Il numero di giochi a tema zombie è esorbitante ed è composto da titoli di grande qualità come di giochi davvero pessimi. Di titoli zombie di successo ce ne sono parecchi e uno di questi è sicuramente Dead Island, anzi, la serie di Dead Island. Sviluppato dai master del genere, Techland, Dead Island ha saputo sposare egregiamente free roaming e zombie hunting. E Dead Island è tornato in versione Definitive Collection su PS4, Xbox One e PC.
Edizione definitiva
Dead Island Definitive Collection contiene Dead Island, Dead Island: Riptide e Dead Island: Retro Revenge. I primi due sono le riedizioni ti titoli già usciti mentre il terzo è un simpatico side scroller a tema zombesco. In Dead Island, primo del suo nome, possiamo scegliere chi impersonare durante un’apocalisse zombie. Ci risvegliamo in una camera d’hotel un bel mattino per scoprire che il mondo attorno a noi è crollato. Corridoi in cui confusione e macchie di sangue sono onnipresenti. L’incontro con alcuni sopravvissuti, nascosti dentro una casetta nella spiaggia. Il trasferimento, dopo aver combattuto duramente contro i non morti, nella sede dei guardia spiaggia. Dead Island sapeva catturare piuttosto bene la nostra fantasia, proponendo un sistema di combattimento in prima persona basato sull’usura degli oggetti e del crafting a tutta potenza per sopravvivere. Elementi ripresi in Riptide in cui, ovviamente, l’incubo zombesco non è finito. Ci si sono messi di mezzo i militari e dal classico “l’incubo è finito” ripiombiamo subito nel “ho un brutto presentimento” e infatti le cose vanno di nuovo a gambe all’aria.
I due Dead Island sono una miscela di first person shooter con elementi RPG. Si combatte con armi improvvisate, pascolando per l’isola maledetta alla ricerca di oggetti e compiendo missioni. Gli ambienti di gioco sono parecchio vasti e vanno esplorati minuziosamente alla ricerca di persone con cui interagire in modo da sbloccare quest secondarie. Missioni non eccessivamente variate che però sanno intrattenerci per parecchie ore. Entrambi i Dead Island sono giochi che si godono in compagnia. Esattamente come il successivo Dying Light, questi giochi sono molto più divertenti in co-op online (fino a 4 giocatori) in cui l’esplorazione, l’attacco agli zombie e il cazzeggio generale per l’isola è infinitamente più godibile in gruppo. Basta che poi ognuno dei partecipanti alla partita si specializzi, sfruttando il sistema di evoluzione delle capacità dei vari PG, per ottenere un team ammazza zombie inarrestabile.
Tempo di remaster
Lo abbiamo detto più volte e lo ripetiamo ancora. Basta coi remaster! Non che questa Definitive Collection sia mal fatta. Anzi le migliorie, praticamente solo nel comparto grafico, sono estese. Effetti speciali come HBAO e motion blur, texture molto migliori e un nuovissimo sistema d’illuminazione migliorato rispetto alle edizioni standard danno nuova giovinezza ai giochi. Le migliorie visive sono decisamente spinte e dimostrano come Techland abbia davvero messo impegno in questa edizione, molto più del classico “minimo sforzo” visto da parte di altri studio. Certo, entrambi i giochi hanno qualche annetto sulle spalle e si vede per quanto riguarda certe soluzioni di gameplay, nelle animazioni e in altri elementi del titolo. Per quanto riguarda le trame esse sono le stesse identiche rispetto al passato e quindi sono piuttosto poverelle e piatte. Ma d’altra parte il punto di forza di Dead Island, giunto poi davvero a compimento in Dying Light, è il divertimento zombesco free roaming senza pensieri.
La Definitive viene impreziosita dal grazioso Retro Revenge. In pratica un side scroller in cui, nei panni di un metalhead a cui hanno rapito il gatto, dovremo attraversare livelli a due dimensioni uccidendo e schivando la minaccia degli zombie. Visivamente il titolo è in pieno stile pixelloso, una sorta di richiamo all’epoca Metal Slug. E, come tradizione, Retro Revenge non è per niente un gioco semplice.
Uno zombie per l’estate
Se questa estate non avete un titolo con cui divertirvi in compagnia, Dead Island Definitive Collection è una buona idea. I giochi hanno qualche annetto e lo sentirete ma il divertimento del pascolare per i tropici infetti da non morti mangia carne è rimasto immutato. Giudizio positivo per le estese migliorie grafiche che trasportano in modo soddisfacente Dead Island e Riptide nel 2016. Ve lo consigliamo se avete già sviscerato (ahahah battutona!) Dying Light e state cercando qualcosa di simile.
The Good
- Migliorie grafiche
- Divertente in co-op
The Bad
- Storia abbozzata
- Gameplay immutato