiamo un Intel Core M3 standard accompagnato da diverse capienze della memoria che partono da 128 fino ad arrivare a 256 GB di SSD (stesso discorso per la ram da 4 a 8 GB), una sola porta USB Type C, USB Standard 2.0 e una Micro HDMI, infine una tastiera rimovibile inclusa di soli 1.5 mm di spessore.
ASUS
Distacchiamoci per un attimo dal settore ultrabook e 2in1 ed avviciniamoci a quello più vicino ad utenti consumer / gamer che optano a opzioni meno portatili e consacrate al gaming. Seppur rimaniamo dell’idea che un buon Tower rappresenta la più ovvia decisione per quanto riguarda il gaming su PC, le soluzioni notebook di Asus sono tuttavia ben viste dall’utenza generale. Quest’anno la casa taiwanese presenta ben due modelli, ma il più interessante è il ROG GX700 che offre un raffreddamento liquido rimovibile. Caratterizzato da una SKU Intel Skylake K (con supporto fino a 64 GB di ram DDR4) accompagnato da una GTX 980, la potenza sicuramente non manca. Si unisce a questa accoppiata uno schermo di ben 17 pollici in 4K e supporto, inoltre, alla docking station esterna per collegare un’ulteriore scheda grafica alla già presente nella scocca (soluzione abbastanza simile a quella di Razer e il suo ultimo ultrabook).
SONY
Per quanto riguarda la casa giapponese non si è visto nulla di importante nel settore gaming su cui tanto ci focalizziamo. Per quanto riguarda Playstation VR (alias Morpheus), né data di lancio né un ipotetico prezzo, solo un trailer concernente i diversi giochi in arrivo e, appunto, gli accessori per l’ammiraglia casalinga come ad esempio proiettore in questione.
Per contro sono stati presentati prodotti interessanti che escono dalla categoria gaming puro che noi tanto ci dilettiamo. Per esempio la nuova Action Cam HDR-AS50 è una videocamera che riprende le stesse fattezze portatili di una go pro, adatta quindi nel catturare determinate scene come nella pratica di sport estremi. Le caratteristiche tecniche sembrano abbastanza buone, vale a dire un sensore CMOS retroilluminato da 1/2,3″ accompagnato da una risoluzione pari a 11 megapixel con obiettivo ZEISS Tessar. L’apertura massima è pari a F/2,8 ed la distanza minima di messa a fuoco ammonta a 30 cm. Le riprese video sono tutte in Full HD nei formati MP4 e XAVC S, l’Action Cam promette inoltre uno stabilizzatore Steady Shot molto più avanzato in confronto ai precedenti modelli.
Per quanto riguarda il settore Smart TV, sony propone anche quest’anno diversi pannelli Ultra HD in linea con i modelli precedenti, aggiornando semplicemente le caratteristiche tecniche secondo un’evoluzione naturale della componentistica…mentre il discorso con oggetto le televisioni a risoluzione Full HD è inverso vista la sempre via d’estinzione di questa risoluzione nell’ambito consumer in larga scala, il modello di quest’anno infatti è di fascia bassa e senza nemmeno il supporto al software proprietario Smart TV di Sony. Quest’ultimo è presente anche nella fascia alta Ultra HD WD75, confermando quindi la volontà dell’azienda giapponese nel non conformarsi troppo all’arrivo dell’OS Android TV come già hanno adottato i vari competitor.
Smartphone / Smartwatch
Come citato nel paragrafo introduttivo, le maggiori novità saranno annunciate durante il corso del MWC 2016 che avrà luogo prossimamente. Per contro il CES ha mostrato prodotti di un certo interesse per settore, tra questi citiamo il primo smartphone Windows 10 Mobile non appartenente alla gamma Lumia: l’Alcatel OneTouch XL, un telefono dalle dimensioni non particolarmente contenute (ben 5 pollici e mezzo in una risoluzione di soli 1200 x 700 pixel) con caratteristiche tecniche di fascia medio-bassa (Snapdragon 210 ma con 2 GB Ram e una batteria media di 2500 mah), ma con tutte le connettività della concorrenza, vale a dire con pieno supporto a reti LTE cat. 5, WiFi AC dual band, ecc…Tuttavia chicche software come Windows Hello e Continuum non sono chiaramente supportate per lacune di pura potenza.
Nella controparte Smartwatch il prodotto che ha suscitato un certo interesse nella critica internazionale è l’ultima creazione di Fitbit. Il Fitbit Blaze si aggiunge quindi alla vasta gamma di Smartband presenti nel catalogo del famoso OEM dedito all’attività motoria e sportiva, offrendo questa volta uno “Smart fitness watch” dalle caratteristiche interessanti solo per chi pratica molta attività sportiva. Quest’ultimo infatti offre diversi software di riconoscimento automatico dell’attività motoria in corso, che sia bici, corsa o via dicendo, un applicativo dedito al riscaldamento e all’esecuzione di determinati workouts che mischiano esercizi a corpo libero come flessioni, addominali, burpees, ecc. (basati sulla piattaforma fitstar) sulla falsariga di Freeletics e simili. Si aggiungono le funzioni di tracking tramite GPS e il monitoraggio in tempo reale del battito cardiaco, e altre molte funzioni più legate al mondo Smartwatch come le notifiche di applicazioni supportate come SMS, E-mail e via dicendo. Più vicino al concetto di Smartwatch è invece il prodotto della TAG heuer, azienda nel settore dell’orologeria delle nostre latitudini, che presenta il primo orologio con a borgo Android Wear e caratteristiche tecniche alquanto accattivanti. Quest’ultimo infatti è il primo della sua categoria a montare un processore low powered di Intel, con ben 1 GB ram, 4 GB di archivio interno, 450 mah di batteria per un’autonomia che si attesta intorno alle 24 ore e una cassa in Titanium Grade 2 che offre la certificazione IP 67. Inoltre con il programma Eternity lo smartwatch in questione può essere tramutato in un orologio classico meccanico per un prezzo di 1350 franchi.