Triangle Strategy

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Triangle Strategy

Dalla collaborazione con Square Enix e dal ben accolto Octopat Traveler, nasce ora con Nintendo il nuovo titolo Triangle Strategy, Jrpg a stampo strategico ispirato da uno dei Gdr giapponesi su scacchiera più apprezzato dai videogiocatori: Final Fantasy Tactics. Titolo creato ad hoc per Nintendo Switch, Triangle Strategy è al momento un’esclusiva per la console ibrida come lo fu a suo tempo Octopath Traveler, ed offre un’esperienza rétro ambientata in un mondo 2D-HD.

Il richiamo ai famosi titoli su Super Nintendo è sinceramente palese, e lo stampo inconfondibile  Tomoya Asano è evidente (per intederci, lead producer di Bravely Default e Octopath Traveler), in un tripudio nostalgico che rende omaggio alle vecchie glorie, ma che si adatta perfettamente allo stile in alta definizione dei giochi attuali. Di primo acchito, deducibile anche dalla demo scaricabile dal Nintendo Eshop, la cura dei dettagli grafici è sorprendente se rapportato all’hardware, e vi è un utilizzo delle ombre, texture e animazione magistrale, senza inoltre considerare il character design di ogni singolo personaggio e la trama à la Game of Thrones che rende questo gioco molto interessante e, oseremo già dire, di ottima fattura.

La Guerra del Ferro e del Sale

Triangle Strategy catapulta il giocatore nel continente di Nortelia, fra intrighi politici e guerre di potere, abitato da un popolo che cerca ricchezza la quale scaturisce perlopiù dalla raccolta delle materie prime. In un mondo prettamente medioevale, chi ha in mano risorse come il ferro e il sale è in grado di gestire le redini economiche del mondo e comandare il destino dell’umanità. Il ferro, impiegato in opere di costruzione e nella forgiatura armi, e il sale, utilizzato per le sue proprietà magiche e curative, rappresentano i due elementi chiave di tutta la vicenda. Nortelia è dunque divisa in tre distinti regni: il regno Glenbrook, i diplomatici mercanti che si occupano principalmente del commercio e di diplomazia fra i regni e governati da un sistema di nobiltà e dal loro Re; il Sacro Impero di Sabulos, detentori della risorsa del sale nonché religiosi governatori autocratici in cui vige la completa uguaglianza del popolo (ed ove non esiste né ricchezza né povertà); il Granducato di Aesglast, stato di milizia governato dal suo glorioso comandante e gelosi custodi del ferro, che si contraddistingue per il suo sanguinario esercito e capacità strategiche senza eguali. Trent’anni or sono dalle attuali cronache di Triangle Strategy, in cui la guerra imperversava fra i tre regni con l’obbiettivo comune di conquistare le risorse primarie e detenere economico e di approvvigionamento del continente.

La cosiddetta guerra del Ferro e del Sale ha dunque portato morte e distruzione nel cuore di Nortelia, ma conclusa grazie alle gesta eroica di alcuni soldati, contraddistinti in particolare gli eroi del Regno di Glenbrook. La nostra storia debutta nei panni del giovane Serenoa – futuro reggente della casa dei Wolfhort, la più grande del regno di Glenbrook e la più potente e influente, dopo il Re stesso – in viaggio verso il porto con il tutore Benedict, storico servitore della famiglia, per incontrare la sua giovane sposa. Dal Granducato di Aesglast è appunto in arrivo la giovane Frederica – accompagnata da una giovane curatrice e sua maestra – la ragazza, dai tratti fini e caratterizzata da uno “strano” colore di capelli, è appunto la promessa sposa del nostro protagonista. Di origine roseliana, nome tratto dal colore dei capelli rosa pallido, la giovane Frederica, sorellastra del comandante di Aesglast, è stata promessa in sposa a Serenoa per scopi politici e con l’obbiettivo di suggellare la pace fra i regni di Glenbrook e Aesglast. La loro unione lancia infatti un forte messaggio politico secondo il reggente dei Wolfhort, mente dietro la “collaborazione” comune rafforzamento di pace delle tre nazioni sovrane. Egli, oltre all’unione dei due giovani, intende mantenere la pace gestendo una miniera di ferro in cui tutti i regni hanno collaborato per la sua creazione. Il compito di Serenoa, quale reggente della casata nonché futuro “gestore” della miniera e mediatore fra i tre regni, e Frederica, sua moglie e sorella del capo di Aesglast, è quindi quello di mantenere saldo l’amicizia nel continente e permettte alla pace di regnare indisturbata. Tuttavia, gli intrighi politici, strategia di guerra, corruzione attiva, autodeterminazione dei popoli e invasioni ingiustificate da un regno sovrano all’altro sono dietro l’angolo, e per questo motivo la giovane coppia, oltre al loro gruppo di “fedeli” sotto l’ala protettiva del casato dei Wolfhort, vivranno tempi duri in cui non vi è la giusta scelta strategica.

Lato narrativo, Triangle Strategy è qualcosa che non si vedeva da qualche anno dalle “fucine” di sviluppo di Square Enix. La vicenda è lineare ma ben articolata e, seppur all’inizio la trama potrebbe apparire lenta e poco chiara, pian piano tutti i nodi vengono al pettine e le cronache di Nortelia diventeranno più epiche che mai. Ogni personaggio è curato nei minimi dettagli, chi più e chi meno, ognuno con il proprio carattere e personalità ma, più importante, con la sua opinione. La storia sarà dettata dalle scelte del gruppo, in una sorta di democrazia fra i membri del casato dei Wolfhort (la bilancia del destino, ereditata da reggente in reggente del casato), in cui la maggioranza dei votanti vince sulle scelte da intraprendere. Serenoa sarà dunque guidato dalle opinioni dei suoi più fedeli servitori, che potrà a sua volta influenzarli a dipendenza dei principi in cui crede. Infatti, oltre al sistema della bilancia vi è anche il multiple choice delle conversazioni che rafforzerà il credo del protagonista, fra pragmatismo, libertà e moralismo. A dipendenza delle scelte del giocatore, le conversazioni e i rapporti con gli altri personaggi saranno dettati da queste tre virtù, di cui il loro valore effettivo in game è tenuto nascosto dal gioco. Comprendere se si sceglierà una risposta più libera piuttosto che pragmatica, non è possibile dirlo, se non cercando di intuirlo. La narrazione, scandita con il procedere di tre fasi in ordine casuale fra la fase di esplorazione di un territorio, fase di conversazione fra personaggi e fase di combattimento, non annoia mai. La storia è un esponenziale di escalation che tiene incollato allo schermo il giocatore, ma anche dalla giusta longevità in quanto il titolo va rigiocato per scoprire le vicende alternative e il differente corso degli eventi. Sotto questo aspetto, Triangle Strategy offre una buona varietà di intrighi e trame da raccontare, frutto sicuramente di una pluriennale esperienza del genere RPG da parte degli sviluppatori. Lato artistico, ogni personaggio è proposto nei menù con uno schizzo a matita, in perfetto stile manga e tipicamente Final Fantasy. L’esempio di Frederica, giovane principessa di Aesglast di origine roseliane, richiama lo stile della giovane Ritz in Final Fantasy Tactics Advance (dal carattere meno focoso) ed è molto curata in ogni minimo dettaglio estetico. Il tutto accompagnato da un doppiaggio giapponese (audio a scelta con l’inglese) che rende perfettamente giustizia alla trama del titolo e perfettamente paragonabile a titoli ben più complessi tecnicamente (Tales of Arise, per citarne qualcuno).

 

Riguardo al gameplay, lo stesso è ispirato al primo Final Fantasy Tactics a suo tempo distribuito per la prima Playstation. Il giocatore e la sua squadra affronteranno lotte su una mappa prevalentemente quadrata e sviluppata anche verticalmente, in cui le unità sono poste a modo di scacchiera e l’azione è suddivisa a turni. Ogni unità è caratterizzata dalle proprie abilità e classe, da spadaccini (Serenoa), lancieri (principe Roland) a maghi (Frederica) e spie assassine (Anna), e via dicendo. Le unità sono specializzate dunque in attacco ravvicinato e a distanza, con armi usuali o tomi magici e con la facoltà di compiere generalmente due mosse di per sé: lo spostamento sulla griglia e l’attacco/uso di oggetti. Le altre regole di battaglia sono riprese a pari dai capitoli Final Fantasy Tactics passati: come maggior precisione per gli attacchi messi a segno alle spalle, il vantaggio dell’altezza, la posizione d’attesa di un’unità in seguito al suo turno, eeffetti sulla mappa in base al tereno, e via dicendo. Una formula che sembra a primo impatto complessa, ma in verità molto semplice nella sua essenza. Grazie infatti alla sua semplicità intrinseca che il giocatore può adottare strategie eterogenee e ben più profonde del semplice “movimento e attacco”, a seconda dellec caratteristiche delle unità schierate in battaglia. Vi è infatti chi è specializzato nel supporto strategico, l’healer o il addirittura il costruttore di scale (fabbro), e ogni battaglia, man mano si avanzerà nella storia, sarà più ardua. Il giocatore deve dunque pianificare bene le sue strategie e analizzare anticipatamente il campo di battaglia per uscirne vincente. Chiaramente non manca la personalizzazione dei personaggi con vari strumenti, in questo caso accessori, mentre le armi (non intercambiabili) sono potenziate e suddivise per ranghi nel singolo personaggio. Il potenziamento corrisponde a un perk passivo riferito a una determinata statistica o caratteristica, e lo sblocco avviene per il tramite di risorse (ferro, fibre, ecc..) e dietro pagamento di una somma di denaro.  Ma non solo. In seguito a battaglie, oltre agli oggetti di potenziamento e strumenti di guarigione / offensivi, il giocatore può guadagnare punti encomio atti a sbloccare ulteriori strumenti, o permettere l’avanzamento di classe del personaggio (da spadaccino a gran spadaccino, per intenderci). Gli stessi possono essere accumulati portando a termine alcune azioni in battaglia, come per esempio l’attacco alle spalle o sfruttando il dislivello per mettere a segno degli attacchi. Tali personalizzazione dei personaggi è accessibile mediante il menù accampamento nella mappa di Nortelia o prima di un combattimento, in cui Serenoa viene inviato in una tenda con personaggi di vario genere (mercante, fabbro, oste e vari).

Riguardo l’esplorazione, il giocatore potrà avanzare nella storia spostando il cursore da un punto esclamativo all’altro: i rossi sono riferiti alla campagna principale, mentre i verdi si riferiscono a storie alternative che si svolgono nel frattempo/missioni secondarie. Chiaramente, l’esplorazione del continente è limitato alle singole minimappe in cui è possibile parlare con NPC e acquisire informazione, e permette al protagonista di acquisire virtu. Tuttavia, tale fase è comunque meno incisiva e non presenta una profondità tipica da Jrpg, nel senso che non sono molti gli oggetti nascosti o le conversazioni da innescare. Anzi, si esplora le minimappe tendenzialmente in fretta. Il gameplay è certamente focalizzato su altri elementi e, pur essendo i comandi di esplorazione comodi, la stessa manca un po’ di mordente.

Ciò non toglie che il precedente “difetto” è ampiamente compensato dal comparto tecnico e grafico del titolo il quale, nel suo stile, è sicuramente ben riuscito. Si nota come la tecnica 2D-HD vista dapprima con Octopath Traveler è stata fedelmente trasposta e meglio ottimizzata per Triangle Strategy, con effetti moderni e di alta qualità in un mondo rétro. La colonna sonora orchestrata è composta nientemeno che da Akira Senju, figura dietro a colonne sonore di rilievo quali Full Metal Alchemist Brotherhood e altri famosi anime. L’insieme è un tripudio di epicità cavalleresca medioevale in salsa RPG giapponese, che alza l’asticella qualitativa di questi progetti 2D-HD di Square Enix.

Concludendo, Triangle Strategy è un titolo da tenere sott’occhio. Gli amanti del genere RPG tattico che hanno apprezzato la saga Tactics di Final Fantasy sicuramente avranno la sensazione di bentornato durante le prime ore di gioco: semplice nei combattimenti, tradizionale nel sistema a turni ma pieno di intrighi nella trama, in cui ogni personaggio si farà amare per le proprie caratteristiche…il tutto accompagnato da una colonna sonora degna di un gioco di ruolo moderno. Per noi di Joypad, Triangle Strategy è sicuramente premiato ed apre col botto, dopo Pokémon Arceus, il 2022 di Nintendo Switch.

The Good

  • Trama matura e intricata, un GoT alla Square Enix
  • Rigiocabilità ai massimi livelli con il sistema di scelte
  • Doppiaggio giapponese e fluidità della narrativa molto buoni
  • Semplice nel sistema di crescita e di combattimento...

The Bad

  • ...ma a volte anche fin troppo
  • la lunghezza di alcune scene potrebbero alla lunga stancare
  • Livello di difficoltà non altissimo
5.25

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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