System Shock: giocato alla gamescom

L’emozione di entrare nel booth di PLAION e provare per la prima volta il remake di System Shock è stata grande. Se non doveste comprendere il perché, un po’ di storia: System Shock fu una chicca quando uscì nel 1994 ad opera di Looking Glass Technologies.

Messo da parte da un altro shooter piuttosto in voga, DOOM, System Shock non si accontentava però di un becero spara spara ma offriva qualcosa in più da un punto di vista di gameplay, storia e meccaniche. Un precursore, insomma, di giochi FPS come Deus Ex e, più tardi, Bioshock. Comprenderete allora perché l’idea di tornare sulla serie ci ha immediatamente intrigato.

Nel piccolo ma confortevole Booth di Nightdive Studios abbiamo avuto il nostro primo incontro col gioco. Difficile, per ora, valutare l’impatto della storia e della costruzione dei personaggi, visto che una demo da 15 minuti permette in pratica solo di assaporare il gusto del gioco, senza per altro rovinarsi troppo. Ebbene il remake di System Shock non è quello che vi aspettereste. Per cominciare l’aspetto grafico, ovviamente migliorato tantissimo rispetto alla prima uscita su MS-DOS ma che mantiene un aspetto retrò, con textures volutamente “poco definite”. Nonostante l’Unreal Engine 4 insomma, gli sviluppatori hanno scelto coscientemente di dare al gioco un aspetto retrò, una scelta stilistica che a taluni potrà non piacere ma che troviamo che funzioni bene con le luci al neon e il vibe generale del gioco.

La demo ci ha portato a perderci nei meandri di una nave spaziale chiamata Citadel. Nei panni di un hacker, ci ritroviamo catturati e sbattuti in cella. La prima cosa all’ordine del giorno è allora evadere dal complesso e tentare di farci strada nei corridoi labirintici. La navigazione non è semplice, visto che il gioco è assai avaro di indicatori, liste obiettivo e mappe. Proprio come una volta, sarà compito nostro esplorare e costruirci una mappa mentale. Una volta ottenuta la prima chiave magnetica, siamo riusciti a fuggire. Ma non è stato semplicissimo, è stato necessario far passare ogni ambiente, dapprima stupidamente poi rendendoci conto che un po’ di logica è necessaria: dove potrebbe mai essere la chiave delle celle se non nello sgabuzzino delle guardie? Dannati giochi moderni e i vostri nav point, siamo stati rovinati!

Ben presto saremo pronti a sprangare non solo telecamere di sicurezza ma anche strani esseri mostruosi. Fortunatamente ben presto abbiamo trovato anche una pistola, con munizioni piuttosto limitate invero, per dilettarci in qualche headhot. O per lo meno ci abbiamo provato, il gunplay appare divertente ma con una leggera curva d’apprendimento che rende l’esperienza meno banale del solito CoD. Dopo aver vagato per diversi corridoi e sale siamo incappati in una sorta di esperienza di hacking. Trasportati all’interno (supponiamo almeno!) di un sistema informatico ci siamo ritrovati in uno shooter a 6 gradi di libertà. Incalzati da un timer che puntata inesorabilmente a zero, abbiamo dovuto sconfiggere diversi tipi di “virus” per poi distruggere un nodo centrale.

Siamo riusciti nell’impresa ma non abbiamo ben capito a quale scopo. Forse che la demo non offriva davvero un sistema di progressione o forse il caos generalizzato attorno a noi ci ha fatto perdere qualcosa di importante? In ogni caso, System Shock è un remake molto molto interessante e al quale non vediamo l’ora di giocare. Non è probabilmente per tutti, vista la sua anima oramai retrò, ma per i fan dell’originale e per coloro che cercano uno shooter più profondo e intrigante, il titolo di Nightdive Studios è assolutamente intrigante.

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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