Dopo il keynote deidacto all’ Iphone 5 il mese scorso, Apple torna a presentarci le novità in ambito hardware per quanto riguarda gli altri prodotti di punta come la gamma degli Ipad e degli iMac.
Come da consuetudo vengono presentati alcuni dati rilevanti ottenuti dai vari prodotti di Cupertino. Tim Cook annuncia così che l’iphone 5, in una sola settimana, ha raggiunto il sold out con ben 5 milioni di dispositivi piazzati in tutto il globo. Anche il fratello minore, il nuovo Ipod Touch, non é da meno: con ben 3 milioni di copie piazzate con tanto di elogio da parte di “The Verge” che considera quest’ultimi come “prodotto migliore senza concorrenza”. Per quanto riguarda Ios 6, l’aggiornamento ha raggiunto 200 milioni di device Apple, raggiungendo il traguardo di più veloce aggiornamento della storia. I servizi inoltre non sono da meno: iMessage, iCloud e l’appstore hanno raggiunto numeri esorbitanti.
– un nuovo aggiornamento per iBook
L’omonimo servizio ebook made in Cupertino torna protagonista in questo keynote dove raggiunge la versione 3.0. Le novità introdotte non sono molte, ma troviamo finalmente l’integrazione con iCloud e la condivisione Facebook e Twitter. Vengono inoltre annunciati dati importanti come il traguardo di 1.7 milioni di ebook presenti nello store e dei numerosi download effettuati dagli utenti.
– Il nuovo Macbook Pro 13″
Direttamente dal palco della conferenza vengono presentati la nuova generazione di Macbook Pro da 13 pollici. Le novità riguardano il design, più fine del 20% e molto più leggero, e naturalmente con retina Display (risoluzione 2500 x 1600), considerato da varie riviste e siti di tecnologia americani più famosi come i migliori schermi mai prodotti per un Notebook. Non mancano inoltre le porte USB 3.0 (Thunderbolt), l’HDMI e il lettore per la Scheda SD e le piccole chicche come la tastiera retroilluminata e, finalmente, una cam frontale HD per il servizio Facetime in alta definizione. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, quest’ulitme riprendono quelle adottate negli ultrabook della concorrenza: Intel core Ivy bridge di terza generazione (i5 Dual Core) ormai d’obbligo con HD4000 integrata e 8 GB Ram DDR3 (naturalmente con versioni configurabili a piacimento del consumatore). Per maggiori prestazioni é ormai risaputo che nei notebook di queste dimensioni vengono adottate le SSD e non più le HDD.
Interessante la comparazione con le televisioni sul mercato che raggiungono la risoluzione pari a 1900 x 1080 pixel, dove naturalmente il Macbook é superiore. Peccato che si tratta di Hardware di fine generazione: Sony, Samsung, LG and other company hanno ormai presentato all’IFA di quest’anno le future televisioni 4k simil risoluzione cinema.
Deludente invece i nits effettivi dello schermo, che ammontano a 300, a differenza dei pannelli IPS + adottati da Asus ormai da tempo sui suoi tablet/netbook/notebook di questa generazione. Un po’ un controsenso essendo gli schermi “retina” display considerati i migliori mai prodotti sulla faccia della terra.
Il nuovo Macbook Pro 13″ resta comunque un prodotto di alta qualità, indirizzato a quella fascia di utenti che predilige la massima portabilità dettata dall’esperienza made in Cupertino. Il prezzo purtroppo non é molto accessibile poiché il modello parte con la configurazione minima di 1700 dollari fino a raggiungere i picchi di 2500.
– Un PC Desktop in miniatura
Interessante invece il nuovo iMac mini, PC Tower desktop di dimensioni veramente ridotte con un Hardware pari a una fascia Media – Alta e un prezzo piuttosto accattivante. Personalizzabile in diverse varianti: troviamo di base un Processore di terza generazione Intel con scheda grafica intregrata HD4000 a partire da 4 GB Ram fino a 16. Completo anche delle varie porte USB, Ethernet come da abitudine e una memoria a scelta tra una HDD da un 1 TB o una SDD da 256 GB.
– Look rivisto per gli iMac
Dopo il mini iMac arrivano i modelli Desktop nel vero senso della parola, con una novità molto “fine”. La nuova generazione infatti vanterà di uno schermo di soli 5 mm di spessore a scapito della concorrenza con ancora degli spessori simili alla generazione precedente di iMac (PC All-in-one- series and company). Disponibile in due diverse configurazioni di schermo: a 27″ per una risoluzione 2500 x 1400 e a 21″ per una risoluzione 1080p, accompagnati con un hardware da Desktop di fascia alta. Troviamo infatti un Intel Core Ivy Bridge i7 quad o i5 quad più una scheda grafica Nvidia Kepler con ben 32 GB Ram, ma comunque con varie configurazioni disponibili a partire da 8GB di Ram. Per quanto riguarda lo storage anche Apple si é buttata verso soluzioni ibride: unificando SSD con HDD, chiamata da Cupertino “Fusion Drive”. Non manca quindi l’alta qualità hardware e l’esperienza dell’OS targato Cupertino
Contorta invece l’assenza del lettore ottico. Se per gli ultrabook/Macbook air, Macbook 13″ la mancanza é giustificata dal fatto di avere una maggiore portabilità del dispositivo, togliere il lettore ottico solo per portare lo schermo a uno spessore minimo storico resta una scusa piuttosto bizzarra. Pensiamo a noi gamer che, anche se esiste un portale come Steam, siamo amanti del retail, o comunque siamo costretti ad installare giga e giga di giochi sul disco: dove avere il supporto fisico rende molto più veloce l’operazione. Naturalmente anche per l’ambito musicale e video applichiamo per analogia lo stesso ragionamento: sarà quindi una strategia per obbligare sempre di più gli utenti Apple ad acquistare online nei suoi store dedicati? Lo storage di certo non manca. L’iMac resta comunque per ora primo Computer utilizzato in america in ambito Desktop, non é impossibile quindi che nell’arco del tempo quest’ultimi daranno uno scossone nell’ambito retail dei dischi ottici, portandoli magari alla loro definitiva scomparsa? Per fortuna che esistono le console.
– Il nuovo ipad di quarta generazione?!
Esatto, avete capito bene, l’ipad 4, o meglio, di quarta generazione. Una strategia degna del nuovo modello Asus Padfone 2 o della recente politica adottata da Sony per la sua gamma Xperia (una 10ina di modelli in un solo anno), anche Apple, a soli 6 mesi dal lancio di New Ipad, propone un nuovo modello con nuova architettura Apple A6X e qualche piccola modifica. Mossa inaspettata da parte di Cupertino.
Dopo una breve introduzione su come il perfetto Ipad distrugge la concorrenza (solo in fatto di vendite): viene presentato il nuovo modello di quarta generazione dove non porterà differenze estetiche ma bensì l’adozione della nuova porta Lightning presente su iphone 5, un nuovo processore e qualche piccola modifica alla fotocamera frontale.
La cosa che lascia più di stucco é la scomparsa del “vecchio” new Ipad sullo store ufficiale della mela. Per quanto l’ipad 4 resta comunque un ottimo prodotto e di buona qualità resta la beffa per gli acquirenti del New Ipad. Una strategia quindi per adattare e stabilizzare sul mercato i nuovi gingilli con supporto ai nuovi connettori made in Cupertino? Molto probabile.
– Piccolo é bello
La trasparenza Apple ormai sembra un sogno lontano: dopo che i fan e i rumor avevano scoperto l’arrivo dell’iphone 5 con tanto di specifiche ed estetica azzeccata al 100%, anche i rumor sull’Ipad Mini diventano realtà. Non male comunque la strategia di proporre un po’ di varietà anche per uno dei prodotti più famosi di questa terra: un prodotto per coloro che non amano gli schermi troppo grandi e prediligono una maggior portabilità.
Lanciata inizialmente da Amazon con il suo Kindle Fire, susseguitasi poi con Samsung e il suo galaxy Tab 7.7 per poi arrivare all’esperienza google pure con Nexus 7, anche Apple si butta nel settore dei mini Tablet di fascia media con il suo Ipad Mini da 7.9″. L’estetica finissima di questo nuovo modello mostra quanto Apple punta sulla larghezza dello spessore dei suoi prodotti, anche se l’hardware risale pari a pari con l’ipad 2. Dal Keynote vengono evidenziate, come al solito, la qualità “amazing” di ogni singola azione che il nuovo piccolo gioiello é in grado di fare, in ambito portabilità soprattutto.
Più divertente invece é la comparazione tra un Nexus 7 e il nuovo Ipad Mini. Vantandosi di avere uno schermo 1 pollice più grande del concorrente google pure ne consegue quindi la naturale ed evidente maggior visibilità dei contenuti sullo schermo maggiore dell’ipad mini: il form factor di ques’ultimo inoltre lo rende con una forma quadrata (quindi ancora più grande), al contrario del Nexus 7 che utilizza un formato 16:9 e quindi rettangolare (una forma quindi a telecomando).
Ci chiediamo quindi: Dov’era la Apple quando presentavano il Motorola Xoom (gestito direttamente da Google) di 10.1″ pollici dove oggi é considerato un prodotto di fascia media proprio come il mini Ipad? Dov’era la Apple quando i primi smartphone android/Symbian e Window Phone superavano i 3.5″ pollici di diagonale più del suo perfetto Iphone? Come mai il tanto criticato 16:9 del Nexus 7 diventa automaticamente perfetto e “just amazing” sull’iphone 5 con quasi la medesima risoluzione e il medesimo form factor?
I confronti non finisco qua: l’user experience dei due diversi sistemi. Alcune applicazioni su Nexus 7 risultano simil Smartphone mentre su Ipad mini questo non accade. La differenza ormai sta nel sistema operativo, o meglio, alla volontà dello sviluppatore di adattare l’interfaccia con le diverse tipologie di schermo (nell’SO di android, 160 dpi: Tablet, 216: Mix, 320 dpi: Smartphone), apple é stata brava a cercare delle applicazioni NON adattate ai grandi schermi sulla concorrenza presenti in versione tablet su Ios.
Ma Dobbiamo confrontare Google Plus, Youtube e tweetcaster alla controparte della mela? Dobbiamo confrontare le applicazioni scritte con il vecchio SDK di Ios e che quindi non si adattano nemmeno alla risoluzione dell’ipad mini, offrendo la stessa esperienza su Iphone con l’aggiunta di bande nere alla Whatsapp su iphone 5, quando la controparte android le adatta a pieno schermo senza la minima sgranatura (scritte con SDK da froyo in su)? La scelta ormai su quale sistema utilizzare resta del consumatore e a seconda di cosa punta l’utente in questione. Attaccare con degli elementi soggettivi di certo non fa onore alla mela canadese.
Il confronto con i materiali invece la possiamo concedere, ed effettivamente é vero: il Nexus 7 é fatto interamente di plastica, al contrario dell’ipad mini che risulta più curato e naturalmente più fine di 5 millimetri. Apple però ha dimenticato di specificare una cosa: i materiali adottati nel Nexus servono per abbassare i costi di produzione di quest’ultimo e ad offrirlo ad un prezzo veramente concorrenziale. Infatti il Nexus 7 lo troviamo a 200 franchi, se non addirittura meno, mentre l’ipad mini costerà il doppio.
Per quanto secondo Apple l’ipad mini é infinitamente superiore a Nexus 7, ricordiamo che questo modello monta lo stesso hardware dell’ipad 2 (con migliori per la fotocamera, connettività e attacco Lightning), una soluzione meno performante in confronto al Tegra 3 30L adottato nella controparte android, così come gli schermi sono della stessa qualità e resa cromatica.
Concludiamo con una piccola osservazione che abbiamo notato durante il Keynote: Con l’aggiornamento ad Ios 6 del gemello più grande di questo nuovo prodotto, l’ipad 2, non é stata implementata la funzione di Siri. Su Ipad mini, con la stessa potenza e struttura hardware, Siri gira senza problemi. Ci ricolleghiamo quindi a una dichiarazione di Apple quando fu presentato Siri: l’ipad 2 era veramente poco performante per supportare il servizio?