PlayStation 5

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PlayStation 5

Finalmente è ora di parlare di PlayStation 5! La next gen secondo Sony, il passo deciso passo avanti tecnologico di Mark Cerny. La nuova console giapponese è stata rumoreggiata e discussa per settimane, mesi.

Ma ora basta speculazioni, adesso tocca alla recensione.

Con o senza disco

PlayStation 5 è una console imponente, massiccia, che attira gli sguardi. Sarà per il design, sarà per il colore, sarà per la stazza. Di PS5 ne esistono due modelli: quello con e quello senza disco ottico. Se vorremo acquistare giochi nei negozi, usare vecchi giochi PS4 su disco o guardare film su formato fisico, la scelta ci pare ovvia. Ma non c’è differenza di potenza o risoluzione tra i due modelli. L’esperienza di unbox è meno rifinita rispetto alla nuova Xbox ma nella confezione troviamo tutto il necessario: console, controller DualSense, cavi HDMI e alimentazione e un curioso aggeggio. Come la concorrenza, anche PS5 è ottimizzata per essere piazzata in verticale ma e possibile, tramite il curioso aggeggio (lo stand) appoggiarla anche in orizzontale. Sul davanti della console troviamo il tasto d’accensione, il tasto di espulsione disco, una porta USB 2.0 e una porta USB 3.1 Type-C. Sul retro, due porte USB 3.1, porta HDMI 2.1 (che supporta fino a 8K 60Hz o 4K 120Hz come Xbox Series X), porta ethernet, porta alimentazione. A differenza di Series X, PS5 supporta Wi-Fi 6 per un collegamento non solo più veloce ma anche più stabile alla rete di casa. Se un cavo ethernet non è fattibile, ci vorrà un router adeguato come l’RT-AX82U di Asus in grado di trasferire dati fino a 5400Mbps, oltre ad avere una porta LAN ottimizzata per il gaming.

C’è ancora uno slot “segreto” al quale possiamo accedere togliendo uno dei pannelli laterali: si tratta di uno slot SSD NVMe in grado di accomodare diverse taglie di drive. È comunque necessario usare un drive PCI-E 4.0, ovvero di ultimissima generazione. A differenza di Xbox, PlayStation insomma permette di usare qualsiasi drive compatibile (ovvero veloce a sufficienza). I prezzi sono ancora molto elevati a fine 2020 ma presto scenderanno, rendendo la soluzione di Sony più accessibile rispetto a quella di Microsoft. Ritorneremo su questo argomento dopo il lancio, comunque, visto che non abbiamo potuto testare l’uso di questa funzione nel periodo pre-lancio dal momento che Sony ha confermato che si tratterà di aspettare ancora qualche tempo prima che questa funzione sia disponibile. E proprio la velocità è uno dei punti chiave dell’offerta next gen. L’utilizzo di SSD e tecnologie di compressione dei dati renderà diversi i giochi futuri.

Potremo probabilmente dire addio a tunnel, ascensori, strettoie e altri caricamenti nascosti nel level design. PS5 ha il merito di aver messo questa tematica sotto i riflettori ma è una cosa che vedremo sia su Xbox che PC, visto che finalmente il minimo comun denominatore offre tecnologie d’avanguardia. Ora come ora, coi giochi cross gen che abbiamo testato, la promessa di zero caricamenti ancora non si è realizzata. Tuttavia, il fast travel in Spider-Man Miles Morales è praticamente istantaneo, con zero schermate di caricamento ad interrompere il gioco. Da gamer su PC non sono particolarmente sbalordito ma se siete abituati a giocare solo su console, beh, preparatevi ad essere favorevolmente impressionati! Una delle nuove tecnologie più spettacolari di PS5, almeno sulla carta, è Tempest Engine: una tecnologia per l’audio spaziale che, stando alle parole di Mark Cerny, dovrebbe rivoluzionare l’audio su console, sia esso fruito con cuffie o sistemi come soundbar, TV o sistemi home theater. Prendermo il buon Mark in parola perché per ora questa tecnologia non c’è in PS5 e arriverà in futuro prima solo per le cuffie e in un secondo momento per altoparlanti e setup vari. Un vero peccato che gli sviluppatori di Sony non propongano una delle feature più publicizzate al lancio della console.

Novità acustiche e tattili

PS5 è silenziosa, assai di più di PS4 e PS4 Pro. Il design con due fan, uno per lato, è efficace sia in verticale che in orizzontale e perfino quando mettiamo la console dentro un mobile TV, come nel mio caso. Durante i nostri test con Spider-Man Miles Morales, Astro’s Playroom, Ghost of Tsushima e Little Hope non abbiamo mai udito la console sopra l’audio di gioco. Insomma, il design deve piacervi (secondo noi comunque sta meglio in orizzontale!) mentre a livello termico e acustico c’è soddisfazione.

La novità immediatamente più tangibile è il nuovo controller: DualSense. Sony ha deciso di rinnovare design e funzioni del controller, offrendoci un vero salto generazionale. Il controller non solo ha un nuovo aspetto ma offre anche diverse funzioni: feedback aptico, grilletti adattivi dinamici, microfono integrato, zona snsibile al tocco, sensori di movimento, altoparlante integrato e, finalmente, una porta di ricarica Type-C. C’è poco da dire sulle funzioni a cui siamo già abituati, si comportano come sempre. Ma dobbiamo dire che i nuovi motori aptici, se usati correttamente dai giochi, hanno un effetto assai piacevole, molto più vicino alla precisione dei Joy-con che al generico ruzzare del gamepad di Xbox. I grilletti adattivi sono anch’essi uno spettacolo in gioco: i due trigger cambiano la loro durezza. Immaginate di tendere un arco, più premiamo il tasto e più esso diventerà difficile da premere. O un’auto in frenata, più pigiamo sul freno e più esso ci farà resistenza. È una cosa indispensabile? No. Aiuta nell’immersione e non vogliamo più farne a meno? Sì! DualSense, oltre ai tasti menu e share, troviamo anche il nuovo tasto PlayStation per aprire il menu rapido a forma di logo della console. Funziona ma in tutta onestà non ci piace tanto, *sembra* essere la parte meno duratura del controller. E troviamo anche un tasto per mutare il microfono, sia esso integrato o a cuffie, che si illuminerà di arancione quando la voce è spenta. Senza alcun dubbio Sony ha lavorato parecchio su questo nuovo DualSense e lo approviamo su tutta la linea. Ha un feeling migliore in mano, più pesante e trasmette maggiore robustezza rispetto al controller di PS4. Le funzioni avanzate oltre a quelle tradizioni sono la ciliegina sulla torta.

Nuova interfaccia

PlayStation 5 si è sbarazzata, finalmente, della vecchia e orrenda interfaccia di PS4 (il cui merito era solo quello di essere relativamente rapida). La nuova dashboard è organizzata in modo che richiama il passato ma meglio. Troveremo sostanzialmente due tab e due linee. Il tab Giochi mostra, nella prima riga, tutti giochi installati nella console, oltre che all’icona PS Store, Now e Plus e qualche altra cosuccia. Selezionare un gioco farà cambiare lo sfondo della console e mostrerà un tasto gioca, a che percentuale di completamento siamo giunti e quanti trofei abbiamo guadagnato. Scendendo ci saranno informazioni contestuali al gioco: attività recenti, novità ufficiali, video di tendenza ed eventuali DLC. Il tab Contenuti Multimediali fa la stessa cosa ma contiene app come Netflix, Disney+, YouTube e così via.

La seconda linea, che compare dal basso, è il menu rapido di PS5. Premendo il tasto sul controller otterremo una lista di controlli rapidi. Alcuni sono ovvi, come tornare alla home, vedere le notifiche o gestire gli accessori della console. Altri sono più avanzati come la gestione audio e microfono, lo switcher che permette di passare da un gioco all’altro rapidamente (anche se i giochi testati da noi non restano aperti in contemporanea: abbiamo provato con Spider-Man e Ghost of Tsushima e invariabilmente il gioco a cui stiamo giocando chiude l’altro). Ci sono anche controlli per la Game Base, che mostra party attivi e amici online e un menu Trasmissione per le app in streaming (di default troviamo Twitch e YouTube). Sfortunatamente nel periodo pre-lancio non è stato possibile streammare dalla console però. Questo nuovo menu rapido è assai comodo ed è un enorme passo avanti rispetto all’interfaccia di PS4: un segno che Sony ha ascoltato la sua community.

Retrocompatibilità

Per quanto riguarda la retrocompatibilità, beh, Sony non fa bene quanto la concorrenza. Non c’è retrocompatibilità coi titoli PS1, PS2 e PS3 mentre la retrocompatibilità con PS4 dovrebbe essere quasi totale. Mi vedo ora costretto a ripetere quanto ho detto nella recensione di Series X: a me personalmente la retrocompatibilità non interessa, se prendo una console nuova è per giocare ai giochi nuovi, non quelli vecchi. Ma sono assolutamente cosciente che per una fetta di pubblico si tratta di una cosa importante e quindi ho dato un’occhiata ad alcuni titoli recenti come Ghost of Tsushima, The Last of Us II, Little Hope e Uncharted 4. Nulla da segnalare di negativo in effetti, tutti questi giochi si lanciano e girano senza problemi, talvolta perfino con migliori performances. Se non fosse che è complicato o impossibile traportare anche i salvataggi tra PS4 e PS5 (nessun problema su Xbox invece!) sarebbe tutto perfetto, sebbene Sony non prometta che ogni gioco PS4 su PS5 funzionerà senza alcun glitch.

Bottom line

Concludiamo questa recensione, praticamente allo stesso modo di quella di Xbox Series X. Come sempre, comprare una console al day one è un azzardo. Il 19 novembre PS5 sarà messa leggermente meglio delle nuove Xbox solo grazie a Spider-man, ce nonostante la sua natura cross gen è il “sequel” di un titolo molto amato (ma per quello vi lasciamo alla nostra recensione). Al prezzo di vendita ufficiale, comunque, vi porterete a casa hardware interessante e che può rivaleggiare con un PC di fascia medio alta, in grado di offrire giochi col supporto al ray tracing e caricamenti velocissimi ma ad una frazione del costo. Il che, unito alla facilità d’uso, è poi da sempre una delle maggiori attrattività di una console. La scelta tra PlayStation ed Xbox andrà fatta sui soliti fattori secondo noi: i giochi esclusivi e quale console hanno i vostri amici. Tutto il resto è console war.

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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