Mario Party Superstars

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Mario Party Superstars

Mario Party Superstars è il prossimo party game sviluppato dal team NDcube e pubblicato da Nintendo in esclusiva su Nintendo Switch, in arrivo questo 29 ottobre 2021. Si tratta, in breve, del dodicesimo capitolo della serie nonché già il secondo che approderà su Nintendo Switch (il primo è Super Mario Party, rilasciato nel 2018 di cui troverete la recensione a questo link. Annunciato durante l’E3 2021, Mario Party Superstars è un titolo della saga inedito che si ispira al passato, offrendo una collezione antologica e dei tabelloni usciti per Nintendo 64 e Nintendo Gamecube. Non a caso, il gioco presenta al lancio cinque tabelloni ispirati alla trilogia originale su Nintendo 64, con oltre 100 minigiochi tratti, appunto, dall’appena citata trilogia e dai capitoli passati.

Mario Party Superstars è dunque un viaggio nostalgico fra tabelloni unici e iconici, totalmente godibili offline condividendo i controller con altri giocatori in loco, oppure in locale mediante comunicazione wireless fra console ed infine online (richiede Nintendo Switch Online).

Non appena avvieremo il gioco, ci sarà Koopa ad attendere il giocatore al quale spiegherà le varie modalità a disposizione, ovvero le due principali: Mario Party (partita classica sul tabellone) e Monte minigiochi senza affrontare un tabellone.

Due  modalità principali – Mario Party e Monte minigiochi

La modalità Mario Party è certamente la protagonista di questo spin off antologico, mediante la quale vede sfidarsi un massimo di quattro giocatori o contro la CPU, la quale ha tre diversi livelli di difficoltà. I cinque tabelloni sono Tropical Island, Space Land, Birthday Cake,Woody Woods e Horror Land, elencati in base al livello di difficoltà. In seguito alla scelta dei tabelloni, la modalità offre una personalizzazione più profonda, come il tempo di gioco (10, 15, 20, 25 o 30 turni), l’introduzione di stelle bonus a fine partita, mostrare o meno le regole dei minigiochi prima di avviarlo ed eventuali handicap. Pertanto, a dipendenza del tipo di giocatore, della compagnia o del tempo a disposizione, Mario Party Superstar permette una piena personalizzazione sotto diversi aspetti, rendendosi un software molto versatile in tal senso.

Monteminigiochi funziona sulla faslariga della modalità Mario Party, ma senza la parte dei tabelloni. Il giocatore deve sempre scegliere almeno quattro personaggi, decidendo poi in quale sotto-modalità cimentarsi: modalità libera (tutti i minigiochi), sfida in coppia (minigiochi 2 vs 2), sfida a tre (minigiochi 1 vs 3), sfida delle monete (minigiochi di sola raccolta monete), sfida del giorno (modalità online), sopravvivenza e infine sport e rompicapi. Noi ci siamo subìto cimentati nella modalità libera affrontando (lunghe) sessioni con i minigiochi Bombardieri (“Bombs Away”) e Rotoloni (“Bumper Balls”), sicuramente fra quelli più amati dallo scrivente in tenera età (apparsi su Mario Party e Mario Party 2 per Nintendo 64). In Rotoloni, l’obbiettivo è quello di spingere gli avversari a suon di pallone in acqua al di fuori dei margini dell’arena (o nella lava, a dipendenza dell’ambientazione scelta), mentre in borbardieri lo scopo è quello di sopravvivere alle cannonate bob-bomba da una nave pirata, come si può ammirare dalle immagini qui in calce.

Una raccolta antologica remake di tutto rispetto

I lavori svolti da Nintendo sono certamente evidenti sotto molti punti di vista. Questo capitolo non si limita a una proposta di una raccolta antologica di tabelloni / minigiochi del passato, ma vi è un lavoro più profondo di cosmesi. Horror Land, ad esempio, è un tabellone nato su Nintendo 64 nel lontano 2002, ben 19 anni fa con molte migliorie grafiche. La nuova paletta di colori e il ciclo giorno e notte ogni due turni rende l’esperienza diversa in confronto al passato, più appagante e variegata. Oppure si potrebbe citare il tabellone Tropical Island con protagonisti gli Yoshi che, grazie allo schermo di Nintendo Switch OLED, risulta più sgargiante offrendo un’esplosione di colori non indifferente grazie al nuovo schermo del modello appena uscito questo mese. Ad ogni modo, la ristrutturazione grafica svolta da Nintendo è, come da consuetudine, eccellente per questo tipo di titoli, i quali sono invecchiati molto bene, merito anche della loro impostazione di gameplay nei primi anni del nuovo millennio.

I ritmi proposti sono anch’essi diversi. Da una parte possono essere più veloci e dall’altra anche più lenti, in particolare la raccolta delle stelle appare più parsimoniosa in confronto ai titoli originari. Infatti, Toadette, la responsabile del tabellone per ottenere una stella, ora richiede ben 20 monete in luogo alle solite dieci. Ciò rende più difficile raccogliere molte stelle nel corso della partita, scandendo un ritmo più lineare fra i giocatori ed evitare che qualcuno sovrasti gli altri giocatori con maggiore facilità. Chi non è nuovo in questa serie conosce bene che la fortuna, per la raccolta delle stelle, è padrona e basta un attimo arricchirsi facilmente a discapito degli altri player. In ogni caso, i giocatori storici sanno bene che gli ultimi cinque turni sono sicuramente i più frenetici e i peggiori, capaci di ribaltare le sorti della classifica. Al riguardo, in Mario Party Superstars è stata aggiunta la possibilità di attivare un piccolo “handicap finale”, ovvero aumentare i turni agli ultimi cinque così da dare anche ad altri player la possibilità di recuperare e rendere meno frenetico il “finale”. Tale opzione è possibile usarla una sola volta per partita. Oltre a quanto appena descritto, nel menù start Nintendo ha deciso di inserire altre funzionalità QoL (quality of life), come la velocità di riproduzione del testo, oppure salvare la partita in corso e riprendere dal turno nel quali si è interrotto (fino ad un massimo di dieci sessioni).

Un’altra seconda importante aggiunta riguarda in particolare la comunicazione fra giocatori nella modalità online, ovvero gli sticker per la chat veloce. Si tratta, in breve, di adesivi che potranno essere richiamati dai giocatori in ogni momento mediante i quali è possibile comunicare determinati messaggi brevi. Insomma, una chat rapida sempre presente sul tabellone, sulla scorta di emoji dalle famose app di messaggistica…ma tema Nintendo. È quindi possibile urlare contro un compagno, complimentarsi con il medesimo o manifestare il proprio malessere.  Con un semplice tocco dello stick sinistro, è possibile dunque inviare su schermo ad esempio un Toad che piange dicendo “Gah!”, un Goomba arrabbiato che dice “Fatti sotto!”, o anche selezionare il proprio personaggio che urla un angosciato “Cosaa?”. Ma non solo. Ogni volta che si invia un adesivo su schermo lo stesso riproduce un simpatico effetto sonoro del personaggio di riferimento, rendendolo più coinvolgente e anche assai goliardico.

Nel Negozio Toad, disponibile vicino alle postazioni Mario Party e Monte minigiochi, è possibile acquistare con le monete raccolte in-game nuovi adesivi, tanti contenuti estetici e di personalizzazione, come ad esempio le stesse colonne sonore.

La natura di Mario Party Superstar, inoltre, permette di godere appieno del titolo anche in modalità portatile con l’adattamento dei controlli in caso di Joy-con collegati direttamente alla console. A differenza del capitolo pubblicato nel 2018 (Super Mario Party), che presentava per la maggior parte minigiochi basati sul movimento obbligando il giocatore a staccare i joy-con dalla console, con questo capitolo “sotrico” Nintendo ha rivisto completamente tale concetto. Non a caso, i minigiochi proposti nascono infatti dai capitoli casalinghi, i quali sono a stampo tradizionale, e quindi facilmente controllabili semplicemente sfruttando i canonici pulsanti, preservando dunque l’esperienza dei titoli originali. Pertanto, Mario Party Superstar è perfettamente godibile anche con la Switch staccata dal dock o sulla piccola Nintendo Switch Lite, la quale obbligava i possessori ad acquistare una coppia di Joy-con separati per giocare al capitolo del 2018. Controlli classici vuol dire inoltre piena compatibilità al Nintendo Switch Pro Controller, per un’esperienza casalinga ancora più tradizionale.

Concludendo, i fan storici di Mario e coloro che hanno giocato ai vecchi capitoli di Mario Party come lo scrivente sicuramente si divertiranno con questo capitolo antologico tratto dai capitoli icononici di Nintendo 64 e Gamecube. Tuttavia, i contenuti al momento a disposizione potrebbe essere maggiori, in particolar modo i tabelloni che potrebbe aumentare con futuri aggiornamenti da parte della casa di Kyoto. Per il resto, il gioco si dimostra buono sotto ogni punto di vista e appagherà sicuramente chi è alla ricerca di un ottimo party game da gustarsi con gli amici.

The Good

  • Tantissimi minigiochi vecchio stampo
  • migliorie grafiche e quality of life apprezzate
  • godibile in modalità portatile e online...

The Bad

  • ...ma qualche tabellone in più sarebbe stato gradito
  • mostra la sua vera essenza in multigiocatore
  • in single player potrebbe alla lunga stufare
5

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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