Xbox One X: prime impressioni

Ogni primo incontro con una nuova console è sempre un’occasione speciale nella vita di un giocatore. Le promesse di nuova potenza, funzionalità e design… nulla batte questo momento speciale. Il nostro primo impatto di persona con Xbox One X è stato rapido e brutale.

Ci siamo girati, mentre camminavamo dentro lo Xbox Showcase ed eccola lì, protetta a vista da un paio di bodyguards che non permettevano a nessuno di toccarla. Xbox One X sorprende immediatamente per la sua dimensione incredibilmente ridotta e per il suo design, derivato da quello di Xbox One S. Xbox One X è talmente piccola da far sembrare un gamepad, poggiato sopra, anormalmente grande.

Una console compatta, dicevamo. Incredibile come gli ingegneri di Microsoft abbiamo potuto racchiudere tutta quella potenza all’interno di uno chassis più piccolo di quello di One S e senza usare un alimentatore esterno. Molto del merito va al sistema di raffreddamento a camera di vapore, che elimina la necessità di grandi ventole ed ampie superfici di scambio termico. Difficile valutare la rumorosità del sistema di raffreddamento, vista la baraonda dello showcase, ma dovrebbe permettere alla console di operare in modo per lo più silenzioso.

Non c’erano modelli di Xbox One X definitivi in fiera. Le foto pubblicate sui vari siti, noi compresi, sono di un guscio vuoto. Ma questo non significa che non c’erano delle vere Xbox One X funzionanti in fiera! Tutti i giochi da noi provati giravano su dev kits, quegli stessi dev kit con schermo frontale incorporato visti su internet nelle settimane immediatamente precedenti l’E3. Racchiusi all’interno di sicure teche di plastica, sono davvero magnifici da vedere. Desidereremmo che, in uno sprazzo di follia, Microsoft avesse deciso di inserire lo schermo anche nella versione retail della console. Solitamente questo schermo serve per mostrare diverse informazioni della console: indirizzi IP, utilizzo dei core e altre statistiche. Nel caso di certi giochi, come Assassin’s Creed Origins, sullo schermo c’era semplicemente il logo del gioco.

Non vogliamo discutere dei giochi che abbiamo provato su One X in questo articolo ma dobbiamo assolutamente citare la rapidità nei caricamenti. Assassin’s Creed Origins, per esempio, caricava i livelli con una rapidità mai vista in un titolo della serie. Non possiamo ovviamente affermare con certezza che si tratta di un vantaggio specifico di Xbox One X, l’unico vero test sarà comparare il gioco finito su diverse piattaforme, ma l’impressione è che la console sia in grado di tagliare i tempi di caricamento in modo sostanziale.

Nessun cambiamento di rilievo per il gamepad invece. Tutti le postazioni erano dotate di pad di colore bianco, del tutto simili a quelli venduti in bundle con Xbox One S. D’altra parte Microsoft ha annunciato oramai da lungo tempo che gli accessori sono gli stessi della vecchia console. L’accento è stato posto sui giochi e non sulla console. Mostrata quasi in sordina, con un design che ricorda molto da vicino quello di Xbox One S proprio per non segnare un punto di rottura ma di continuità, Xbox One X vuole essere una evoluzione, una continuazione dell’ecosistema Xbox e non una nuova generazione. In effetti ci chiediamo se ha ancora senso pensare in termini di generazione, quando l’industria delle console sembra aver abbandonato un modello di business completamente compartimentato. A conti fatti, Xbox One X offre tantissima potenza racchiusa in una piccola scatola che scompare nell’arredo del salotto. Una scelta che approviamo e che lascia spazio ai giochi.

 

Written by: Dave

Editor in Chief di Joypad, lo trovate anche sui social @MrPipistro

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