Torniamo, una volta ancora, a parlare di storage SSD. La ghiotta occasione ci viene data da Samsung che ha appena immesso sul mercato due nuovi drive, gli 860 Pro ed 860 Evo. Rispettivamente il modello prosumer e consumer della sua oramai famosa serie di drive a stato solido SATA-3. Scopriamone i segreti!
Felice malinteso!
La recensione di questi drive è stata una storia travagliata. Abbiamo ricevuto per primo lo 860 Pro da 1 TB e questo è quanto dovevamo ricevere. Ma una serie di problemi molto fastidiosi, in primis disconnessioni random del drive, ha rallentato il processo. Abbiamo speso parecchio tempo prima di capire cosa ci fosse di “sbagliato” nel drive test inviatoci da Samsung: nulla. Il problema era il PC che, nonostante non avesse mai avuto problemi con altri drive Samsung (840 Evo, 850 Pro e 960 Evo, oltre che altri SSD di SanDisk e drive HDD). Dopo uno scambio di email Samsung ha deciso di inviarci anche il modello 860 Evo per scongiurare problemi di drive (secondo loro, il tasso di RMA è inferiore allo 0.01% – le chance che il nostro drive di test fosse effettivamente difettoso erano piuttosto esigue). Comunque, per finire, entrambi i drive funzionano a dovere e un bel formattone completo ha risolto il problema. Tempo perso a parte, abbiamo un secondo drive da recensire e non potremmo essere più soddisfatti!
860 Pro
Iniziamo a discutere del modello 860 Pro, il drive che dovevamo recensire inizialmente. La gamma Pro di Samsung è dedicata principalmente ai prosumer e professionisti. Ricordando le ottime prestazioni del modello 850 Pro, eravamo curiosi di scoprire il margine di manovra e di miglioramento per Samsung. Oramai quasi tutti i drive sul mercato sono in grado di saturare la sempre più stretta banda passante delle connessioni SATA e c’è davvero poco da fare per superare il limite inviolabile (nonché teorico) di 750 MBps. Nel mondo reale, questo limite non raggiunge i 600 MBps con la maggior parte dei drive che flirtano coi 550 MBps. Non male ma lontano anni luce dalle velocità raggiungibili da drive NVMe che hanno accesso diretto alla CPU grazie a dei lane PCI-E.
Non vorremmo davvero essere nei panni degli ingegneri di Samsung che si sono trovati a dover migliorare un prodotto che era già maledettamente buono. L’850 Pro è stato per parecchio tempo tra i drive migliori e più rapidi in circolazione. Ci spingeremmo a dire che quello dei coreani è stato un vero e proprio monopolio nel settore pro. Che cosa possiamo dunque aspettarci dall’860 Pro? Iniziamo con le capacità: 256GB, 512GB, 1TB, 2TB e 4TB. I prezzi sono piuttosto alti per i modelli più capienti ma già fermarsi ad 1TB è una spesa ragionevolmente fattibile. La serie 860 Pro è basata sul controller Samsung MJX accompagnato da una memoria V-NAND 2bit MLC da 64 layer. Il vantaggio del nuovo controller MJX è la possibilità di usare ram DDR4 a basso consumo (di dimensione variabile per ogni SKU, vedete la tabella qua sotto). Per quanto riguarda l’efficienza, Samsung ha ridotto i consumi e la tensione necessaria a far funzionare il drive, ottimizzazioni che strizzano palesemente l’occhio ai laptop. Per finire, Samsung ha aumentato la garanzia fino a 5 anni e proponendo ufficialmente questa serie per l’utilizzo all’interno di NAS.
860 Evo
Per quanto riguarda il modello indirizzato all’utenza normale, l’860 Evo, ci sono buone notizie. A differenza del modello Pro, disponibile nel formato 2.5”, esiste anche nelle varianti m.2 e mSATA (ma in ogni caso sempre SATA 3 anche nella variante m.2). Disponibile nelle stesse taglie del modello Pro, l’860 Evo si differenzia per l’utilizzo di V-NAND 3bit MLC, per performances teoriche inferiori, letture e scritture casuali (QD32) inferiori e un consumo leggermente maggiore. Ovviamente i prezzi del modello Evo sono più contenuti rispetto alla gamma pro. Encomiabile comunque la scelta di Samsung di mantenere le stesse dimensioni della ram e lo stesso controller per entrambe le linee di prodotti.
Benchmarks!
Ovviamente era necessario dare uno sguardo più da vicino alle performance di questi due drive. Nessuno in redazione si aspetta miracoli dal momento che i limiti sono quelli della connessione SATA 3 (i classici 6 Gb/s) ma sicuramente è interessante vedere le variazioni tra i due e, già che ci siamo, dare uno sguardo ai vantaggi rispetto al passato e agli svantaggi rispetto ad un modello NVMe. Sul banco di prova (il nostro PC i7-7800X, 32GB RAM, Asus X299-A) vediamo quindi schierati un Samsung 850 Pro, 960 Evo, 860 Evo e 860 Pro.
Cominciamo a dare uno sguardo ai risultati di AS SSD Benchmark.
Senza sorprese il Samsung 960 Evo vince su tutta la linea, con performances stellari grazie alla sua connessione diretta con il processore intel i7 7800X. Ma quello che ci interessa è dare uno sguardo da vicino alle differenze tra i drive SATA. Si nota un moderato incremento tra i modelli 850 Pro e 860 Pro, con una differenza di 89 punti. Non è un incremento straordinario ma d’altra parte non ci attendevamo nulla di simile. Buone le velocità del 860 Evo che batte agilmente l’850 Pro ma che non arriva a raggiungere il fratellone, che è più performante specialmente per quanto riguarda le velocità di lettura. Ma bisogna dire che questi benchmark sono sempre un po’ ballerini e che questi valori possono variare tra una run e l’altra, entro un certo margine d’errore.
Proseguiamo con ATTO Disk Benchmark che ci permette di dare uno sguardo alle velocità di lettura e scrittura per diverse dimensioni dei file. Senza particolari soprese, una volta che la dimensione dei file da leggere e scrivere supera i 128KB, le velocità dell’860 Pro si stabilizzano comodamente attorno ai 533 MB/s. Identiche velocità anche per il modello 860 Evo. Mentre per quanto riguarda il modello 850 Pro, esso si posiziona comodamente alle stesse performances. Più che il drive, qui il collo di bottiglia è SATA 3.
Questa volta abbiamo anche deciso di aggiungere alla nostra batteria di test CrystalDiskMark. I risultati sono piuttosto interessanti e favoriscono leggermente il modello 860 Evo rispetto a PRO per quanto riguarda le scritture in MB/s. Tuttavia il divario è talmente esiguo che possiamo considerarla una fluttuazione irrilevante e che mette i due drive sostanzialmente in pari. Il modello 850 Pro invece si stacca dai suoi successori dimostrandosi più lento dove conta davvero (Q8T8, Q32T1 e Q1T1).
Terminiamo la nostra serie di test con l’estenuante storage test di PCMark 8. Per comodità ve li proponiamo uno di fianco all’altro, con l’860 Pro a sinistra e l’860 Evo a destra.
Il vincitore è, senza sorprese, l’860 Pro anche se di misura con vantaggi sempre sotto l’1% tranne nel test Storage Bandwidth dove si impone di circa il 4% rispetto al modello Evo.
Bottom line
Cosa dovrebbe spingervi a scegliere il modello Pro rispetto al modello Evo? Dopo tutto, costa di più per ottenere più o meno le stesse performances o comunque, miglioramenti marginali per il modello Pro rispetto all’Evo. La scelta andrà fatta in base all’utilizzo a cui vogliamo destinare il drive. Il modello Evo è perfetto per il segmento consumer: offre ottime prestazioni unite ad un prezzo ragionevole. Tuttavia il modello Pro, con i suoi 1200TBW contro i 600TBW del modello Evo, è chiaramente il drive con una endurance maggiore (non per niente, Samsung posiziona il Pro come adatto ad essere usato in un NAS). È tutta una questione di durata e il prezzo maggiore della gamma Pro garantisce un funzionamento molto più duraturo rispetto alla gamma Evo. Da qualche parte bisogna insomma essere disposti a sacrificare per spendere meno.
Se state cercando un SSD SATA 3 dalle performances solide come una roccia, la gamma 860 Evo fa per voi. Se invece avete necessità di un SSD più solido e adatto a sistemi produttivi (device da render video, NAS ottimizzati per alte velocità di trasferimento o altri sistemi che necessitano di avere rapidissimo accesso ai dati) allora dirigetevi verso il modello Pro.