Con Shinobi: Art of Vengeance Joe Musashi torna sotto i riflettori in un revival che fonde memoria storica e modernità. SEGA, insieme a Lizardcube ,già responsabili dei ritorni di Wonder Boy e Streets of Rage 4, ha deciso di ridare vita a uno dei simboli più amati dell’epoca arcade. La collaborazione tra le due realtà raggiunge qui il massimo livello: un titolo che non si limita a rievocare la nostalgia dei fan storici, ma rinnova l’essenza stessa di Shinobi, mantenendone intatta la grinta degli anni ’90 e declinandola con meccaniche e scelte artistiche capaci di parlare al pubblico di oggi.

Arte della Vendetta
Joe Musashi vive nel villaggio Oboro insieme alla moglie, alla sua allieva Tomoe e al fedele cane Yamato. La sua vita scorre nella serenità della comunità, tra addestramenti e tradizione, fino a quando la pace viene infranta da un attacco brutale. Lord RUSE, a capo della misteriosa corporazione ENE corp, scatena la sua furia sulla popolazione, utilizzando un potere oscuro capace di tramutare in pietra gli abitanti del villaggio.
Di fronte a questa catastrofe, Musashi sceglie di impugnare di nuovo la katana, mosso dalla volontà di proteggere la sua famiglia e riportare giustizia al clan Oboro. È l’inizio di un viaggio di vendetta che lo porterà ad affrontare nemici legati al suo passato, figure oscure che conosce fin troppo bene, ma anche a stringere alleanze inattese. La sua strada diventa così un cammino di dolore e determinazione, un’epopea che unisce l’onore del ninja alla lotta contro un nemico che minaccia non solo il suo villaggio, ma l’intero equilibrio del mondo.
Arte dell’Arcade
La progressione di gioco mantiene la struttura a capitoli, ciascuno diviso in più stage che si aprono come mappe in stile metroidvania. Checkpoint e zone segrete scandiscono l’avanzata, mentre abilità ,chiamate Ningi, come gli artigli per arrampicarsi o il rampino per superare baratri spingono a tornare indietro negli stage già visitati per scoprire passaggi inediti.
Gli stage alternano momenti di puro platforming a sezioni più serrate con incontri obbligatori, interruttori da attivare e mini-boss da abbattere, fino agli immancabili scontri con i boss di fine livello. Alcuni stage speciali riprendono direttamente l’eredità degli Shinobi originali, come quello con il cane-lupo Yamato al fianco di Musashi o l’adrenalinica sezione su una tavola da surf in mare, a dimostrazione del forte legame con la tradizione arcade.
Una volta completato uno stage , il gioco offre la possibilità di tornarvi sfruttando i checkpoint con il viaggio rapido, oppure di riaffrontarlo in modalità Arcade(dopo aver completato la storia). Quest’ultima riproduce fedelmente lo spirito della saga classica: un’esperienza più lineare e immediata, accompagnata da un sistema di ranking che valuta la performance del giocatore. Il punteggio finale si basa su elementi come il numero di colpi concatenati, il tempo impiegato e sfide specifiche che richiedono, ad esempio, di non subire alcun danno, non usare ninjutsu o completare lo stage senza mai morire. È una modalità che amplifica la rigiocabilità e stimola la ricerca della perfezione, proprio come negli Shinobi storici.
In aggiunta una volta completata la storia si sblocca la modalità boss rush dove è possibile riaffrontare i boss in successione.
Oltre ad una missione speciale per cui vi lasciamo il piacere della scoperta.
Il gioco presenta vari livelli di difficoltà:Principiante,Apprendista e Shinobi,offrendo un livello di accessibilità personalizzabile.
Arte del Ninja
Il cuore dell’esperienza resta il combattimento. Gli attacchi leggeri e pesanti compongono un sistema di combo che si arricchisce man mano, grazie all’acquisizione di skill permanenti come combo aeree o sequenze dopo una rotolata. Alla mobilità di base fatta di salto, doppio salto, dash aerea e capriole, si aggiungono poi nuove possibilità sbloccate nel corso dell’avventura, che rendono lo stile di Musashi sempre più vario e spettacolare.
I kunai rappresentano una parte fondamentale del combat system: non solo armi da lancio, ma strumenti da concatenare agli attacchi, capaci di infliggere danno e al tempo stesso creare distanza tramite movimenti evasivi. A questo si sommano le abilità Ninpo, assegnabili ai tasti frontali e gestite da una barra che si ricarica colpendo i nemici, e i Ninjtsu supremi, tecniche più potenti e sceniche, capaci di ribaltare l’esito di uno scontro,che possono infliggere ingenti danni o donare dei bonus di attacco e difesa a musashi.
Il sistema trova ulteriore profondità con le esecuzioni: quando la barra di stabilità di un nemico si esaurisce, o quando un boss scende sotto una certa soglia di salute, Musashi può attivare spettacolari colpi finali, anche multipli. La personalizzazione è garantita dagli amuleti, fino a due equipaggiabili, uno per le abilità passive ed uno legato alle combo, che modificano lo stile di gioco: c’è chi potenzia i kunai permettendo loro di trapassare più nemici, chi aumenta la forza d’attacco restando illeso, chi incrementa la potenza o la durata delle tecniche ninja.
In questo equilibrio tra immediatezza arcade e stratificazione moderna risiede la forza del sistema di combattimento: appagante per chi cerca l’azione rapida, ma capace di esprimere profondità per chi vuole padroneggiare ogni tecnica.
Arte del Design
Una delle prime cose che colpisce di Shinobi: Art of Vengeance è la cura estetica. Lizardcube ha scelto un approccio artigianale, con personaggi e fondali realizzati a mano che ricordano le pennellate dell’inchiostro orientale. Non si tratta di semplice nostalgia: lo stile visivo dialoga perfettamente con la modernità del gameplay, regalando un impatto che alterna delicatezza e potenza. Ogni stage ha un’identità ben definita, dai templi immersi nella natura alle metropoli opprimenti, e l’occhio si perde spesso nei dettagli, senza mai distogliere dalla fluidità dell’azione.
Il sonoro accompagna con altrettanta forza: i colpi hanno un peso fisico, le combo risuonano come fendenti di katana e gli scontri con i boss si trasformano in veri momenti epici, sostenuti da una colonna sonora audace che alterna ritmi tradizionali giapponesi a toni elettronici moderni. È un comparto audio che non si limita a fare da sfondo, ma amplifica la tensione di ogni sfida.
Sul lato tecnico, la prova su PC con una RX 9070 XT ha restituito prestazioni eccellenti: il gioco scorre costantemente a 250 fps(conbqualche drop in alcune zone) ma la fluidità proposta esalta la rapidità dei movimenti di Musashi. Il consiglio, per chi vuole il massimo, è quello di disattivare il V-Sync, così da godersi appieno la reattività dei comandi. In questo modo il lavoro visivo e sonoro trova la sua massima espressione, restituendo un’esperienza che è tanto bella da vedere quanto solida da giocare.
Shinobi: Art of Vengeance non è un titolo esente da difetti, anche se nel complesso sono pochi . La modalità storia, pur essendo piacevole e scorrevole, non rappresenta una vera sfida per i veterani: i combattimenti standard non sono particolarmente ostici e, salvo gli scontri obbligati, è persino possibile “rushare” alcune sezioni senza troppi problemi. L’asticella della difficoltà si alza nella parte finale e con gli Ankou Rift, dove le sfide di platforming e sopravvivenza mettono davvero alla prova i riflessi del giocatore, ma resta comunque un titolo più accessibile che punitivo.
Un piccolo neo riscontrato è qualche problema riguardante sporadici drop di fps e qualche collisione con l’ambiente: capita, ad esempio, di rimanere incastrati per un paio di secondi se una piattaforma si sposta troppo in avanti, ma nulla che comprometta l’esperienza o richieda un riavvio. Per il resto, nessun bug grave o problemi da segnalare.(Una patch day one è prevista all’uscita)
Un ritorno degno del nome Shinobi
Shinobi: Art of Vengeance è il revival che i fan della saga attendevano da tempo. Non punta a rivoluzionare il genere, ma a riportare in vita lo spirito dei classici con un linguaggio moderno, riuscendo a fondere nostalgia e innovazione con grande equilibrio. La solidità del gameplay, l’eleganza del comparto artistico e una progressione che sa come coinvolgere rendono questa nuova avventura di Joe Musashi non solo un omaggio al passato, ma anche un titolo capace di reggersi sulle proprie gambe nel panorama attuale.
Se è vero che la modalità storia non rappresenta una sfida proibitiva, è altrettanto vero che l’esperienza complessiva risulta appagante, capace di catturare sia i veterani sia chi si avvicina per la prima volta al mondo di Shinobi. Tra stage memorabili, boss fight epiche e una resa tecnica impeccabile, Art of Vengeance dimostra che il ninja di SEGA ha ancora molto da dire.
Shinobi : Art of Vengeance uscirà il 29 agosto 2025 per Windows, Nintendo Switch, PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One e Xbox Series X/S.
The Good
- Stile visivo disegnato a mano che fonde orientale e modernità
- Gameplay solido e vario tra platforming, combattimenti e missioni extra.
- Progressione ben strutturata
- Colonna sonora ed effetti audio che amplificano l’epicità nelle boss fight
The Bad
- La modalità storia non offre una sfida davvero elevata.
- Alcune sezioni possono essere “rushate” troppo facilmente.
- Piccoli problemi di collisione ambientale, seppur rari.
5
Written by: Darkenral
Hardcore Player ,appassionato di Action Rpg e Metroidvania,classe 1987 cresciuto in sala giochi.
Ama scoprire le meccaniche del combat system di ogni titolo, analizzarne il gameplay e condividerne le emozioni con la community.
Da provare, i lati positivi mi invogliano.
Come sempre il migliore
Questa recensione mi invoglierà sicuramente all’acquisto dell’edizione fisica che sono contento ci sia.
Beh… non vedo l’ora di metterci le mani anche io <3