Sony Reon Pocket Pro

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Sony Reon Pocket Pro

Quando si pensa a Sony, la mente corre a TV, fotocamere e cuffie. Difficilmente verrebbe in mente un “regolatore di temperatura indossabile”, eppure è esattamente quello che l’azienda giapponese, con la sua vena un po’ eccentrica, propone con la linea Reon Pocket. Dimenticate i ventilatori tascabili: qui si parla di un vero e proprio climatizzatore personale che, sfruttando la tecnologia a celle di Peltier, promette di raffreddare (o riscaldare) il corpo direttamente a contatto con la pelle.

Dopo il Reon Pocket 5, Sony ci riprova con il Reon Pocket Pro, un modello che arriva a meno di un anno dal predecessore con la promessa di essere più grande, più potente e più intelligente. Ma in un dispositivo così personale, dove l’indossabilità è tutto, le buone intenzioni sulla carta si traducono in un’esperienza davvero confortevole e funzionale?

 

La tecnologia addosso

Il cuore del Sony Reon Pocket Pro è una sofisticata unità termoelettrica che integra due moduli Peltier che lavorano in modo alternato per garantire un effetto continuo. La piastra a contatto con la pelle è realizzata in acciaio inossidabile SUS316L, e il dispositivo vanta sigillanti resistenti all’umidità su parti interne, pulsanti e porta USB. Il peso della sola unità è di 194 grammi, ma una volta agganciata alla fascetta da collo e con la copertura per il flusso d’aria (corta o lunga) il peso complessivo sale rispettivamente a 247g e 252g.

La connettività con lo smartphone avviene tramite Bluetooth 5.0 LE per gestire le varie modalità: SMART COOL, SMART WARM, la nuova SMART COOL⇔WARM che alterna caldo e freddo, e una modalità manuale con 5 livelli di raffreddamento (più un livello “5+”) e 4 livelli di riscaldamento. La batteria integrata agli ioni di litio si ricarica completamente in circa 200 minuti tramite USB Type-C e offre un’autonomia variabile: al livello 1 di raffreddamento si arriva fino a 34 ore, che scendono a circa 10 ore al livello 4 e a 5.5 ore al livello massimo 5+. In modalità riscaldamento, l’autonomia varia dalle 10 ore del livello 1 alle 5.5 ore del livello 4. Sono presenti anche le funzioni AUTO START/STOP e la possibilità di funzionamento mentre è alimentato via USB.

 

Design e indossabilità: teoria & pratica

Reon Pocket Pro si presenta con un look quasi fantascientifico, da “cyborg”, che non passa inosservato. La scocca principale è grigio chiaro, una scelta cromatica più discreta rispetto al bianco del predecessore, che permette di nasconderlo meglio sotto una camicia o una t-shirt. La principale novità nel design è la superficie di contatto, ora curva per adattarsi meglio alla schiena, e la fascetta da collo, rivista e migliorata, con una struttura metallica più flessibile e un’estensione in silicone. Con un peso complessivo che si attesta sui 250 grammi, è un dispositivo che si fa notare ma non risulta eccessivamente pesante.

Tuttavia, è proprio sull’indossabilità che le nostre aspettative si sono scontrate con la realtà. Nonostante i miglioramenti al design rispetto al modello precedente, il comfort è risultato problematico. Il sistema per appendere il dispositivo al collo non è molto sicuro: se si rimane relativamente fermi in piedi, la sua stabilità è accettabile, ma basta iniziare a camminare per percepirlo come instabile. La situazione peggiora ulteriormente da seduti: se non si mantiene una postura perfettamente eretta, come ad esempio rilassandosi sul divano, il dispositivo tende a perdere il contatto con la pelle, vanificando quasi completamente il suo effetto. Per un prodotto pensato per essere indossato per ore, questa mancanza di aderenza e stabilità in scenari d’uso comuni ne riduce l’efficacia e la praticità. La confezione include, molto utilmente, due coperture per il flusso d’aria: una corta per magliette e una lunga per camicie con colletto, per ottimizzare la direzione del flusso d’aria generato dalla ventola.

App di gestione

Come dicevamo, la gestione di Sony Reon Pocket Pro è affidata a un’app companion per smartphone (compatibile con iOS e Android), che si collega via Bluetooth e funge da vero e proprio centro di comando per il dispositivo. L’interfaccia è pulita e si articola attorno a tre modalità principali selezionabili nella parte alta dello schermo: SMART COOL , una modalità SMART ibrida che alterna caldo e freddo (COOL ⇔ WARM) , e la modalità WARM. Mentre quest’ultima permette di scegliere tra quattro livelli di intensità predefiniti con un semplice tocco, la modalità SMART COOL presenta un’area simile a uno slider verticale per impostare una temperatura target.

La modalità più interessante è senza dubbio la SMART COOL ⇔ WARM, che, una volta attivata con il grande pulsante START, regola automaticamente l’effetto di raffreddamento o riscaldamento basandosi sulle “informazioni provenienti da più sensori”, come spiegato nell’app stessa. Molto utile è la barra di stato inferiore, che mostra costantemente la temperatura e l’umidità rilevate dal sensore esterno. Accedendo alla schermata dedicata a quest’ultimo, si possono visualizzare i dati in dettaglio (nel nostro caso 26.9°C e 40.3% di umidità), e l’app avverte anche nel caso di problemi con il tag. In generale, l’app offre un controllo completo e una buona visualizzazione dei dati, rendendo l’interazione con il dispositivo semplice e intuitiva, sia che si voglia un controllo manuale granulare sia che si preferisca affidarsi alla gestione automatica.

Doccia fredda?

Ammetto di essermi approcciato al Reon Pocket Pro con un’idea sbagliata. Pensavo includesse una modalità “ventilatore”, capace di soffiare aria fresca sotto la maglietta. La realtà è diversa: il suo funzionamento si basa esclusivamente su una superficie a contatto con la pelle che diventa fredda (o calda) grazie all’effetto Peltier. Una ventola è sì presente, ma il suo scopo primario è dissipare il calore generato dal dispositivo stesso; il leggerissimo flusso d’aria che si percepisce sul collo è più un effetto secondario che una funzione principale. Chiarito questo, l’effetto di raffreddamento e riscaldamento è quasi istantaneo e d’impatto. Bastano pochi secondi per percepire un netto cambiamento di temperatura, che si traduce in una sensazione di sollievo mirato. Non sostituirà mai un vero condizionatore, ma è più efficace di un semplice ventilatore che spesso si limita a spostare aria calda. La modalità smart, che si avvale del sensore esterno Reon Tag (una sorta di portachiavi), regola in modo fluido e intelligente l’intensità in base alle condizioni ambientali, e il funzionamento è sorprendentemente silenzioso. Il vero problema, come detto, è che questa efficacia è strettamente legata al perfetto contatto con la pelle, un contatto che purtroppo viene meno non appena ci si muove o ci si rilassa.

Il tag portachiavi con termometro ed igrometro

Lo porto nel deserto?

Sony Reon Pocket Pro è un gadget tecnologicamente affascinante, un pezzo di futuro che si può indossare oggi. L’idea di un climatizzatore personale è geniale e l’esecuzione tecnica, in termini di rapidità di raffreddamento, silenziosità e autonomia, è notevole. Tuttavia, un dispositivo indossabile vive o muore sulla sua capacità di farsi “dimenticare” addosso, e qui il Reon Pocket Pro inciampa. L’instabilità della fascetta da collo e la tendenza del dispositivo a perdere il contatto con la pelle durante le attività più comuni, come camminare o stare seduti comodamente, ne compromettono l’efficacia al punto da renderlo un prodotto difficile da utilizzare. Funziona magnificamente solo in condizioni quasi statiche e con una postura perfetta, limitandone enormemente l’utilità pratica. A fronte di un prezzo di 219 CHF, questi problemi di indossabilità sono difficili da perdonare. Il Reon Pocket Pro rimane un’idea brillante, ma l’esecuzione, almeno per quanto riguarda il modo in cui si indossa e rimane in posizione, necessita ancora di essere perfezionata per essere consigliata senza riserve. Peccato, perché l’idea è assai seducente!

 

The Good

  • Raffreddamento rapido ed efficace
  • Funzionamento continuo (doppio modulo)
  • Silenzioso e ottima autonomia

The Bad

  • Indossabilità e stabilità problematiche
  • Prezzo decisamente elevato
  • Manca certificazione IP (sudore/acqua)

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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