Assassin’s Creed Rogue Remastered

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Assassin’s Creed Rogue Remastered

Assassini e templari… Bene e male… E troppe sfumature di grigio. Fin dai tempi di Altair, lo scopo ultimo delle due fazioni è sembrato più volte lo stesso, nonostante le divergenze sui modi di operare. Non tutti i templari assassinati erano uomini malvagi e a volte la loro morte sembrava più dettata dal dogma che dalla loro effettiva pericolosità. Non stupisce dunque che i membri di una fazione o dell’altra abbiano deciso col tempo di cambiare di campo: Assassin’s Creed Rogue narra proprio le vicende di uno di questi uomini, che decisero di abbandonare il credo per divenire templari.

Assassin’s Creed Rogue, dopo l’ottima (anche se un po’ dimenticata) performance del 2014 ritorna in una versione rimasterizzata per Xbox One e PlayStation 4. Scopriamolo in questa recensione delta.

Disunity

Se da un lato Assassin’s Creed Rogue Remastered svela un conflitto in un gruppo di assassini, dall’altro è anche parte di un’altra divergenza. Infatti, per la prima volta, Ubisoft decise di pubblicare due episodi della sua fortunata saga in contemporanea: Unity, riservato alle sole macchine di nuova generazione, e Rogue, pensato per le PS3 e Xbox 360. Questa scelta ha suscitato qualche perplessità nei possessori delle seconde: sapendo che lo sforzo principale di Ubisoft era concentrato su Unity cosa aspettarsi da Rogue, episodio passato in secondo piano e annunciato un po’ in sordina? La storia ci ha insegnato che Unity dominò gli interessi del pubblico, lasciando Rogue seriamente in disparte. Un vero peccato a cui Ubisoft ha deciso di rimediare in questo inizio 2018.

Il traditore

Assassin’s Creed Rogue copre buona parte della vita di Shay Patrick Cormac, assassino che dapprima vede la sua fede crollare e poi si unisce ai ranghi dei templari. La sua storia si sviluppa nel periodo della Guerra dei Sette anni e funge da congiunzione fra quelle di Black Flag e Assassin’s Creed 3, svelando alcuni punti ancora oscuri di questa saga nella saga. Questo aspetto già toglie qualche dubbio sull’interesse di proporre il gioco: Rogue non è una mera operazione commerciale, come per esempio il trascurabile Revelations, ma costituisce un tassello importante della tetralogia americana. Rogue ripropone dunque personaggi già conosciuti in precedenza, come Achilles e Haytham, e completa la narrazione sull’ascesa dei templari nelle colonie e, di riflesso, sulla caduta degli assassini della tenuta Davenport. La storia è dunque interessante, malgrado qualche debolezza narrativa, con personaggi a volte troppo moderni per l’epoca e un protagonista che non convince completamente. Infatti, se da un lato Shay segue il processo evolutivo classico per un protagonista di Assassin’s Creed, dall’altro sembra spesso dimenticarsi della tragedia che lo ha spinto a diventare un templare.

Assassino di assassini

Il gameplay di Assassin’s Creed Rogue attinge a piene mani da quelli di Assassin’s Creed 3 e Black Flag, che mescola sapientemente spolverando il tutto con un pizzico di Assassin’s Creed 2. Come da manuale, la vicenda principale si risolve in una manciata di ore, forse anche meno del solito, mentre le missioni secondarie offrono parecchio tempo di gioco prima di venirne a capo.Oltre al classico meccanismo di parkour e combattimento, Rogue ripropone le azioni di pirateria già viste in Black Flag, in cui si può ingaggiare un combattimento navale a distanza o abbordare un vascello. Inoltre, novità molto simpatica, potremo anche subire gli abbordaggi delle ciurme nemiche, da respingere pena la morte. Un’altra novità consiste nella presenza di placche di ghiaccio e iceberg che possono complicare la navigazione e le fasi di caccia marina. Inoltre, nelle zone fredde, la temperatura dell’acqua non permette a Shay di restare a mollo troppo a lungo per via del rischio di morire assiderato.

Gli scontri in mare permettono al giocatore di recuperare materiali per migliorare la propria nave… o restaurare edifici! Rogue rispolvera il sistema economico inventato in Assassin’s Creed 2: il restauro di bottege e case per aumentare l’afflusso di soldi nei bauli di Shay. Ogni operazione di salvaguardia di un edificio ha sia un costo finanzario che uno in risorse: questa scelta – peraltro ottima e ben bilanciata– spinge il giocatore a trovare il giusto equilibrio fra migliorie della nave e aumento delle possibilità finanziarie. Per restare in tema di risorse, Shay può creare le proprie tenute, fondine, borse e munizioni utilizzando i resti degli animali cacciati sulla terraferma e in mare. I soldi sono invece il mezzo principale per acquisire nuove armi. Tra queste, Assassin’s Creed Rogue ci propone qualche nuovo gingillo più o meno letale: il fucile ad aria con dardi e granate per i combattimenti a terra, l’olio infuocato e una specie di mitragliatrice per quelli in mare.

La più importante novità a livello di gameplay è la caccia agli assassini. Gli antichi compagni di Shay possono sfruttare le sue stesse tecniche per nascondersi e tendere imboscate. Questi nemici risultano essere estremamente letali: le prime due o tre volte che li incontrerete, non siate sorpresi di morire senza neppur aver potuto reagire. Purtroppo, una volta capito come neutralizzarli, perdono parecchio del loro interesse. Ad ogni modo, Rogue propone un sistema interessante per far capire al giocatore l’ubicazione di un assassino: quando uno di loro è nelle vicinanze, una voce inquietante comincia a sibilare e una specie di alone rosa appare su schermo; con la vista dell’Aquila attivata, è dunque possibile stimare in che direzione si trovi il nemico, quanto sia distante, per poi lanciarsi in una letale caccia al tesoro. Infine, il fatto che Shay abbia raggiunto le fila dei templari ha spinto gli sviluppatori a stravolgere le famosi missioni di assassinio: in Rogue, dapprima bisogna intercettare i piccioni viaggiatori per scoprire i piani degli avversari e poi eliminare un gruppo di nemici in missione. Eccellente idea per davvero!

Paesaggi mozzafiato e musica celtica

Esteticamente, Rogue ricorda parecchio Black Flag e in parte Assassin’s Creed 3. Le fasi navali sono così ben fatte che a volte ci si ferma per contemplare i paesaggi, i forti sul mare e l’acqua con i suoi giochi di luci, ombre e riflessi. Al confronto le città, seppur ben realizzate, sembrano quasi mancare di dettaglio. Tra queste figurano vecchie e nuove zone urbane, tra cui New York, Albany, Lisbona, Parigi e altre ancora. Ben altro discorso vale per la classica missione Abstergo nel presente: oltre a essere parte di un fil rouge da sempre discutibile – per non dire altro! – , graficamente è deludente e ha ben poco a che spartire con il resto del gioco. Per la cronaca, la missione si svolge in prima persona, come in Black Flag. La colonna sonora è spettacolare grazie alle canzoni di marinai e locandieri, al parlato di soldati e cittadini nelle loro diverse lingue e alle musiche e ballate ispirate dalle tradizioni dei paesi del Regno Unito. Unica pecca da questo punto di vista, il motivo di sottofondo nei menu, che diventa velocemente fastidioso. Infine, una menzione speciale va alla tenuta di Shay da templare: si tratta di una delle più belle mai sfoggiate da un protagonista della saga!

Una questione di forza bruta

Rogue fu il canto del cigno della versione PS3/Xbox 360 del motore grafico Anvil Next il quale è stato ammodernato considerevolmente nel suo passaggio sulle console della generazione attuale. Nel 2014 Rogue comunque faceva la sua bella figura su PC e la remaster spinge ancora più avanti le sue potenzialità, superando in modo piuttosto evidente la grafica in qualità massima della versione PC originale. Per prima cosa il titolo gira su ogni console attuale in 1080p a 30 fps su PS4 e Xbox One e 4K e 30 fps su PS4 Pro e One X, laddove in origine c’erano diversi problemi di frame-pacing e una risoluzione più bassa sulle vecchie console. L’aumento di risoluzione e la nuova fluidità di gioco giovano non solo alla presentazione grafica ma anche al gameplay in generale. Detto questo, la Remaster offre diversi gradi di migliorie a dipendenza delle console su cui lo utilizziamo. Per il momento, la versione Xbox One X è quella visivamente migliore, con un dettaglio delle ombre decisamente migliore anche rispetto a PlayStation 4 Pro.

In generale il LOD è stato migliorato su ogni console e anche gli effetti particellari e gli effetti applicati all’oceano sono un netto passo avanti rispetto alla versione originale. Per quanto riguarda le texture, anch’esse sono più definite nella versione attuale, segno che Ubisoft aveva pensato già nel 2014 a creare assets ad alta risoluzione che, finalmente, non sono più sprecati. Nonostante la geometria dei livelli non sia stata toccata, notiamo anche un addensamento dei livelli, specialmente per quanto riguarda la mole di dettagli della vegetazione e degli NPC. Per finire, qualche ritocco ha migliorato anche i personaggi, specialmente quelli principali. Rogue non è diventato paragonabile a Origins come complessità e resa visiva ma certamente ha enormemente beneficiato del passaggio alla current gen, specialmente se deciderete di giocare su Xbox One X o PlayStation 4 Pro.

Ai tempi dell’ultimo dei Mohicani

Assassin’s Creed Rogue dilegua ogni dubbio sorto sulla sua validità e si rivela anzi essere un ottimo episodio della saga. Certo, è un po’ corto dal punto di vista della storia principale, ripropone concetti e ambienti già visti, offre invero poche novità, ma, quel che più conta, tutto il gioco è ben fatto e equilibrato. Se siete fan sfegatati della saga, o se credete che Black Flag sia il miglior Assassin’s Creed mai sviluppato, avrete l’opportunità di lanciarvi in nuove esplorazioni e battaglie. Se amate il famoso romanzo di James Fenimore Cooper o la sua trasposizione cinematografica, non potete assolutamente farvi scappare Assassin’s Creed Rogue, che si svolge alla stessa epoca: il gioco vi permetterà di vedere gli stessi posti e addirittura di incontrarne un protagonista. La remaster azzecca molto ed è decisamente una buona scusa per recuperare questo titolo fin troppo snobbato all’epoca dell’uscita originale. Non ve ne pentirete.

 

Recensione originale di Mauri

The Good

  • Migliorie grafiche tangibili
  • Buon episodio
  • Trama e ambientazione storica

The Bad

  • Un po' corto
  • Da il meglio solo su One X e PS4 Pro
  • Sessioni nel presente
5

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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