Scarlet Nexus

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Scarlet Nexus

In un mondo in cui strani poteri mentali sono quasi la norma, in cui la telepatia è una realtà e in cui strane creature pericolosissime minacciano l’umanità saremo chiamati a fare la nostra parte. Come soldati della Forze di Soppressione Estranei, il nostro compito sarà arduo ma non impossibile.

Yuito o Kasane?

In Scarlet Nexus, nuovo titolo action di Bandai Namco, saremo chiamati a fare una scelta importante e successivamente a picchiare sodo. Come anticipato dall’introduzione, il mondo di Scarlet Nexus è un mondo un po’ in bilico. Strani mostri, gli Estranei, sono una costante e terribile minaccia. Per combatterli esiste la FSE, le Forze di Soppressione Estranei, di cui saremo chiamati a far parte. I dodici capitoli del gioco saranno affrontabili sotto la prospettiva di Yuito Sumeragi o di Kasane Randall, due neo combattenti della FSE piuttosto diversi. Kasune predilige gli attacchi tra la media e lunga distanza mentre Yuito è più un combattente corpo a corpo.

La scelta iniziale di personaggio sarà allora cruciale non solo per l’approccio al combattimento ma anche da un punto di vista della trama. In effetti Scarlet Nexus, per essere completato al 100% (almeno per quanto riguarda la storia) richiederà due run coi due rispettivi personaggi. Gli eventi e la prospettiva cambiano anche in modo piuttosto significativo tra i due, offrendo forse non due giochi in uno ma comunque parecchia carne al fuoco per il giocatore. Intendiamoci, i poteri sono alla base gli stessi, la psicocinesi ma è come uno la usa che cambia le cose. Le differenze tra i due protagonisti sono anche riflesse nei loro caratteri e motivazioni. Kasane è una guerriera per ispirazione mentre Yuito è un rampollo di una importante famiglia di politici e combattenti, il cui fratello fa già parte della FSE. In pieno stile produzione giapponese, di cui Scarlet Nexus è un chiarissimo esponente, la storia si farà ben presto più complessa di quanto immaginiamo. Tra segreti e terribili manovre da parte di politici corrotti, dovremo affrontare ben più di “semplici” mostri.

Combattimenti e tanto da leggere

Scarlet Nexus non è affatto timidi per quanto riguarda storia e testi da leggere. La narrazione si fa in modo sostanziale con discorsi tra il giocatore e i tanti PNG che incontreremo nel corso dell’avventura. Ci sono anche sequenze “animate”, quasi dei pannelli di un manga con un’animazione minimal che può piacere o meno ma che secondo noi ha un suo stile. E ovviamente, come ogni buon action jrpg che si rispetti, il testo da leggere sarà massiccio. Insomma, se leggendo questo paragrafo vi è venuta la pelle d’oca, non prendete Scarlet Nexus perché lo stile è parecchio chiaro.

Il gioco però non è chiaramente solo una sorta di dating sim, lo spazio per l’azione è tanto. Dalle prime battute ci rendiamo conto che il gameplay è complesso. Un denso tutorial ci permette di familiarizzare con il sistema di combattimento. Kasane e Yuito hanno due attacchi con la spada ma sono i poteri psicocinetici a fare la differenza. Inizialmente saremo abbastanza limitati per quanto riguarda le abilità offensive ma ben presto avremo a disposizione un arsenale di mosse davvero importante. Kasane, per esempio, può lanciare lame, è agile e grazie ai poteri mentali è in grado di scatenare combinazioni di attacchi in melee piuttosto fuori di testa, con juggle aeree devastanti. Proseguendo nel gioco dovremo cominciare a pianificare la nostra build tramite un sistema di potenziamenti stile albero però tipicamente nipponico: complesso, convoluto ma anche assai potente se ci prenderemo il tempo per approfondirne le sfaccettature. Il combattimento sarà un susseguirsi di colpi, poteri, sfruttamento di elementi di decorazione del livello scaraventati addosso ai nemici ed ovviamente esplosioni.

Ben presto avremo a disposizione un impressionante quantitativo di opzioni: pirocinesi, teletrasporto, invisibilità, chiaroveggenza e altri ancora. Ma non è tutto, perché oltre alla gestione del nostro protagonista avremo dei compagni d’avventura. Potremo portarne due in battaglia con noi e agiranno in base alle nostre indicazioni, che si tratti di comportarsi con cautela o di attaccare uno o più nemici senza sosta. Ad esempio, potremo chiedere loro di non esagerare in modo che una volta che la salute sia scesa sotto il 75%, gli attacchi saranno effettuati meno frequentemente e la guarigione avrà la priorità. Al 50% di salute poi si ritireranno per guarire. Insomma, cose piuttosto precise! Ovviamente non potremo avere tutti i companion con una singola partita perché andranno sbloccati facendo avanzare la trama, saremo “costretti” allora a iniziare una nuova partita (volendo anche con il new game plus per mantenere abilità e potenziamenti già acquisiti) con l’altro personaggio e rifare tutto quanto.

Un mondo distrutto

Le ambientazioni di Scarlet Nexus sono la cosa che ci ha un po’ deluso. Più che un gioco da fine old gen/inizio quella nuova (abbiamo giocato su PS5) siamo di fronte ad un prodotto abbastanza basico. Zone simil arene piuttosto spoglie e che non disdegnano i muri invisibili si contrappongono ad alcune zone invece assai suggestive. Peccato per i lunghi corridoi anonimi e vuoti tra una zona di combattimento e l’altra, che fungono un po’ troppo da filler (ma d’altra parte, un paese che ha creato Naruto e Dragon Ball sa come creare filler!).

Il design e la realizzazione degli Estranei sono assai ispirati e a volte pure spettacolare. Stessa cosa vale per i personaggi, grazie alla scelta del cell shading, sono assai “animeosi” e generalmente sono ottimamente caratterizzati. In generale però non siamo di fronte ad un titolo che fa della grafica il suo punto di forza. Su PlayStation 5 il gioco gira in 4K a 60 fps e specialmente la seconda cifra ci pare la più significativa visto l’azione frenetica.

Non per tutti

Scarlet Nexus è un gioco affascinante ma deve piacervi il genere. E con “piacervi il genere” intendiamo che dovete apprezzare la sconfinata personalizzazione, la ricerca di ogni potere e di come combinarlo con gli altri e coi vostri companion. Se cercate un gioco d’azione facilmente approcciabile, non fa per voi. I giapponesi mettono la componente RPG in “Azione RPG” davanti ad ogni cosa dopo tutto. Il gioco non è nemmeno un open world, quanto piuttosto una serie di livelli connessi in modo da sembrare un’area più grande. L’esplorazione è piacevole, visto che spessissimo ci frutterà qualche utile oggettino o soldino ma non ci sono vere e proprie side quest. E ben presto noterete anche un certo riciclo di asset ed ambientazioni.

Insomma, Scarlet Nexus è un gioco che divide. Da un lato abbiamo un gameplay profondo e che funziona assai bene (a parte qualche incertezza sul lock dei nemici) e un character e monster design che ci ha colpito positivamente. Dall’altra un mondo che sa un po’ di déjà-vu, specialmente nelle fasi finali del gioco. Però se il genere vi ispira, può essere un buon titolo per l’estate.

The Good

  • Design di mostri e personaggi
  • Sistema di avanzamento complesso
  • Gameplay divertente

The Bad

  • Riciclaggio pesante
  • Sistema di lock impreciso
  • Tanto da leggere
4.75

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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