L’omonima serie di Warren Spector non manca di arrivare anche per l’ammiraglia portatile di casa Sony, la Psvita. Epic Mickey 2 : The Power of Two viene trasportato fedelmente da home console a versione portatile (esclusa 3DS che può vantare di Epic Mickey The Castle of Illusion, tributo ai primi titoli dedicati a Mickey Mouse sul Master System). Differentemente dal primo capitolo, esclusiva Wii, il secondo ha visto una programmazione multipiattaforma per tutte le console del mercato, compreso Steam. Purtroppo però nello scorso novembre il titolo ha riscosso poco successo, o meglio, è stato pesantemente criticato dalle testate internazionali visto il gameplay scarso e mal strutturato, contrariamente al primo capitolo che vantava dei controlli Wiimote e nunchuck. Il flop del secondo capitolo ha costretto la software house a chiudere i battenti, trasferendo la responsabilità di produzione alla Blitz Game. Analizzeremo se effettivamente è stato svolto un buon lavoro e se la voce dei videogiocatori è stata ascoltata.
Come nella versione casalinga, si giocherà nei panni di topolino che, dopo aver sconfitto lo scienziato pazzo e fermato i suoi loschi piani contro i cartoni dimenticati, sarà richiamato dai suoi numerosi amici per affrontare una seconda minaccia. Mickey Mouse dovrà, assieme al coniglio Oswald, debellare il male che incombe nel mondo dei cartoni perduti e riportare la pace nel caos dei suddetti cartoni animati Walt Disney. Armati di pennello e del magico telecomando di Oswald, il videogiocatore sarà catapultato in un mondo cartoon alla Walt Disney con il potere della creazione e del controllo sull’ambiente circostante. La vicenda quindi rimane pressoché immutata, e lo stesso si può dire del gameplay. Come precedentemente accennato, Epick Mickey 2 è stato soggetto di numerose critiche legato all’adattamento dei controlli per tutte le piattaforme. Il primo capitolo, seppur in alcuni punti imperfetto, vantava della peculiarità del Wiimote che permetteva il controllo del pennello magico di topolino modus “Okami” (JRPG di Capcom pubblicato su Playstation 2 ma riproposto su Wii). Nel secondo capitolo invece ci ritroviamo sì, con un pennello dal potere di creare o cancellare il colore, o con il telecomando magico di Oswald che permettere di dar vita a ogni singola parte delle creature sintetiche (o meglio, oggetti capaci e funzionanti a energia elettrica), ma con un sistema di controllo scomodo e goffo. Si dovrà mirare inizialmente con lo stick destro (con l’apposito puntatore rotondo che apparirà sullo schermo) per poi premere uno dei due dorsali (L o R) per avviare la colorazione (R) o il cancellamento (L). Si trova quindi una forte analogia con quello già presente nella controparte home console : da questo punto di vista i problemi legati ai controlli non sono cambiati.
Tecnicamente il porting sfrutta in parte le peculiarità della portatile Sony : la presenza dei controlli multitouch cerca di facilitare un gameplay lento e scomodo, ma quest’ultimi non soddisfano appieno. Infatti la reazione dello schermo sembra molto “rallenty” e ingombrante da usare ogni volta. Per non parlare del controllo dell’inquadratura (tramite stick destro), una festa di cali di frame rate, in cui il fotogramma rasenta all’incirca i 20 fps. Seppur le Cutscene della vicenda sono ben curati, mostrando un mondo simpatico e tipico dell’ambiente proposto dalla casa statunitense (con tanto di doppiaggio in italiano con presumibilmente le voci originali), le fasi ingame successive fanno inorridire qualsiasi fan dei lungometraggi Disney, se non addirittura gli sceneggiatori stessi. Infatti la monotonia è dietro l’angolo, la lentezza dell’engine fa, purtroppo, stufare molto presto il proseguimento dell’avventura di topolino.
In conclusione possiamo affermare che il buon prezzo di 25.- Fr e la sceneggiatura della vicenda sono gli unici pro di un porting piuttosto mediocre. Non sembra che i nuovi responsabili del titolo non abbiano accolto le critiche globali, portando gli stessi difetti già segnalati in passato. Il titolo di Warren Spector presenta quindi un livello qualitativo piuttosto basso, un vero peccato visto le potenzialità della storia e del brand topolino : amato da grandi e piccini.