Star Wars Battlefront è forse uno dei titoli EA che più aspettavamo a questa E3. Non a caso è stato anche il primo gioco che abbiamo voluto provare in questa prima giornata di fiera.
Dopo una lunga attesa e un video briefing in cui l’ammiraglio Ackbar spiegava la situazione tattica, eccoci finalmente pronti a provare il gioco. Il nostro hands on di quindici minuti era ambientato su Hoth, proprio durante l’epica battaglia a cui assistiamo nell’Impero colpisce ancora. Moltissimi i giocatori in partita, 40 divisi tra Impero e Ribelli si sono battuti fino all’ultimo sangue su un campo di battaglia davvero grande e caotico.
La partita si apre con la scelta del loadout che comprende due tipi di fucili d’assalto, una pistola e un fucile d’assalto pesante. Come extra c’era la scelta tra scudo personale o jetpack, oltre a granate e armi speciali. Compiuta la scelta (modificabile comunque ad ogni morte) si entra direttamente in azione. Avendo giocato dalla parte degli imperiali avevo una missione semplicissima: avanzare e distruggere gli uplink a dei satelliti. La missione dei ribelli invece era attivare gli uplink per poter attaccare gli AT-AT imperiali. Sparsi per la mappa di gioco si trovano diversi power up davvero molto interessanti che spaziano da uno scudo espanso per la squadra alla possibilità di guidare un AT-AT, pilotare un Y-Wing o un Tie Fighter e armi particolari quali detonatori termici ed esplosivi. La partita si svolge quindi tra due fronti, con i ribelli asserragliati dietro sbarramenti di fortuna e con gli imperiali che devono affrontare a muso duro le difese. Al contempo è necessario difendere gli AT-AT dagli attacchi che vengono sferrati quando tutti gli uplink ribelli sono stati attivati. La vittoria per un campo o per l’altro dipendeva da un singolo fattore: l’integrità di almeno un AT-AT. Per mia sfortuna i ribelli sono riusciti a distruggere tutta la nostra forza d’attacco a solo 15 minuti dallo scadere del tempo.
Il momento migliore della mia prova è ovviamente stato quando ho avuto la possibilità di fare passaggi rasoterra ai comandi di un Tie Fighter, seminando panico, distruzione e morte tra le fila della feccia ribelle. Battlefront rimane comunque un FPS di squadra e quindi il nostro pressing verso la base ribelle, perfettamente e favolosamente riprodotta, è stato serratissimo. Avanzare tra colpi di armi laser, granate e voli radenti nemici, circondati da un caos indescrivibile, è stata un’esperienza molto gratificante. Il pianeta ghiacciato di Hoth non offre molte possibilità di copertura, obbliga i giocatori a saltare e nascondersi il più possibile. Una buona idea da parte di Dice, dal momento che riduce al minimo la cristallizzazione delle posizioni. Certo i ribelli si sono ben presto dotati di cecchini posizionati sulle varie strozzature della mappa, ma la cosa era perfettamente in linea col tipo di missione e di terreno di gioco.
Il feeling di questo gioco è molto positivo, sebbene 15 minuti siano solo un’indicazione del potenziale di questo titolo. Previsto per quest’autunno, Star Wars Battlefront è un titolo da tenere in grande considerazione e non vediamo l’ora di saperne di più.