In una terra afflitta da un perenne inverno, la neve cade al suolo dolcemente nei pressi di un bosco mistico vicino a un misterioso e piccolo villaggio, ma si gode difficilmente di questa tranquillità vista la presenza di molti mostri. Da questa ambientazione comincia la magia di I Am Setsuna che si fa ammirare in tutta la sua bellezza rétro. Trattasi di un JRPG distribuito da Square Enix per PC e Playstation 4, I Am Setsuna è sviluppato dalla Tokyo RPG Factory e strizza l’occhio alle produzioni del passato presenti su console a 16bit in chiave moderna. Citiamo in particolar modo titoli storici presenti sul Super Nintendo come Chrono Trigger, che ne ricalca lo stile grafico, il gameplay e l’atmosfera. Quello che colpisce infatti fin da subito sono appunto le squisite ambientazioni che si lasciano ammirare agli occhi degli utenti, così come il prologo della trama che stuzzica molta curiosità al giocatore nel conoscere il seguito. A completare il quadretto si aggiunge la colonna sonora interamente composta per pianoforte, che dona quel tocco di classe al fine di godere appieno dell’ambientazione proposta. I Am Setsuna è un prodotto sicuramente squisito sotto questo aspetto, con un’atmosfera malinconica presente nella maggior parte del tempo dedicatogli.
Il giocatore veste i panni di Endir, un giovane guerriero mercenario che accetta determinate missioni se il prezzo lo giustifica, chiamato ad assassinare una giovane ragazza di 18 anni, Setsuna, abitante di un piccolo villaggio vicino a un mistico bosco. Durante il corso dell’ingaggio qualcosa cambia le carte in tavola, c’est-à-dire il destino già prestabilito della ragazza. Quest’ultima infatti perderà la propria vita in un rito sacrificale che consente di tenere lontani i numerosi mostri che affliggono il mondo di gioco caratterizzato da un perenne inverno. Una trama che ricorda il cammino dell’evocatrice Yuna in Final Fantasy X, I Am Setsuna parte fin da subito con la tematica del sacrificio e della profonda oscurità che avvolge l’universo del gioco obbligando la giovane protagonista di donare la propria vita per il bene comune. Ad aggiungere ulteriore carne al fuoco, le conversazioni fra i personaggi e le sidequest che si presentano sono qualcosa di veramente drammatico e al col tempo nostalgico; raramente il giocatore proverà quella sensazione di “eroe” tipica delle produzioni Square Enix. I protagonisti di questa avventura affrontano ardue difficoltà, conflitti e via dicendo che li obbligano a prendere decisioni alquanto discutibili. Interessanti le tematiche proposte, peccato nella maniera di raccontarle che rimane limitata a causa della tecnica rétro utilizzata. In particolar modo l’assenza di un doppiaggio audio, nessuna espressione nel viso dei personaggi tramite l’adozione degli “sprite anime” nelle conversazioni oltre che alla schiettezza dei personaggi non rende totalmente l’idea della tragedia di Setsuna e la malinconia nei suoi comportamenti. Se da una parte comprendiamo determinate scelte al fine di rimanere ancorati alle produzioni tipiche di inizio anni novanta, dall’altra siamo nel 2016, un lavoro di adattamento non dovrebbe essere particolarmente complesso se pensiamo ad indie del calibro di Dust, an Elysian Tail. Per fortuna la colonna sonora compensa egregiamente il difetto sopracitato che, come brevemente descritto nel paragrafo introduttivo, è capace di trasmettere determinate sensazioni anche durante il racconto della storia tramite l’ambientazione proposta.
I Am Setsuna è fin dal suo annuncio comparato al capostipite JRPG degli anni novanta Chrono Trigger, produzione nipponica che ai tempi rasentò la perfezione sotto ogni aspetto e attualmente molto amato dai retrogamer. Effettivamente questa similitudine trova ragione di essere nel gameplay, in particolar modo nel combat system, in cui ogni personaggio potrà agire liberamente dal momento che il cooldown dell’azione raggiunge lo zero secondo la statistica velocità. Dal momento dell’azione dei personaggi caratterizzato da abilità e diverse combo, I Am Setsuna si ispira anche da altre produzioni storiche e recenti JRPG. Il primo che venuto in mente è stato Child of Light per quanto riguarda il blocco degli attacchi avversari durante il caricamento delle abilità nemiche. Inoltre, se le tecniche sono eseguite con una buona tempistica, queste sono automaticamente potenziate, sistema che ricorda il brand Mario & Luigi di Nintendo. Infine l’apprendimento delle magie e delle abilità richiama un sistema ibrido ispirato da Final Fantasy VI e VII in cui non è sbloccandoli avanzando di livello, ma bensì tramite divinità (kami) sigillate in talismani specifici. Nell’insieme I Am Setsuna offre un battle system e una gestione delle abilità che ricalca tutti quegli elementi apprezzati nei vecchi JRPG e radunati in un unico titolo, molto basilare ma comunque efficiente.
Quello che fa storcere maggiormente il naso è la vastità del titolo, in altre parole è piuttosto limitato se confrontato allo stesso Chrono Trigger per Super Nintendo, analogia invocata anche dal publisher. Insomma, la trama racconta una storia piuttosto semplice che ha luogo in una piccola parte del mondo di gioco, limitandone quindi l’esplorazione nel suo insieme. Una piccola mappa che racconta di una sola e semplice missione, accompagnare la giovane Setsuna verso il suo triste destino. Questo si traduce in non molte ore di gioco, circa una decina per completare la main quest (chiaramente le ore lieviteranno se si contano le sidequest), davvero poche per il genere che punta Square Enix. Per un retrogamer è una questione controversa che non permette di godere appieno il titolo, soprattutto se ci si attende una qualità pari a quella di Chrono Trigger. Chiaro, sono molti altri gli elementi che rendono I Am Setsuna perfettamente godibile, ma non sufficienti per raggiungere un’ottimale qualità. Un’occasione mancata? Sì, purtroppo, visti gli altri ottimi elementi introdotti capaci di dare un buon equilibrio alla produzione. Un vero peccato.
The Good
- Ambientazione e atmosfera sublime
- Colonna sonora elaborata ed emozionante
- Un JRPG rétro e classico
The Bad
- Poco longevo e mappa limitata
- Interfaccia della trama troppo ancorata al passato