Dallo studio italiano Monkeys Tales Studio, in collaborazione l’associazione Italian Videogame Program IVIPRO, vi invitiamo caldamente ad esplorare la cittadina sommersa dalle acque del lago di Resia di Curon.
Annunciato a maggio 2020 e disponibile su steam dal 29 gennaio per PC sulla piattaforma STEAM, A Painter’s Tale: Curon, 1950 ha come obiettivo di presentare una più variata e approfondita faccia dell’Italia, avvicinandoci ad uno dei tanti, ricchi patrimoni italiani, esplorando dunque territori poco conosciuti non solo videoludicamente parlando. Il gioco è però molto più di un portfolio artistico della vicina penisola italica. In questo punta e clicca viviamo un’intensa e coinvolgente avventura non solo storica ma anche di confronto fra vecchio e nuovo.
Curon, 1950: fra realtà e finzione
Seguiamo la storia di Tommaso, un pittore che visita la città di Curon e ne dipinge il caratteristico campanile che torreggia sul lago Reschensee. Quando una tempesta raggiunge il lago alpino nella provincia di Bolzano, il pittore viene attirato da una strana luce proveniente dal lago; una misteriosa figura femminile lo trascina nell’acqua e il protagonista si sveglia nel pittoresco borgo altoatesino del 1950, poco prima che la costruzione di una diga sommergesse l’antico borgo. Tommaso deve dunque affrontare, in un intricato mix di minuziosa e documentaristica realtà e romanzata finzione, emozioni, proteste e preoccupazioni degli abitanti, costretti ad abbandonare le loro case e i loro ricordi per fare posto agli interessi di un gruppo industriale e la diga che travolgerà il loro piccolo mondo.
A painter’s tale: Curon, 1950 accompagna i videogiocatori per circa tre ore; ottimo da giocare in una uggiosa serata invernale, questa avventura punta e clicca diventa altamente coinvolgente dal momento che permette al videogiocatore di poter scegliere le opzioni dei dialoghi che più gli aggradano, modificando dunque i comportamenti di Tommaso con i personaggi che incontra nella sua storia. Oltre a ciò, il gioco è disseminato di minigiochi che rendono l’esperienza più ludica e meno cinematica, ma l’attività principale rimane comunque camminare.
Fra stupendi paesaggi… E cubi
L’ambientazione è il secondo punto forte di questo gioco indie: i paesaggi e l’ambiente circostante sono fedelmente riprodotti grazie all’incredibile lavoro del Team e la consultazione di un modello dell’antico borgo ormai sommerso preservato in un museo del Trentino-Alto Adige. Essendo una riproduzione fedele dei paesaggi pittoreschi della regione italiana, l’ambientazione non può che risultare fiabesca e magica. Durante tutta la durata del gioco è inoltre possibile recuperare diari sulle tradizioni di Curon e dipinti ad olio che vanno ad accrescerne il volume per chiunque sia, oltre ad un incallito videogiocatore, un amante dell’arte.
Il gioco è inoltre stato realizzato con la tecnica voxel, che per semplificare possiamo chiamarla la sorella tridimensionale della pixel art. Questi cubi ricordano molto il più famoso Minecraft, e questa somiglianza è sentita soprattutto nei personaggi forse un po’ troppo cubici.
A Painter’s Tale: Curon, 1950 è dunque un’avventura grafica dai toni narrativi simili a quelli di un libro o – vista la breve durata – di una novella. Piuttosto che riempire una serata con l’ennesimo film hollywoodiano, immergetevi in questa emozionante avventura. Forse la grafica voxel non fa per voi, ma vi assicuro che la coinvolgente storia degli abitanti di Curon e di Tommaso non vi lasceranno indifferenti e impreziosiranno la vostra esperienza videoludica.
The Good
- Ambientazione e disegni eccezionali
- Storia piacevole ed emozionante
The Bad
- Grafica minecraftiana
- Walking sim simulator