Nelle esclusive Sony capita che spicchino alcuni prodotti atipici ma di una certa qualità artistica, che hanno saputo spesso emozionare l’utente accompagnandolo in un “viaggio” molto particolare. Lo è per esempio Journey, uscito qualche anno fa su PS3, Flower, prodotti da ThatGameCompany, o titoli come ElShaddai uscito in multipiattaforma. Tra queste piccole perle cerca di introdursi anche Entwined, indie sviluppato da Pixelopus che promettono un titolo artisticamente all’avanguardia e capace di trasmettere emozioni facendo vivere un viaggio speciale. Le fondamenta di Entwined è l’amore eterno fra due essere viventi, ma non possibile causa delle diverse origini di entrambi : tratta da una leggenda cinese, Pixelopus propone una vicenda d’amore che vede protagonisti un pesce e un uccello. I due devono superare molte insidie al fine di riuscire a stare insieme per sempre, compiendo un miracolo che rende possibile l’impossibile. Presentato nel recente E3, Entwined è disponibile su PS4 in digital delivery da quasi tre settimane.
Come già precedentemente accennato, l’idea di base è di trasformare una mera metafora di una leggenda cinese in videogioco, permettendo al giocatore di vivere un’esperienza speciale in un prodotto piuttosto atipico. Il tema pare piuttosto interessante, ed anche la trasposizione nel gameplay è azzeccata. Disponibili due diverse modalità, tra cui la Story Mode che è chiaramente quella principale che funge da cardine. Suddivisa in 9 livelli, denominati “vite”, la prima funge da tutorial spiegando i semplici comandi per comandare, a sinistra, l’uccello (tramite il stick sinistro), mentre a destra, il pesce (tramite stick destro). I due seguono un tunnel in una linea guida predefinita separati da un muro invisibile, che li divide fino alla fine del livello (un gameplay che ricorda molto Tempest). Lo scopo è quello di centrare i rispettivi cerchi / aree colorate controllando i due animali tramite gli stick del dualshock 4, così da aumentare due barre in cima allo schermo che si avvicineranno sempre di più (accompagnato a ritmo di musica). Più le barre si riempiono e più la velocità aumenta, e dal momenti che si fonderanno nascerà un drago : creatura nata dalla fusione dei due protagonista. Da qui prende via una sorta di terza parte che consiste nel controllare liberamente quest’ultimo raccogliendo delle sfere luminose, così da riempire una terza barra centrale di colore verde. Infine, premendo R1 + L1, verrà prodotta una scia dalla coda della creatura mistica che permetterà di avanzare al livello successivo, o meglio, alla vita successiva.
Gameplay alla base interessante, ma forse si poteva fare di più introducendo qualche power up particolare, ad esempio, o rendere la fase “drago” più interattiva. Ma il difetto maggiore risiede nella longevità della Story Mode, che dura dai 40 minuti a un’ora di gioco. Aggiungiamoci anche il fatto che nessun game over è presente e una certa facilità nel completare i livelli et voilà : il risultato è un titolo con una durata alquanto imbarazzante. Fortunatamente vengono in soccorso la modalità “sfida” divisa in 5 elementi (i cerchi di ogni sfida prenderanno la forma dell’elemento in questione), che verranno sbloccate pian piano che si superano un tot di spicchi. Anche questa modalità non è esente da difetti, molto semplicistica e scarna in fatto di contenuti, aiutano di poco ad aumentare la longevità generale (forse di un 30/40 minuti). Un altro difetto che si aggiunge alla scarsissima longevità è la qualità artistica : molto inferiore a quello che ci si poteva aspettare dopo la presentazione ufficiale all’E3.
Ebbene le varie vite sono molto spoglie di effetti, con uno stile piuttosto anonimo e poco “orientale” e una totale assenza di giochi di colori, come al contrario c’è in prodotti simili quali Journey, El Shaddai e via dicendo. Dal lato puramente emotivo si fatica a comprendere cosa vogliono trasmettere le nove nella story mode. Se il tema è superare le insidie per vivere per sempre felici e contenti, sarebbe gradito comprendere quali sono gli “ostacoli” che impediscono l’amore tra le due creature mitiche…anche se, fortunatamente, il nome dei trofei sbloccati da un’idea. In conclusione non possiamo affermare di essere stati soddisfatti da Entwined, in cui la software house poteva sicuramente dare di più soprattutto sotto il punto di vista artistico. D’altro canto, essendo la loro prima produzione, rimaniamo fiduciosi : le basi per un buon titolo ci sono ma bisogna correggere i difetti piuttosto importanti.