Dietro le quinte di Logitech con Vincent Tucker

Durante la Gamescom abbiamo avuto modo di vedere un sacco di giochi, software allo stato puro, ma abbiamo anche parlato e visto un bel po’ di hardware. Oculus Rift DK2 e Project Morpheus sono due esempi, ma vi sono prodotti più tradizionali altrettanto interessanti. Proprio in questo ambito siamo stati fortunati a scambiare quattro chiacchiere con Vincent Tucker, Senior Manager nel Gaming Business Group di Logitech.

Logitech-G

Focus sui topi!

g500Vincent ha cominciato a fare un excursus in quello che è stato il processo di maturazione della linea di prodotti pensati per il gaming di Logitech. Da parte di un’azienda che è stata sul punto di abbandonare questo segmento di mercato anni fa ad un’azienda che ha prodotto alcuni dei mouse più apprezzati nel mondo degli atleti professionisti. Gli antenati di quelli che sono i prodotti sul mercato attuale sono per esempio l’MX518, il G400 e il G400S. La base è quindi il lavoro svolto sull’MX518, un mouse che è stato un buon prodotto principalmente per gli FPS e per l’utilizzo generico ma non ancora perfetto per una competizione a livello professionista. Logitech G, la sezione specializzata nel gaming, è nata circa 18 mesi fa con lo scopo di andare in una specifica direzione. “Al posto di fare cambi iterativi ai mouse abbiamo deciso di pensare a cosa succede nel mercato, abbiamo parlato con i professionisti di esports, per capire cosa sono i problemi che vanno risolti.” ha detto Vincent. Il G602 è stato il primo risultato di questo processo di attenzione al feedback da parte di Logitech. “Quando abbiamo cominciato a lavorare sul G602 abbiamo guardato al mercato. L’80% dei mouse in circolazione è wireless. Mentre se guardiamo nel gaming, è tutto l’opposto: solo il 20% dei mouse è wireless mentre il restante 80% è wired. Parlando con gli utenti pensavamo che fosse legato al mito della latenza, ma in realtà abbiamo scoperto che si tratta del fatto che i mouse non duravano abbastanza, le batterie si scaricavano troppo in fretta. Sul mercato adesso si trovano 15 o 20 ore di autonomia, ma noi abbiamo spinto i nostri ingegneri e i nostri partner per arrivare ad almeno 100 ore di autonomia. In 2 anni abbiamo sviluppato un esclusivo sensore e algoritmi per la gestione dell’energia che permettono al G602 di durare 250 ore continuamente”.

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Un risultato affatto malvagio, anzi di tutto rispetto che permetterebbe in teoria di giocare 10 giorni di seguito senza dormire. Il mouse funziona con due batterie AA, ma volendo è possibile usarlo anche solo con una batteria, ottenendo metà dell’autonomia ma riducendo il peso dell’apparecchio. Vincent ha continuato parlando del G502, mouse che abbiamo già avuto l’occasione di recensire su Joypad (trovate qui la recensione). Il G502 è stato pensato come rimpiazzo del G500, mantenendo lo stesso peso ma migliorando il sensore per arrivare a 12’000 DPI, rendendolo 4K ready. Il G502 ha una forma diversa rispetto al suo predecessore, ma Logitech ha impiegato delle camere infrarosse per mappare i punti di contatto sul G500 al fine di ottenere una precisa idea dell’ergonomia del vecchio mouse. In seguito hanno replicato lo stesso pattern di contatto sul G502, così che sebbene il G502 visivamente sembra parecchio diverso rispetto al G500, una volta che l’utente lo prende in mano ottiene lo stesso feeling di quello vecchio. “Il design industriale del G502 è molto aggressivo, sembra completamente diverso dal G500, ma il trucco è che sebbene esteticamente sembri molto più moderno e cattivo, portando magari le persone a dubitarne, i punti di contatto tra la mano e la periferica sono uguali al passato”.

Tucker è poi passato al G402, mouse appena giunto sul mercato che stiamo ancora aspettando di passare sotto la nostra indiscreta lente indagatrice. Per il G402, Logitech si è concentrata sulla velocità: affermano che si tratti del mouse più veloce al mondo. Per velocità si intende quanto svelto è possibile muoverlo in cm/secondo. La necessità di un mouse tanto veloce deriva dalle abitudini dei gamer su FPS, i quali solitamente usano un DPI basso, attorno agli 800-400 DPI per maggiore accuratezza. g402Ovviamente però bisogna fare movimenti molto ampi per girare a 360 gradi, da qui la necessità di un mouse che supporti con precisione tali movimenti repentini e rapidissimi. Il G402 supporta velocità di 2,5 metri al secondo, ovvero 9km/h!Abbiamo dovuto costruire nuovi macchinari da test per dimostrare questa velocità. In realtà il mouse è anche più veloce, ma non abbiamo i mezzi per verificarlo dal momento che la macchina non è grande a sufficienza”. L’accelerazione massima supportata si avvicina ai 20G, impossibile da raggiungere da un braccio umano. Per finire, Vincent ci ha parlato del ridesign dei bottoni della loro linea di mouse da gaming. La maggior parte dei mouse infatti ha una lunga corsa, tra la posizione a riposo e l’effettivo click. La ragione è molto semplice: serve ad evitare eventuali rimbalzi sul tasto che produrrebbero più di un click alla volta, cosa assolutamente da scongiurare. Normalmente dunque ci si aggira tra i 6 e i 10 millimetri di spazio, mentre con il G402 siamo attorno a 1 millimetro. Il risultato è una responsività molto più elevata rispetto ad altri modelli, fatto cruciale per i pro gamers che dipendono dai loro riflessi per vincere i tornei. La salsa segreta per raggiungere questo livello non ci è stata ovviamente rivelata, anche se sappiamo che si tratta di fisica dei materiali, di rigidità del bottone e della sua superfice. Ci sono voluti due anni solo per raggiungere tale livello di precisione sia a livello di sensore che di tipi di materiali.

Un successo commerciale finora quello della serie G di Logitech, fatto di scienza e strategie di marketing. Effettivamente il G502 aveva convinto la redazione e il G402 sembra un buon prodotto. La concorrenza su questo mercato è molto agguerrita, pensiamo ad esempio a Roccat o Mad Catz! Alla fine, chi vince sono i gamer che possono scegliere tra un buon numero di mouse dedicati al gaming estremo.

Noi ringraziamo Vincent Tucker e Logitech per averci concesso parte del loro tempo alla Gamescom, è stato sicuramente interessante scoprire i retroscena dello sviluppo di tali prodotti!

Scritto da : Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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