Super Mario RPG

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Super Mario RPG

Dopo il fantastico Super Mario Wonder, Super Mario RPG approda su Nintendo Switch giusto prima delle vacanze natalizie. Super Mario RPG non è un gioco del 2023, ma un esperimento del 1995, pubblicato nella terra del Sol Levante e negli Stati Uniti. La versione originale è stata realizzata per la console casalinga Super Nintendo (SNES), risultato di una collaborazione tra l’ex Squaresoft (ora Square Enix) e Nintendo. Super Mario RPG è nato dal desiderio di Shigeru Miyamoto di realizzare un gioco di ruolo con Mario e dalla volontà di Squaresoft di diffondere il “verbo” del gioco di ruolo giapponese al di fuori del Giappone, ma con un brand più internazionale in confronto ai primi Final Fantasy o Romancing Saga su SNES. L’esperimento non ha mai raggiunto ufficialmente il vecchio continente.

Pertanto, Super Mario RPG è un remake riproposto oggi con grafica rielaborata, mantenendo inalterato il gioco base del 1995. Il team di sviluppo dietro questo remake è lo studio giapponese ArtePiazza, noto per il suo coinvolgimento nella serie Dragon Quest (fino a Dragon Quest 3 nel 1996). Lo studio si è occupato dei remake di titoli Square Enix per Playstation 2 e Nintendo DS. Inoltre, sembra che Nintendo Picture abbia fornito l’animazione dei personaggi (lo si nota negli attacchi di gruppo), mentre la compositrice è Yoko Shimomura. Super Mario RPG è la genesi di Mario & Luigi e del gameplay dei Paper Mario, ovvero un gioco di ruolo mariesco semplice con meccaniche ruolistiche a turni, ma con una certa interattività, tipica dei giochi a 16 bit dell’epoca. Di fatto, gli scontri a turni introducono alcune meccaniche basate sulla pressione dei pulsanti durante le fasi di attacco e difesa, un sistema che ha poi ispirato il gameplay di Paper Mario e Mario & Luigi. L’esplorazione del mondo si basa sull’esplorazione isometrica con telecamera dall’alto e sessioni platform tipiche del brand, coinvolgendo maggiormente le abilità del giocatore. Manifesto è comunque l’obiettivo di preservare il feeling del gioco originale, aggiornando la cosmesi ma senza modificare le animazioni base, il character design e i testi. Infatti, per una maggiore immersione retro, è possibile reimpostare la colonna sonora originale, già creata da Yoko Shimomura.

Una spada che piove dal cielo…

Nel Regno dei Funghi, Bowser rapisce nuovamente la Principessa Peach, e come d’abitudine, il famoso idraulico si reca dal nemico per liberarla. Dopo un’intensa battaglia, tuttavia, dal cielo arriva un misterioso nemico che nulla ha che vedere con il Re dei Koopa. La spada gigante “trafigge” il castello di Bowser scaraventando Peach, Bowser e Mario in direzioni differenti. Mario, risvegliatosi dal colpo ricevuto e recatosi nuovamente al castello di Bowser, prende conoscenza di questo misterioso nemico (Exor, la Spada Gigante) il quale afferma che compirà grandi, ma malvage, gesta. Dalla caduta, il misterioso nemico ha persino mandato in frantumi la grande Via Stellare che protegge il Regno dei funghi, spargendo sette frammenti nel mondo di gioco. Pertanto, Mario si mette alla ricerca della principessa Peach e, durante il suo cammino, si uniranno a lui Mallow, un ragazzo “nuvola” che crede di essere una ranocchia, e il pupazzo Geno, che ospita gli spiriti della Via Stellare venuti nel Regno dei Funghi per fermare Exor e così recuperare i sette frammenti sparsi nel mondo di gioco. Dopodiché, al gruppo si uniranno anche Peach e Bowser, nell’intento di sconfiggere il misterioso nemico proveniente dal cielo. Durante la narrazione, si nota che i testi sono stati concepiti negli anni novanta, in quanto meno “spinti” in confronto ai più recenti Mario & Luigi o agli ultimi Paper Mario. Lo stesso Mario non esprime alcun verbo e si limita a raccontare quello che vive con simpatiche scene di recitazione fisica. Per il resto, gli altri protagonisti parlano e interagiscono fra loro come in un classico gioco di ruolo. Al di là dell’umorismo un po’ spiccio, la trama può essere avvincente e certamente racconta qualcosa di diverso dai soliti giochi di Super Mario. Super Mario RPG prende da Final Fantasy la conversazione relativamente profonda ma scandisce la narrazione con un racconto semplice e di una certa leggerezza, il quale si fa godere nelle ambientazioni uniche tipiche del regno dei funghi. Il mondo è suddiviso in diverse aree, ognuna delle quali nasconde nuove trame e potenziali soluzioni man mano che il potere di Exor cresce.

Battaglie a ritmo di…martello!

Lato gameplay, Super Mario RPG contiene un mix di diversi generi: da una parte l’esplorazione che richiama gli elementi tipici platform della serie, con una telecamera isometrica tipica degli RPG 16 bit dell’epoca; dall’altra, le battaglie a turni tratte da Final Fantasy ma condite con meccaniche in “tempo reale” durante le fasi di attacco e difesa, che daranno luogo a delle combo e, di riflesso, produrranno maggiori danni contro i nemici o azzereranno il danno subito dai protagonisti. A differenza dei primi sei Final Fantasy, i nemici di Super Mario RPG sono visibili nella mappa e solo nel caso che il giocatore venga direttamente a contatto con gli stessi si entrerà nella schermata di battaglia. Ciò consente al giocatore di evitare le battaglie indesiderate, affrontando solo quelle necessarie per il proseguimento della trama. Tuttavia, evitare le battaglie significa acquisire meno punti esperienza, pertanto l’esperienza di gioco sarà più difficile. Difficoltà che, in ogni caso, è regolabile a piacimento dal giocatore. Le battaglie di per sé non hanno alcuna caratteristica platform. Dopo aver selezionato il comando di attacco, al giocatore è inoltre richiesto di premere ulteriormente il tasto A in un determinato momento dell’animazione offensiva, oppure premerlo ripetutamente in alcune magie, ruotare il pad, e via dicendo. Ciò, come già accennato, serve per generare punti combo e causare il maggior danno possibile. In altre parole, le battaglie hanno una sorta di ritmo che va compreso dal giocatore, indicato su battute musicali e indicazioni visive che richiedono del tempo per essere comprese. Più si combatte, più il sistema e il ritmo diventeranno familiari e, di conseguenza, il sistema di battaglia comincerà ad essere gratificante. Non ci perdiamo in altri giri di parole: Super Mario RPG è un’avventura piuttosto difficile, pur con diverse modalità di difficoltà tra cui scegliere, e la padronanza del sistema di combattimento è fondamentale per procedere nella trama senza troppi ostacoli.

Anche gli oggetti hanno una notevole importanza in battaglia, soprattutto nelle fasi iniziali. Riguardo alla crescita dei personaggi, la stessa avviene per livelli e si potrà, ad ogni nuovo livello, scegliere quale caratteristica preferire rispetto ad altre. Ciò dipenderà anche dal ruolo che il giocatore intende dare a ciascun personaggio, che sia più offensivo, difensivo o legato alle magie di cura, come nel caso della principessa Peach. In ogni caso, le prime ore di gioco sono fondamentali per capire il sistema di battaglia, caratterizzate da una curva di apprendimento non indifferente, in quanto il sistema di combattimento è unico e richiede la massima attenzione. Insomma, Super Mario RPG dà quel feeling diretto dei giochi di un tempo, i quali scaraventavano il giocatore nell’azione senza profondi tutorial, a differenza di giochi di ruolo più moderni.

La maggior parte del gameplay, tuttavia, si svolge al di fuori della schermata di battaglia. Di per sé, Mario si sposta come in un platform isometrico e le sue canoniche abilità rimangono immutate (salto). La novità risiede negli incantesimi, i quali qualche volta giocano un ruolo fondamentale per poter proseguire. Il giocatore, quindi, sarà chiamato a spostarsi fra piattaforme mobili, saltare su diverse piattaforme verticali, entrare nei tradizionali tubi verdi, e via dicendo. La mappa del mondo di gioco è infatti suddivisa per “livelli” composte da altrettante “mini” mappe in cui il giocatore, oltre all’esplorazione, assisterà alle varie sequenze della trama. Le ambientazioni sono fra le più varie, dalla foresta ai sotterranei, ai tranquilli villaggi alla più colorata isola Yoshi e il classico castello ricoperto di lava di Bowser.

Già a suo tempo, Super Mario RPG su SNES era un tripudio di tecniche di sviluppo all’avanguardia. Si tratta infatti dei pochi, se non l’unico titolo, sviluppato in 3D per la seconda console casalinga di Nintendo, accolto positivamente dalla critica internazionale per la sua cura nella cosmesi. Super Mario RPG su Nintendo Switch non si risparmia e offre un titolo che, visivamente, è uno dei migliori sull’ultima console Nintendo. Non tanto per la qualità delle texture e la complessità poligonale, ma piuttosto sulla qualità complessiva delle animazioni e i dettagli che il team di sviluppo ha investito sfruttando al massimo Nintendo Switch. L’attacco di gruppo, ad esempio, è un chiaro esempio del coinvolgimento di Nintendo Picture, dando vita a una scena spettacolare degna di un film. Sotto questo aspetto, oltre alla colonna sonora della brava compositrice originale, riarrangiata, offrono un’esperienza di gioco molto appagante e tipica dei giochi Nintendo di alta qualità. Nintendo, con questo Remake, ha riservato per Mario un trattamento importante definendo, per quest’anno, il titolo che traina le vendite durante le festività natalizie insieme a Super Mario Wonder.

Concludendo, Super Mario RPG è una piccola perla che, finalmente, raggiunge ufficialmente il vecchio continente in una veste grafica rivista e molto godibile su differenti aspetti. Chiaramente, per la vecchia guardia si tratta di un gioco che non bisogna lasciarsi sfuggire, mentre i più giovani potrebbero apprezzare di meno certe scelte stilistiche, come l’assenza di tutorial ben strutturati o il catapultarsi direttamente nel gameplay, frutto di uno stile ancorato nei giochi di ruolo degli anni novanta.

The Good

  • Graficamente sublime, ottime animazioni e colorato
  • Personaggi ben caratterizzati e memorabili (Mallow e Geno)
  • Sistema di battaglia interattivo e con una certa difficioltà...
  • Possilibilità di scegliere il livello di difficoltà, salvataggio automatico e piccole comode aggiunte in confronto al gioco originale...

The Bad

  • ...ma certe scelte stilistiche sentono il peso degli anni
  • fedele al gioco originale...forse anche troppo.
  • poche novità oltre al "lifting" grafico
5.0

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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