È di nuovo quel momento nell’anno in cui guardiamo il refresh delle earbuds di Samsung.
In realtà stiamo lavorando anche su Z Fold4 e ci dedicheremo poi anche a Z Flip4 e Watch 5 series. Ma oggi si parli di cuffiette!
Una questione di nomi
Iniziamo con una cosa che ci fa sorridere, il nome. “Galaxy Buds2 Pro”… sembra che diano dei nomi confusionari e per niente lineari apposta a questi prodotti. Perché non chiamarle Buds Pro 2022? Sarebbe più semplice e – secondo noi almeno – più pro consumatori, evitando confusioni specialmente in fase d’acquisto. Semantica a parte, le Buds2 Pro sono la nuova iterazione delle earbuds del colosso coreano e arrivano assieme ai nuovi modelli di foldables per il 2022. Quest’anno abbiamo tra le mani un aggiornamento incrementale, nel senso che al posto di proporre forme strane e user case al limite dell’assurdo, il focus di Samsung è stato nel rifinire l’esperienza e migliorare le performances. E di migliorie ce ne aspettavamo, specialmente nel campo del noise cancelling, fattore che in passato ci aveva lasciato assai tiepidini.
Ma prima di tutto, le specifiche tecniche! Buds2 Pro sono cuffiette in-ear assai minute, 17 x 20.9 millimetri e 5 grammi di peso (l’una). Il case ha la forma e la dimensione giusta secondo noi: quadrato e con dimensioni 50.2x50x27.8 millimetri e 41.2 grammi di peso. Ci sta perfettamente in tasca e si ficca senza problemi nei taschini più piccoli di zaine e borse. Disponibili nelle colorazioni Graphite, White e BoraPurple (abbiamo testato quelle BoraPurple!) ad un prezzo di 249CHF a partire dal 26 agosto prossimo integrano due speaker, woofer e tweeter oltre che a tre microfoni e una VPU (Voice Pickup Unit). Si collegano via Bluetooth 5.3 coi profili HFP, A2DP, AVRCP e supportano i codec SSC (Samsung Seamless Codec, il codec proprietario di Samsung), AAC e SBC. I benefici di Bluetooth 5.3 sono principalmente un range maggiore, maggiore velocità di trasferimento dati e un’efficienza migliorata. Non che, molto probabilmente, abbiate un device compatibile tra le mani al momento ma un po’ di future proofing non fa mai male.
La novità assoluta è che ora Scalable supporta la riproduzione musicale a 24 bit ma solo su device (Samsung) selezionati. Il costruttore specifica 5 ore di durata con ANC acceso sia in chiamata che ascolto musicale e fino a 30 ore aggiuntive caricandole col case. La ricarica rapida è di 3 minuti per 40 di ascolto al minimo, niente male se ci ritroviamo con l’acqua alla gola. Ci sono diversi sensori, tra cui i soliti accelerometri e giroscopi ma anche e specialmente due zone tattili per il controllo di chiamate, riproduzione musicale e Bixby. Nella confezione troviamo cuffiette, case, tre dimensioni di ear tips (importante scegliere la dimensione più adatta a voi per confort e performances dell’ANC) e un cavetto cortissimo Type-C per la ricarica. Volendo possiamo anche caricare il case wireless, se avete un caricatore compatibile. Ultima cosa ma di sicuro non meno importante, un rating IPX7, il che significa che le cuffiette possono sopravvivere fino a 30 minuti in un metro d’acqua dolce. Non le useremmo nuotando, anche perché il rischio di perderle è molto alto, ma potete stare tranquilli per qualsiasi altro tipo di attività che includa potenziali spruzzi d’acqua.
Samsung ha lavorato sull’integrazione col suo ecosistema: TV, smartphone, orologi e via dicendo. Buds2 Pro sono in grado di commutare da TV a smartphone in modo automatico, ma solo (come sempre) se avete l’ultimissimo modello di TV Samsung in circolazione.
Le indosso anche se sono viola
Buds2 Pro ci hanno colpito la prima volta che le abbiamo provate durante il nostro giretto a Londra per la loro comodità. Negli ultimi mesi abbiamo usato principalmente le Sony LinkBuds S, minuscole, comode e con un’ottima cancellazione del rumore e le nuove piccoline coreane ci hanno immediatamente ricordato lo stesso feeling. La forma oblunga delle Buds2 Pro aiuta a indossarle correttamente e specialmente in modo sicuro, non abbiamo mai avuto quella brutta sensazione di stare per perderle durante una corsetta mattutina. La seconda cosa che ci ha favorevolmente impressionato è l’ANC, ovvero la cancellazione del rumore. Tenendo bene a mente che delle earbuds difficilmente potranno superare delle cuffie over-ear, Buds2 Pro. Con un po’ di musica di sottofondo abbiamo trovato che il classico rumore del treno che ci sfreccia sotto le chiappe sparisce piacevolmente. In generale i bassi vengono attutiti mica male mente gli acuti sono un più una sfida. L’app di gestione permette di selezionare tre profili: Eliminazione disturbi, No e Suono ambientale, tutti e tre abbastanza evidenti nel loro funzionamento. C’è anche una funzione di rilevamento vocale, che modifica l’ANC verso Suono ambientale nel caso noi si debba rispondere rapidamente a qualcuno senza smettere di ascoltare musica. La differenza è notevole, mentre scriviamo questa recensione possiamo chiaramente sentire il rumore di tasti (della Logitech MX Mechanical) in modalità Suono ambientale ma assolutamente nulla in modalità Eliminazione disturbi. È una comparazione un po’ random ma stiamo parlando di “performances” reali in casi reali in cui potreste usare Buds2 Pro, quindi non ci disturba la mancanza di metodo scientifico dietro.
Tornando ai famosi 24-bit hi-res audio del codec SSC, è dura valutare in modo super accurato. Da un lato è assolutamente vero che la banda passante di questo codec è di parecchie volte superiore a quella ottenibile da un CD audio (quelli sono a 16 bit) ma è anche vero che (a) vi serve una sorgente audio ad alta qualità e (b) è necessario un device che supporti One UI 4.0, quindi Z Fold4, Z Flip4 o i recenti flagship del brand. La cosa non funzionerà su smartphone di altre marche, o meglio, le Buds2 Pro si collegheranno senza problemi ma non avrete la qualità audio massima. Lasciateci dire una cosa: trovare file audio a 24 bit non è una passeggiata. Perfino i nostri flac soliti di Tracy Chapman sono a 16 bit, pur essendo di ottima qualità. Abbiamo comunque trovato dei file sample, ad esempio Chromatic Fantasia and Fugue in D minor, BWV 903: Fantasia di Christian Grøvlen è un ottimo candidato, 24bit/352.8kHz della durata di 6:54 minuti e una dimensione asssssolutamente contenuta di 355MB. Per un solo file audio.

Oh sì, siamo andati a controllare!
E una volta verificato che siamo effettivamente connessi alla qualità massima, beh non è niente male il tutto! Peccato che per l’uso classico di Spotify e YouTube tutto ciò non sarà proprio utilissimo. Spotify Premium è limitato a 320 kbps (anzi, stando a Spotify è “Equivalente a circa 320kbit/s”) mentre YouTube è di 384 kbps per tracce stereo. Ok i kbps non sono la stessa cosa di 24-bit di profondità. Ma insomma, facciamo per dire che se avete dei rarissimi files, la qualità audio è assai buona per essere delle earbuds, pieno, caldo, con un buon sound stage. La stessa cosa è valida a 16 bit ovviamente ma non useremo il pieno potenziale del codec SSC.
Le miscellanee
Ci sono diverse features più o meno utili che possiamo provare. Una è l’inutilissima (secondo noi) Audio 360 che simula un audio spaziale in base alla posizione dello smartphone. In pratica se teniamo lo smartphone davanti a noi e giriamo la testa, sentiremo la direzione dell’audio cambiare. Girando la testa a destra, l’audio sarà maggioritario a sinistra e viceversa. Verrebbe voglia di citare Fantozzi e la sua illustre opinione su “La corazzata Potëmkin”. Tuttavia è anche possibile disattivare il monitoraggio della testa e lo stesso godere di un audio immersivo virtuale.
Possiamo poi verificare che gli auricolari abbiano una buona adesione con le orecchie, fondamentale per un buon ANC. Possiamo attivare o disattivare Bixby, attivare promemoria per lo stretching del collo, attivare modalità gioco, settare un EQ (ma non una curva personalizzata!) e via dicendo. A prescindere da tutto, Samsung ha inserito un nutrito numero di personalizzazioni interessanti.

Da fare almeno una volta
Ci garbano assai
Le Galaxy Buds2 Pro sono molto probabilmente le migliori earbuds prodotte da Samsung finora. Come detto, per sfruttarne il potenziale appieno servirà un device dello stesso brand e sufficientemente moderno ma a prescindere il confort, la qualità musicale e in chiamata e il form factor ci sono tutti. Generalmente raccomandate per coloro che sono già dentro l’ecosistema Galaxy, in particolar modo per via del supporto ai codec (non hanno il supporto ad AptX). E fatevi un favore, non passate in modo brusco da un flac da qualche centinaio di MB a Spotify, vi rovinerete la giornata – la differenza di qualità è abbastanza shockante!
The Good
- 24-bit audio (ma quando lo usiamo?)
- ANC
- Comodità
The Bad
- Features solo per Galaxy moderni
- Seriamente, EQ non personalizzabile?