Acer Predator X35

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Acer Predator X35

Un monitor di Acer non passava su Joypad da un bel po’, probabilmente sin dal 2017. Ma le cose sono destinate a cambiare oggi con Predator X35: monitor che in teoria ha davvero tutte le carte vincenti: risoluzione, velocità, colori e tecnologie avanzate. Vediamo come si comporta, ok?

Full optional

Acer Predator X35 è un monitor da 35 pollici 21:9, curvo 1800R, LED backlit con risoluzione 3440×1440. Il refresh rate standard è di 180 Hz ma possiamo tranquillamente overclockare il pannello fino a 200 Hz. La velocità di risposta è davvero di tutto rispetto: 2 ms GTG e gli angoli di visione orizzontali e verticali sono di 178 gradi. X35 supporta G-Sync Ultimate, ovvero il meglio di quanto offra attualmente Nvidia quando si tratta di moduli per eliminare il tearing nei giochi ed è un vantaggio rispetto a pannelli che sono in teoria compatibili ma che non dispongono di componenti discreti per questa funzione specifica (tipo gli ultimi monitor di Samsung che abbiamo testato su Joypad). Supportato, ovviamente diremmo, HDR con 1000 Nit di picco e 600 Nit nativi, il contrast ratio è di 2500:1 mentre il color gamut è del 90% della gamma DCI-P3. Inclusi anche due altoparlanti stereo da 4 W mentre l’I/O non è straordinario: una porta DisplayPort 1.4, una porta HDMI 2.0 e un hub USB 3.0 con tre porte type-A a disposizione dell’utente e un jack stereo per cuffie. La mobilità dello stand è molto buona: il pannello si sposta di 13 centimetri in verticale, può inclinarsi da -5 a 35 gradi e ruotare di più o meno 45 gradi. Volendo possiamo anche montare lo schermo con un sistema di montaggio VESA 100×100.

Il menu di sistema è ben strutturato: tramite una serie di pulsanti e un joystick sul lato destro del device possiamo accedere a regolazioni d’immagine, colore, audio, gioco, osd e sistema. Non male la possibilità di gestire direttamente nel pannello la riduzione della luce blu, della luminosità ambientale, gli effetti RGB sul retro della scocca (rosso, blu, verde e azzurro). Possiamo anche selezionare gli spazi colore sRGB per DP, HDMI e in modalità SDR. Troviamo anche un’opzione per il crosshair fisso al centro dello schermo e dei tasti assegnati a diversi preset come standard, graphics, movie, action, racing, sports e uno definibile dall’utente. Insomma, da questo punto di vista Acer ha fatto bene i compitini, offrendo tanta personalizzazione e funzioni avanzate direttamente dell’OSD del monitor.

Il design di X35, lo potete vedere nell’unbox in fondo alla recensione, è decisamente aggressivo. Sul retro troviamo accenti luminosi, linee spezzate e griglie di raffreddamento. Anche lo stand è angolare, metallico e con una comoda maniglia per trasportare lo schermo senza metterlo in pericolo. Davanti è quasi sobrio: bezel ridotti ma non ridottissimi, la scritta predator sul bordo inferiore e poco altro. In effetti, se lo guardiamo solo davanti non abbiamo l’impressione di stare davanti a qualcosa di esagerato anche se la storia cambia totalmente se lo osserviamo dall’altro lato!

C’abbiamo giocato!

Ovviamente abbiamo speso un bel po’ di tempo con questo X35 prima di parlarvene. Per prima cosa, come c’aspettavamo, non c’è voluto più di 10 secondi per installare il monitor, basta collegarlo al PC e accenderlo. È stato riconosciuto in men che non si dica come monitor G-Sync dalla nostra 2080 Ti e siamo subito pronti a giocare. In SDR, le performance sono stellari. Grazie alla combinazione di refresh rate rapidissimo e G-Sync, non si nota ghosting in gioco, anche nei titoli più rapidi e con contrasti di colore netti. Dopo aver giocato ad Apex Legends, Destiny 2, Alien Isolation, Rocket League, Shadow of the Tomb Raider, Metro Exodus, Overwatch, Forza Horizon 4 e Minecraft, devo dire che sono molto soddisfatto di come si comporta il monitor. Abbiamo tuttavia notato un pochino di bleeding sui lati dello schermo (nella parte bassa) ma nulla di particolarmente preoccupante. Per quanto riguarda i colori, possiamo usare il full range RGB 10bit fino a 144Hz, senza dover scendere a compromessi con chroma subsampling (YCbCr422). Tuttavia, se spingiamo il refresh rate al di sopra dobbiamo cominciare a scendere a compromessi, passando al già menzionato YCbCr422. Un problema di banda passante e non specialmente di questo monitor.

Non è facile mostrare la differenza tra SDR e HDR in fotografia…

E per quanto riguarda l’HDR? Per prima cosa, questo monitor è certificato HDR1000 e ha 512 zone di backlight (Full Array Local Dimming) che dovrebbero garantire un buon controllo della luminosità (tra l’altro attivabile anche in SDR nel menu del monitor). In pratica, se normalmente lo schermo ha una sola zona di luminosità, con FALD ne abbiamo 512 controllabili indipendentemente l’una dall’altra dallo schermo. A lato pratico, dobbiamo fare molta attenzione a cosa stiamo facendo. Se decidiamo di puntare a 180 o 200 Hz, non potremo sfruttare al meglio questo schermo in modalità HDR. Il motivo è che saremo limitati per quanto riguarda i colori gestibili dallo schermo. Quello che abbiamo notato è che, se sbagliamo qualcosa, un effetto halo è ben presente. Prendiamo l’esempio di Destiny 2 che, giocato in HDR, è uno spettacolo. Però nei suoi menù scuri vediamo un chiaro effetto attorno al cursore del mouse che è di colore chiaro e molto luminoso. Una rapida occhiata nelle impostazioni della scheda video mostra immediatamente il colpevole: 180Hz ma YCbCr422 a 10 bit. Con queste impostazioni e colore d’output, Destiny 2 resta con colori poco saturati e il già citato effetto halo.

Scendendo a 144Hz ma con un formato colore RGB a 10 bit è tutta un’altra cosa. Spettacolare diremmo e quasi senza effetti halo (in effetti, si nota su immagini grige, come ad esempio la parte fuori dall’immagine in Photoshop). Ancora una volta, non è davvero colpa di Acer qua ma di limitazioni imposte da Display Port. Per ottenere effetti ancora migliori è necessario non solo che il gioco supporti HDR ma che sia anche stato fatto con questo standard in mente (ad esempio, Battlefield V è un buon candidato). È in giochi fatti per l’HDR dove FALD entra davvero in gioco, illuminando maggiormente le zone dove davvero è necessario ma mantenendo il resto dell’immagine più scura, in modo da sottolineare meglio il contrasto. Anche in Metro Exodus questo vantaggio è evidente, specialmente in concomitanza con RTX nelle zone di scarsa illuminazione e con molte zone di controluce. Ovviamente, 512 zone su quasi 5 milioni di pixel non permettono un controllo perfetto ma in generale c’è di cui essere assai soddisfatti, specialmente se impostiamo il monitor in modalità gaming, che riduce il tempo di risposta e limita ancor più eventuali effetti halo nelle zone a contrasto molto netto.

Metro Exodus

Ups and downs

Predator X35 è sicuramente tra gli schermi più attesi del 2019. Tra rinvii e anticipazioni, la curiosità era piuttosto grande attorno a questo pannello di Acer. Sicuramente siamo rimasti colpiti dalle performances in HDR (con qualche limitazione) e molto soddisfatti da quelle in SDR, specialmente per i gamer in cerca di grandi performances (peccato che non arrivi a 240Hz però). Molto buona l’inclusione di G-Sync Ultimate, un vero punto di forza per i possessori di schede video Nvidia (inutile invece per i fan AMD).

Quello che non ci piace PER NIENTE è il sistema di raffreddamento attivo di X35. All’interno della scocca c’è una ventola (possibilmente, più d’una ma non siamo riusciti a confermarlo) per ridurre la temperatura della componentistica interna. Il problema è che questa ventola è chiaramente udibile se non abbiamo un gioco o musica in riproduzione. La cosa peggiore è che continua ad accendersi e spegnersi in modo ciclico, 10 secondi accesa, 10 secondi spenta. È una cosa che ci ha mandato fuori di testa nelle 2 settimane che abbiamo usato questo schermo.

Abbiamo le prove del rumore (abbiamo accorciato il tempo di power off):

Predator X35 fan noise


Abbiamo guardato online e per certe persone il problema c’è mentre per altre pare non ci sia. Non dubitiamo che in un’ambiente più freddo la ventola resti spenta per più tempo ma a queste condizioni, la faccenda è semplicemente inaccettabile. Addirittura, la ventola si accende al massimo quando abbiamo appena acceso il PC ma non il monitor oppure rimane operativa dopo aver spento lo schermo, frustrati dal rumore. Preghiamo che Acer possa risolvere questo problema con qualche aggiornamento del firmware perché il fastidio è tale che, solo per questo, non possiamo consigliarvi questo monitor, a meno che non viviate con le cuffie addosso o il vostro PC sia davvero rumoroso. Nel nostro PC abbiamo 3 ventole da 140 millimetri e 3 ventole sulla GPU, sta a 10 centimetri scarsi da chi scrive e lo schermo rimane la cosa più fastidiosa. Fate i vostri calcoli.

Insomma, Predator X35 in larga misura ha soddisfatto le nostre aspettative (se non fosse per il problema acustico) e, appena Acer sistemerà questo fastidiosissimo problema, non esiteremo a raccomandarvelo come potenziale monitor da gaming. Altrimenti, scaffale, per quanto ci riguarda.

The Good

  • HDR
  • Rapido
  • Design

The Bad

  • QUELLA MALEDETTA VENTOLA
  • Effetto halo ridotto ma presente in certi casi

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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