Ok, confessiamo. Dopo un anno trascorso in compagnia del Dreame L40 Ultra, un robot che abbiamo letteralmente amato e considerato a lungo il nostro robottino del cuore, eravamo scettici. Scettici sul fatto che un altro prodotto potesse eguagliare quel livello di performance, pulizia dei bordi e intelligenza.

Sapevamo che Roborock, con cui abbiamo avuto buone esperienze in passato, avrebbe presentato un prodotto valido, ma non ci aspettavamo questo. Il nuovo Roborock Saros 10R non si è limitato a eguagliare il nostro ex-campione: in diverse aree chiave, lo ha superato, dimostrandoci che cristallizzarci su qualcosa non è mai una buona idea.

Passo sotto tutto!
La prima cosa che salta all’occhio è… cosa non c’è. Manca la classica torretta LiDAR, quel coso rotante che da anni definisce i robot di fascia alta. Il risultato è un robot incredibilmente piatto, con un’altezza massima di soli 7.98 cm. Questo non è un dettaglio estetico, ma un game-changer funzionale che gli permette di accedere a zone precluse a quasi tutti gli altri flagship sul mercato, vincolati dal loro ingombro verticale. E nonostante questo, Saros 10R non ha problemi di navigazione al buio perché Roborock non è tornata al vecchio e inaffidabile VSLAM (il sistema basato su videocamere a colori).

Il Saros 10R usa il nuovo sistema StarSight Autonomous System 2.0. Si tratta di una piattaforma di navigazione ibrida che sostituisce il LiDAR meccanico rotante con un LiDAR a stato solido (Solid-State LiDAR), supportato da sensori 3D Time-of-Flight (ToF) dual-light. Questo sistema proietta 21.600 punti di scansione 3D, mappando l’ambiente con precisione millimetrica. Ovviamente c’è anche una telecamera RGB frontale per il riconoscimento oggetti (fino a 108 tipi) e da sensori infrarossi che ne garantiscono la piena operatività anche nel buio più totale.

L’intelligenza di questa piattaforma è evidente. La mappatura iniziale della casa è rapida e l’app, che si conferma tra le migliori sul mercato, permette una suddivisione granulare degli spazi. Ma è nell’intelligenza di movimento che ci ha stupito. Lo abbiamo visto districarsi dal groviglio di gambe del nostro tavolo da sala e, soprattutto, evitare di incastrarsi sotto un tavolino bastardo con un bordo rialzato, una trappola mortale per molti altri robot. L’unico, cronico, tallone d’Achille di Roborock persiste: nonostante l’hardware, l’evitamento di piccoli ostacoli bassi e, soprattutto, di cavi sottili e piatti, non è ancora perfetto. Ma d’altra parte fa parte di quelle che consideriamo le good practices dei possessori di robot da pulizia: non lasciare in giro troppo casino per facilitargli la vista.

Aspiro con forza
Se StarSight è il cervello, il telaio è il cuore atletico. La potenza di aspirazione dichiarata è di 20.000 Pa, un valore enorme che, abbinato al sistema di spazzole DuoDivide (due rulli in gomma controrotanti, anti-groviglio e con un design “spezzato” che incanala i peli), garantisce una pulizia profonda. La nostra esperienza conferma l’efficacia del sistema anti-groviglio: anche parecchi cicli di pulizia le spazzole sono rimaste pulite.

E per non farsi mancare niente, Saros 10R integra due funzioni estremamente utili. La prima è il sistema FlexiArm doppio. Il Saros 10R non si limita a estendere la spazzola laterale per raggiungere gli angoli ; anche una delle due mappe rotanti è montata su un braccio articolato che la spinge meccanicamente verso l’esterno. Il robot arriva letteralmente a lavare a filo del battiscopa, facendo un lavoro più accurato del Dreame L40 (anche se non di tantissimo).

La seconda è il telaio AdaptiLift. L’intero chassis del robot è in grado di sollevarsi attivamente di 10 mm. A cosa serve? A scavalcare ostacoli. E non parliamo del solito centimetro e mezzo. Questo aggeggio supera soglie alte fino a 4 cm! È un valore che doppia la concorrenza e risolve il problema delle case su più livelli o con dislivelli importanti. Peccato che non sia totalmente automatico. Per far sì che il robot scali un ostacolo alto, è necessario entrare nell’app e disegnare manualmente la soglia sulla mappa. Una volta fatto, però, vederlo arrampicare è uno spettacolo.

La dock
La casetta di ricarica del 10R è la Multifunctional Dock 4.0 e ci piace molto. Esteticamente è curata, con quella finitura in vetro a specchio che fa molto “casa del futuro” (ma preparate il panno per le impronte digitali!). I serbatoi, pur leggermente più piccoli di quelli del Dreame L40, sono ampiamente sufficienti per una settimana di pulizia. Ma è quello che fa che ci ha convinto. Lo svuotamento automatico della polvere è efficace e persino più “ovattato” rispetto ai modelli precedenti, risultando meno rumorosa e fastidiosa. Ma è sul lavaggio che si concentra l’innovazione. La stazione lava i mop con acqua riscaldata fino a 80°C, una temperatura in grado di sterilizzare e sciogliere il grasso, non solo di diluire lo sporco.

Ovviamente, segue un ciclo di asciugatura ad aria calda (55°C). Saros 10R, come ci aspettavamo, include anche la chicca del dispenser di detergente automatico. E qui, chapeau a Roborock: non è un sistema a cartucce proprietarie che ti dissangua. È un semplice serbatoio ricaricabile che permette all’utente di utilizzare la propria soluzione detergente preferita, liberandolo da un ecosistema chiuso. Peccato che poi però quando apriamo la confezione del robot, non c’è nessun flaconcino incluso. Abbiamo quindi dovuto procurarci il detergente a parte, prima di testare.

Una mancanza che non è la fine del mondo ma che sarà una sicura delusione per chi, tutto felice, spacchetta il robot per restare a bocca asciutta col detergente. Incomprensibile mancanza di classe, Roborock! Infine, la stazione stessa si autopulisce: un meccanismo interno combina un tergipavimento in gomma e un getto d’acqua a 80°C per scrostare e risciacquare la base di lavaggio. Questo non vi dispenserà dal pulirla di tanto in tanto tramite la apposita procedura, specialmente se l’acqua dei vostri rubinetti è molto calcarea, ma non dovremo per fortuna farlo troppo spesso.

“Hello, Rocky!”
L’app Roborock si conferma tra le più mature e complete sul mercato. Permette una personalizzazione totale: dalla gestione dei tappeti (con sollevamento automatico dei mop di 12 mm o il loro sgancio magnetico e deposito alla base per cicli “solo aspirazione” ) all’attivazione selettiva dei bracci FlexiArm , fino a routine specifiche per animali domestici che migliorano il riconoscimento. È presente anche la funzione di videosorveglianza remota tramite la telecamera RGB.

L’assistente vocale integrato, “Hello, Rocky!”, permette comandi offline di base. Funziona, ma l’abbiamo trovato un po’ strano. Ogni tanto fatica a riconoscere i nomi personalizzati delle stanze e, nella nostra versione, ci ha deliziato con un’inaspettata pronuncia “polvère”, che ci ha strappato più di un sorriso. Un dettaglio trascurabile, che non inficia un’esperienza software altrimenti impeccabile.

Bottom line
Eravamo partiti scettici, lo ammettiamo. Eravamo troppo legati al nostro Dreame L40 Ultra. Ma il Roborock Saros 10R ci ha costretto a ricrederci. È una macchina che, pur non essendo perfetta, sposta l’asticella tecnologica su un altro livello. La combinazione di un design ultra-piatto (7.98 cm) ottenuto tramite LiDAR 3D ToF , la capacità di scavalcare soglie di 4 cm grazie al telaio AdaptiLift , un sistema di pulizia dei bordi a doppio braccio estensibile (spazzola + mop) e una stazione di ricarica che igienizza a 80°C e accetta detersivi non proprietari, crea un pacchetto che, al momento, è semplicemente il nostro nuovo punto di riferimento.
The Good
- Design ultra-piatto grazie alla navigazione 3D ToF/Solid-State LiDAR.
- Pulizia bordi superba
- Navigazione intelligente che evita trappole complesse
- AdaptiLift che supera soglie fino a 4 cm
The Bad
- Come tutti, fatica ancora con i cavi sottili e piatti
- L'assistente "Hello, Rocky!" è un po' strano e ogni tanto non ci capisce
- La funzione di superamento soglie richiede un setup manuale
