Siamo di nuovo in quel periodo dell’anno in cui Samsung rinfresca la propria lineup di smartphone d’alta gamma.
Quest’anno, lo saprete oramai benissimo, la nuova serie si chiama S24, nelle declinazioni normale, Plus e Ultra. Ovviamente abbiamo testato il modello Ultra!
Flagship, of course
Galaxy S24 Ultra è, al primo impatto, molto simile ad S23 Ultra. Stesso linguaggio di design, stesse cinque camere sul retro. Squadra che vince non si cambia, eh Samsung? In realtà, a guardarlo più da vicino, S24 Ultra ha i suoi tratti distintivi, che scopriremo assieme.
Prima però, le classiche specifiche tecniche! S24 Ultra, disponibile in tre taglie da 256GB, 512GB e 1TB, è uno smartphone assai potente. Basato su SoC Snapdragon 8 Gen 3 Mobile Platform for Galaxy, è anche dotato di 12GB di RAM per ogni modello. Dentro la scocca di Gorilla Glass Armor e titanio di dimensioni 162.3 x 79 x 8.6 mm un magnifico schermo da 6.8 pollici Dynamic LTPO AMOLED 2X, 120Hz, HDR10+ e un assurdo 2600 nits con risoluzione 1440×3120 che integra la selfie cam da 12MP (punch hole) e il lettore di impronte digitali sotto lo schermo. Le fotocamere sono rispettivamente da 200, 50, 10 e 12 MP sul lato posteriore. La connettività è indubbiamente ottima: oltre alla solita trafila di 5G, GPS eccetera troviamo anche Wi-Fi 7 e Bluetooth 5.3, oltre che la porta USB che supporta Type-C 3.2 e DisplayPort 1.2. La batteria è da 5000 mAh. Non manca la S-Pen, retaggio della mitica (e travagliata) serie Note. Si inserisce nel lato inferiore sinistro della scocca e come sempre permette di prendere note, interagire con elementi e usare gestures e attivare la camera a distanza (oltre ad altre features più avanzate di cui parleremo a breve). Già solo questo veloce excursus nella scheda tecnica di S24 Ultra rende chiara l’idea che questo telefono incapsula quanto di meglio possiamo trovare da Samsung per il 2024. E non abbiamo ancora nemmeno parlato della reale novità di quest’anno: le features IA!
Prima di quelle però, è necessario spendere qualche parola sullo schermo. Il pannello di questo device è spettacolare, non solo per la sua luminosità massima di 2600 nits (che sono una enormità, S23 Ultra arrivava a “soli” 1750) ma anche per il nuovo rivestimento antiriflesso. Non noterete grandi differenze se usate il telefono in locali chiusi piuttosto stando all’aperto. Non solo lo schermo è perfettamente visibile anche stando al sole ma grazie alla riduzione dei riflessi, è come usarlo al chiuso. Insomma, il pannello usato in questo device ci ha convinto alla grande, tra supporto ad HDR10+, luminosità fenomenale ma anche la sua capacità di ridurre l’emissione luminosa verso il basso. Messo a confronto con il nostro fido ZFold 5 non c’è storia, la luminosità di S24 Ultra ha un ventaglio di intensità davvero favoloso. E nel caso vi chiedeste il perché, beh, avete mai provato ad usare uno smartphone di notte, restando praticamente accecati? Ecco, S24 Ultra è in grado di ridurre al massimo l’effetto!
Il design, l’abbiamo accennato in apertura, non stravolge nulla. Samsung ha rinunciato ai display curvi, ma ha mantenuto delle curve sottili dove la cornice si incontra con lo schermo e il vetro posteriore, per evitare che i bordi siano troppo affilati e possano causare disagio nell’uso con una sola mano. In confronto alla cornice in alluminio presente sugli altri modelli S24 e su ogni flagship Galaxy uscito in passato, la cornice in titanio di S24 Ultra e la sua finitura satinata opaca conferiscono una sensazione di lusso al tatto che sarà un peccato nascondere mettendoci una custodia. Un impulso naturale, visto che come l’anno scorso le 5 fotocamere sul retro sporgono dalla scocca. Nelle nostre due settimane di test non abbiamo notato nemmeno un graffietto, comunque, sebbene non sia un tempo poi così lungo per verificare certe cose.
Intelligenza Artificiale Inclusa
Samsung ha spinto moltissimo sulle features IA della gamma S24. Specialmente perché sono la cosa che differenziano in modo sostanziale i modelli di quest’anno a quelli dell’anno scorso. Su S24 Ultra ci sono due tipi di applicazioni IA: quelle locali e quelle che richiedono una connessione ad internet, con le seconde ad essere più avanzate. Conscia del fatto che alcuni utenti potrebbero non apprezzare la condivisione dei propri dati con modelli di IA online, Samsung ha inserito un pulsante per forzare il device a elaborare i dati solo sul dispositivo (nascondendo il tutto in impostazioni, funzioni avanzate, intelligenza avanzata e poi tuuuutto infondo alla lista). In effetti tutto il menu dedicato all’IA è in qualche modo scomodo da trovare e non comprendiamo perché non ci sia una voce principale nelle impostazioni dedicata all’IA e basta. In realtà, l’implementazione di vari tools IA è in un certo modo inconsistente. A cominciare dalle impostazioni, un sottomenu di un sottomenu che sembra essere stato aggiunto al sistema operativo di corsa e al fatto che si tratta semplicemente di una serie di tool ma non di un insieme integrato di strumenti con uno scopo comune. Una collezione di strumenti sparsi per il sistema, alcune eccellenti e altri un po’ meno utili.
Ci sono tool che meritano la nostra attenzione e che finiremo per usare molto spesso ma anche altre che è più dura vederci sfruttare appieno. Tra le più utili c’è indubbiamente tutto ciò che è legato alla fotografia mentre altre sono assai situazionali. Troviamo la trascrizione automatica legata al registratore vocale che funziona bene. Non veramente in tempo reale ma una volta fatto, è anche possibile chiedere un riassunto che sarà generato sul device, senza usare il cloud. Similarmente, il traduttore delle telefonate live permette di fare esattamente quello che dice. Dobbiamo comunque dapprima selezionare la lingua che usano entrambi gli interlocutori ed è anche possibile silenziare la nostra voce o quella dell’altra persona e far sentire solo la voce tradotta. Abbiamo testato francese ed inglese e i risultati sono piuttosto buoni, ma ci chiediamo come sarebbe andata a finire se avessimo davvero usato il giapponese come nello screenshot qua sotto. Purtroppo, disturbare amici in Giappone solo per questo non c’è sembrata un’ottima idea. Detto questo, sarebbe stato fantastico poter usare questa funzione quando ho dimenticato il portafogli in un auto a noleggio ad Okinawa… ma sto divagando.
Troviamo poi la funzione Circle to search, una feature molto chiacchierata di cui però abbiamo fatto fatica a trovare una reale utilità. Si tratta di una funzionalità di Google che fa il suo debutto sulla serie Galaxy S24 e Pixel 8 e dovrebbe arrivare in futuro su altri telefoni Android di fascia alta. In pratica, è come avere Google Lens disponibile ovunque sul telefono, in qualsiasi app e in qualsiasi momento. Basta tenere premuto il pulsante home per attivarlo e quindi compare un prompt per cerchiare l’elemento su cui si vuole sapere di più. Seguirà una pagina di risultati di Google, e si può toccare per approfondire o aggiungere altre informazioni per fare multi search: dopo aver cerchiato qualcosa per cercarlo, è possibile chiarire la ricerca con ulteriori domande utilizzando l’immagine come punto di partenza. Questa funzione sarà utile in base a come interagite con lo smartphone: se preferite aprire una pagina Google e cercare (come il sottoscritto… abitudini dure a morire!) oppure se preferite un approccio più agile.

Circle to search
Foto “fake”… ma belle!
Il piatto forte è indubbiamente il comparto fotografico. Abbiamo solo accennato al comparto fotografico prima, ora è tempo di farlo sul serio. Le fotocamere in sé sono molto simili a quanto visto l’anno scorso, con la differenza che l’obbiettivo telefoto “principale” passa da 10x a 5x (ma con un sensore più grande ora). La camera di quest’anno usa lo zoom crop per arrivare a 10x e Samsung assicura che la qualità dell’immagine sia pari a quella del precedente zoom ottico 10x. Purtroppo non avendo un S23 Ultra sottomano è impossibile per noi fare una prova empirica (sì, li restituiamo *quasi* tutti questi smartphone dopo le recensioni, sono sempre dei prestiti e basta). La camera principale è da 200-megapixel f/1.7 con OIS, troviamo poi una camera 3x telefoto da 10-megapixel f/2.4, OIS, la già citata camera da 5x telefoto: 50-megapixel f/3.4, OIS e una Ultrawide da 12-megapixel f/2.2.
Abbiamo fatto qualche test, specialmente per mettere a confronto 1x, 5x e il solito ridicolo 100x. Senza soprese, le prime due immagini sono assai buone (il soggetto, un po’ meno) mentre il 100x è il solito macello di smoothing e imbarazzo. Ma per tagliare corto, che queta recensione si sta facendo lunga, S24 Ultra scatta ottime fotografie, migliori di S24 Ultra e sicuramente migliori di ZFold 5 (Samsung, è ora di mettere le camere flagship anche sui foldable, lo dico da anni).

Zoom a confronto
Il piatto forte, comunque, cosa ci facciamo con queste fotografie, una volta scattate. Ed è qui che scatta l’IA! In particolare, nell’App Editor di Samsung troviamo, con la pressione di un pulsante, le funzionalità contestuali. In base a cosa c’è nella fotografia otterremo diverse opzioni che spaziano da un generale rimasterizza, che analizza la fotografia e suggerisce correzioni di luminosità, colore e via dicendo ad altre. A volte invece otterremo un messaggio che ci informa che la fotografia è già la meglio e nessun effetto correttivo è necessario.
In una foto selfie, come quella qua sotto (scattata con la selfie cam), permette di applicare uno sfondo sfuocato estremamente convincente.
Dapprima possiamo ottenere una preview di come sarà l’effetto e poi, se vogliamo, applicarlo all’immagine.
Oppure, in una foto che presenta zone in ombra possiamo scegliere ci cancellarne alcune o tutte. Non bisogna esagerare perché il generative fill rischia di farsi troppo aggressivo rovinando l’immagine, ma in genere funziona – anche per cancellare riflessi
Per finire possiamo addirittura agire sulle immagini, spostando elementi al loro interno, generare parti mancati. Ad esempio, i due turisti qua sotto (foto scattata con Pixel 8 Pro) possiamo sia spostarli sulla sinistra che cancellarli completamente.

Originale, Pixel 8 Pro
Niente male per ottenere quell’effetto “c’ero solo io” al quale tutti anelano mentre sono in vacanza (e che è assolutamente impossibile ottenere a Kyoto senza un po’ di IA).

Il processo di editing
E finalmente, l’effetto terminato. I risultati variano da caso a caso, ad esempio noterete che l’ombra di una delle due persone è rimasta, ma possiamo sempre passare ancora una volta con i tool IA per ripulire ulteriormente.

Post trattamento IA
Tutto il resto della roba
Galaxy S24 Ultra è un device che al contempo entusiasma e lascia indifferenti. Indifferenti perché per tutta il design e i materiali, non si discosta di un millimetro dal solito form factor del telefono rettangolare, vetro da un lato e metallo dall’altro. Intendiamoci, reinventare la ruota è sempre più difficile ed è ovvio che uno smartphone abbia questa forma. Però, insomma, è la solita minestra. D’altro canto, però abbiamo tra le mani un device la cui forma è stata perfezionata, comodo da tenere in mano, visibilmente premium e stiloso e con uno schermo davvero magnifico. Al suo interno c’è potenza da vendere. Abbiamo fatto un rapido 3DMark ottenendo “Maxed out!” in Wild Life, 4709 punti in Wild Life Extreme (ZFold 5 ottiene 3860 punti mentre Pixel 8 Pro ne ha ottenuti 2453 punti) e un molto impressionante 7936 punti in Solar Bay, il benchmark con raytracing (ZFold 5 ha ottenuto 5589 punti mentre Pixel 8 Pro non supporta le API necessarie per questo test).
Ci sono poi i 7 anni di updates software garantiti, la sempre ottima S-Pen, l’autonomia che permette di arrivare tranquillamente a fine giornata, una piuttosto impressionante modalità “slow mo” che usa generative IA per applicare un effetto slow motion a qualsiasi video, creando frame per l’interpolazione, lo schermo spettacolare e via dicendo.
Bottom line
Insomma, Galaxy S24 Ultra è IL flagship sul mercato al momento. Se tutta la roba IA non vi interessa e avete già un S23 Ultra, forse il suo interesse sarà minore. Ma Samsung concepisce questi device per coloro che sono in dietro 2 o 3 generazioni, quindi il passaggio da un S20 Ultra, per esempio, è davvero enorme. In generale, al netto del prezzo da flagship (ma che poteva essere peggio in realtà), questo smartphone del gigante coreano è un ottimo device, dotato di tutte le funzioni e le features che possiamo desiderare in uno smartphone moderno. Forse, ci sono troppe funzioni che in un certo modo “competono” tra di loro, come il fatto che troviamo sia Bixby Vision che Google Lens che Circle to Search tutte allo stesso tempo. Samsung dovrebbe, secondo noi, lavorare un po’ sull’integrazione di tutte queste funzionalità, renderle più trasparenti e facilitarne l’accesso. Ma a parte questo, non c’è dubbio che sia lo smartphone da avere basato su Android nel 2024, almeno per ora.
The Good
- Materiali
- Performances
- Fotocamere
- IA
The Bad
- Una certa confusione tra le features
- Design convenzionale