Durante una missione su Marte, l’astronauta Mark Watney (Matt Damon) viene considerato morto dopo una forte tempesta e per questo abbandonato dal suo equipaggio. Ma Watney è sopravvissuto e ora si ritrova solo sul pianeta ostile. Con scarse provviste, Watney deve attingere al suo ingegno, alla sua arguzia e al suo spirito di sopravvivenza per trovare un modo per segnalare alla Terra che è vivo. A milioni di chilometri di distanza, la NASA e un team di scienziati internazionali lavorano instancabilmente per cercare di portare “il marziano” a casa, mentre i suoi compagni cercano di tracciare un’audace, se non impossibile, missione di salvataggio.
Sei parecchio lontano da casa, straniero…
La sinossi di Sopravvissuto – The Martian era talmente ben fatta che l’ho copia-incollata. Non perché sono pigro (ok forse un pochino sì) ma perché la sintesi è una dote rara. Rara ed importante perché The Martian, nuovo film di Ridley Scott tratto dall’eccellente libro “L’Uomo di Marte” di Andy Weir, è un film di una certa durata. Nelle due ore e venti di film seguiremo l’appassionante storia di Mark Watney alle prese con il più difficile dei compiti: sopravvivere per oltre 500 giorni su un pianeta che non offre nessuna possibilità di sopravvivenza.
Dopo essere rimasto da solo su Marte, senza sapere se e quando potrà essere salvato, l’astronauta potrà contare solo sulla sua testa e qualche attrezzatura per sopravvivere. La pellicola si apre con qualche immagine della tempesta e del disastro che lascia solo il nostro eroe sul pianeta rosso per poi entrare nel vivo della storia. Storia dove Watney è protagonista assoluto, unico essere umano sullo schermo. Per fortuna che il nostro ha l’abitudine di parlare da solo e di registrarsi con diverse GoPro (product placement anyone?) al fine di documentare le sue avventure. E di avventure, anzi, di disavventure il povero Mark ne vive di continuo. Il primo problema, il più grave, è il cibo. Un habitat pensato per essere usato qualche settimana dovrà sostenerlo per anni, prima di avere la minima chance di tornare a casa. Ed ecco che le conoscenze di botanica del nostro, unito a ingegno e caparbietà, lo porteranno a coltivare patate sul suolo marziano! Il secondo problema è comunicare con la terra e la NASA, problema non di secondaria entità visto che l’unica antenna di trasmissione si è conficcata nello stomaco di Mark durante la tempesta! Ma se c’è una cosa che questo film tenta di insegnarci è che se affrontiamo un problema alla volta, probabilmente sarà sempre possibile cavarsela. Ed è quello che il nostro protagonista continua a fare, nonostante le incredibile sfighe e condizioni avverse!
Pianeta rosso
Sopravvissuto – The Martian era un film che pregustavo da tempo. Avendo letto e adorato alla follia “L’Uomo di Marte” non potevo fare altrimenti. Non mi metterò a dire, come al solito, che il libro è meglio, più completo eccetera eccetera, principalmente perché è sempre così e di sicuro nessuno ha voglia di vedere un film lungo 8 ore. L’adattamento di Scott dell’opera di Weir rimane comunque encomiabile perché riesce a trasmetterci le stesse sensazioni che proviamo leggendo il libro. 
Un film che tratta un argomento fantascientifico, anche se questo termine potrebbe scadere presto visto che delle missioni esplorative su Marte si parla da parecchio oramai. Missioni che sono sempre più possibili, visto anche la recentissima scoperta della presenza di acqua liquida sul pianeta, in talune circostanze particolari. Insomma, Sopravvissuto – The Martian è un film di estrema attualità che, per fortuna, non si perde in impossibili viaggi intradimensionali o robot impazziti restando realistico il più possibile. Ed è questa la cosa che colpisce lo spettatore, il realismo del film. Ovvio, non credo proprio che una nave spaziale diretta sul pianeta rosso potrebbe mai essere dotata di ampi salottini, divanetti e vetrate gigantesche come viste qui. Anche l’occhio vuole la sua parte e, se perdoniamo questa voluta imprecisione, ci accorgiamo che il film funziona lo stesso. Il pericolo di un film di questo tipo poteva essere quello che invece è la sua forza: un protagonista unico. Bene inteso, ci sono parecchie scene che si svolgono sulla Terra o sull’astronave in cui i compagni di viaggio di Watney stanno tornando a casa. Tuttavia Matt Damon è sullo schermo per una grande quantità di minuti, da solo, su Marte. E per fortuna che, grazie allo humor del suo personaggio e alle sue indubbie capacità di attore, non ci si annoia mai. Ammettiamolo, il film cade un po’ troppo su quel patriottismo americano smielato da applauso a rallentatore, bandiere e un bonario Zio Sam che sorride sullo sfondo, ma visti i precedenti nella storia del cinema (Armageddon, anyone?) poteva anche andarci molto molto peggio. È l’unica pecca, secondo me, di questo film che fa davvero volare il tempo che passiamo in sala. Da vedersi per tutti i fan della fantascienza ma non solo!
Partecipate al nostro concorso dedicato a Sopravvissuto – The Martian, avete tempo fino a domani per partecipare!
