Questa settimana siamo volati a Berlino per provare in anteprima la campagna dell’atteso Ghost Recon Breakpoint. Trovate il video in fondo all’articolo!
Ghost Recon Breakpoint è un TPS estremamente tattico che costruisce su quanto fatto in passato da Ubisoft, in particolare sull’apprezzato Wildlands. Un gioco creato per essere giocato in cooperativa ma che può anche essere affrontato da soli in cui, nei panni di un soldato d’elite della squadra Ghost, dovremo portare a termine diverse missioni in territorio nemico. Abbandonata l’ambientazione del sud America, questa volta si è preferito ambientare l’avventura in un territorio fittizio, l’arcipelago di Auroa nel sud pacifico.
Sull’isola principale di Auroa ha la sua base la Skell Technology, un’azienda ad altissima tecnologia e innovazione che si occupa di ricerca. Una sorta di nuova società in cui la scoperta scientifica e l’innovazione sono alla base di ogni attività umana. Qualcosa però sembra essere andato storto perchè ad un certo punto ogni comunicazione con l’isola è cessata. Preoccupata, la CIA ha inviato una nave militare a controllare la quale però è stata attaccata e distrutta. A questo punto tocca a noi, la squadra d’elite Ghost, tentare di capire che cosa sta succedendo.
Abbiamo potuto giocare a quasi tre ore di campagna, affrontando la prima ora di gioco da soli e il resto in un team da 4 giocatori in co-op LAN. Il gioco, come potete vedere in fondo al testo, si apre con la personalizzazione del personaggio e il rovinoso schianto sull’isola principale di Auroa. Arrivati sul posto saremo attaccati da forze ostili: gli elicotteri della squadra Ghost vengono immediatamente abbattuti e gli uomini finiscono in larga parte uccisi o dispersi. Nei panni di Nomad, il comandante del gruppo d’incursione, dovremo fare luce sul mistero dell’isola. Perché siamo stati attaccati? Che è successo alla Skell? Perché un nostro ex commilitone ora sta uccidendo i nostri soldati? La storia scritta da Emil Daubon, non solo autore ma anche ex Berretto Verde dell’esercito statunitense, punta ad un misto di fiction e realtà.
Breakpoint riprende molte delle meccaniche che hanno fatto la fortuna della serie: combattimento tattico, gadget iper tecnologici, approcci diversificati. Questa volta si è voluto spingere per una maggiore realismo in gioco, come ci ha confermato lo UX Director Matthew Tomkinson durante l’evento a cui abbiamo partecipato. Maggiori possibilità di modificare le nostre abilità con diversi skill tree e abilità, un rinnovato sistema di camuffamento che addirittura permette di spalmarsi fango addosso per un mimetismo maggiore nel terreno. Armamenti e gadget più differenziati in base al nostro stile di gioco. Abbiamo solo grattato la superfice di questo sistema durante la nostra anteprima perché, in tre ore, non abbiamo completato più di 3 o 4 missioni della storia. Abbiamo cominciato a sbloccare un paio di perks, come il paracadute e abilità migliorate con le granate, ma la realtà delle cose è che ci vorranno tante ore per portare il nostro personaggio al livello massimo. Durante le nostre incursioni potremo poi raccogliere nuove armi e potenziamenti, interrogando NPC e raccogliendo indizi. Proprio riguardo gli indizi, Breakpoint fa le cose un po’ diversamente rispetto a Wildlands. Questa volta dovremo attivamente occuparci di collezionare prove e indizi prima di portare avanti una missione. Ad esempio, per scoprire dove dirigerci dovremo leggere i fascicoli e unire i puntini, per poi individuare una zona sulla mappa di gioco. Oppure, se siamo dei pigracci, potremo attivare la modalità assistita che fornirà nav points proprio come nei vecchi giochi.
Un notevole cambiamento rispetto a Wildlands è l’assenza dei personaggi NPC. Nello scorso capitolo avevamo sempre 3 compagni IA che scomparivano nel momento in cui un giocatore umano entrava in partita. Ora, saremo da soli se non abbiamo amici con cui giocare. Però la meccanica dei tiri sincronizzati non è scomparsa del tutto. In Wildlands potevamo marcare fino a 3 nemici per essere colpiti, nello stesso istante, dai nostri compagni IA. La stessa cosa può essere fatta in Breakpoint ma con un gruppetto di 3 droni che, in pratica, fanno la stessa cosa. Una modifica voluta dal team di sviluppo che ha ritenuto i compagni IA inadatti all’impronta più realistica data a Breakpoint.
Le isole di Auroa non esistono nel mondo vero e quindi il team di sviluppo ha avuto l’opportunità di sbizzarrirsi. Sono stati inseriti 8 diversi biomi, con 365 siti naturali, 109 bivacchi, 534 km di strade percorribili, 298 villaggi ed accampamenti e ben 793 luoghi nascosti da trovare. Un parco giochi di tutto rispetto ma praticamente obbligatorio visto l’enorme mappa di gioco a cui i giocatori sono stati abituati con Wildlands.
L’inizio della campagna
Nei primi 20 minuti di gioco vedremo la personalizzazione del personaggio e le prime battute di quella che si prospetta essere una lunga campagna alla quale potremo giocare da soli o in cooperativa con amici o sconosciuti via internet. Il gioco è atteso per il 4 ottobre su console e PC.