The Banner Saga

The Banner Saga è senza ombra di dubbio l’inizio di una grande epopea videoludica, che narra le gesta di uomini indomiti e di strane creature legate alla mitologica nordica. The Banner Saga è una storia di coraggio e umanità, in cui non c’è spazio per il lieto fine. The Banner Saga è un gioco capace di distinguersi dalla massa grazie a tematiche raramente trattate e a una narrazione struggente, che non scorderete tanto presto.

thebannersaga_logo

La memoria nello stendardo

The Banner Saga è innanzitutto la storia di due popoli: gli esseri umani e i Varl. I primi, vivono in clan, la cui memoria viene tramandata di generazione in generazione grazie a uno stendardo (banner in inglese) su cui vengono ricamate le vicende più importanti delle famiglie. I Varl sono un popolo decadente, destinato ad estinguersi; pur avendo l’aspetto di uomini, sono colossali, vivono a lungo e vantano una forza mostruosa. Inoltre, due enormi corna da bisonte spuntano dalla loro fronte. La convivenza fra uomini e Varl non è semplice: dopo essersi combattuti per secoli, hanno potuto rappacificarsi soltanto per far fronte comune contro la minaccia rappresentata dai Dredge, delle misteriose creature di pietra.

banner_saga_3
Dopo anni di relativa calma, i Dredge riappaiono e cominciano a saccheggiare i villaggi sul loro cammino. Cominciano così le vicende di The Banner Saga, in cui il giocatore comanda due carovane di popoli in migrazione: una si spinge in una direzione per compiere una missione diplomatica, mentre l’altra si dirige in quella opposta per sfuggire ai Dredge. Oltre alla storia di questi due popoli in viaggio, il gioco narra anche quella più intima dei personaggi principali, che si ritrovano in situazioni di comando inattese e che devono d’un tratto occuparsi della sopravvivenza della propria comunità. Mentre la storia avanza, i nostri eroi fanno nuovi incontri, che a volte si uniscono alla carovana o cercano di ostacolarli. Ogni nuovo personaggio è ben caratterizzato, sembra avere una vita propria e spesso i suoi valori sono ben lontani da quelli immaginati in un primo momento.
La vicenda principale è raccontata attraverso un’infinità di piccoli e magnifici cammei, nei quali il giocatore è costretto a prendere delle decisioni, spesso difficili, che influenzano realmente l’evolversi degli eventi: a volte bisogna saper punire qualcuno per garantire la sopravvivenza della carovana, altre volte si deve scegliere accuratamente chi accogliere nella comunità e chi no, altre volte ancora si deve mettere da parte ogni scrupolo morale per sfamare la propria gente. The Banner Saga è un gioco a tratti struggente, che vanta una profondità narrativa riscontrata raramente in ambito videoludico. Non sorprende per niente che fra gli sviluppatori dell’opera ci siano degli ex collaboratori di Bioware!

Il Bene e il Meglio

The Banner Saga alterna diversi modi di gioco: le fasi di combattimento, le scene di dialogo e i viaggi. L’attività principale sono le battaglie, che si svolgono turno per turno e che ricalcano quelle di giochi come Vandal Hearts. Il giocatore deve dapprima selezionare un massimo di sei unità da far scendere sul campo di battaglia e poi definire il loro ordine di azione. In questa prima fase è anche possibile far salire di livello i propri personaggi, migliorare alcune delle loro competenze e assegnare degli oggetti che aumentano le loro facoltà. banner_saga_2Una volta organizzata la squadra, il giocatore si ritrova sul terreno, una griglia composta da zone rettangolari. Prima che i combattimenti comincino, si può ancora decidere la disposizione iniziale dei singoli eroi, facendo attenzione a tenere in conto le loro caratteristiche: i Varl, i combattenti più potenti e resistenti del gioco, possono per esempio occupare la prima linea; i più agili guerrieri umani sono più utili se disposti sulle ali; infine, eroi fragili come arcieri e maghi sono più efficaci e protetti quando si trovano dietro gli altri, da dove possono sfruttare attacchi a distanza. Una volta disposti i propri eroi comincia il combattimento vero e proprio: il giocatore muove un’unità, in seguito tocca all’intelligenza artificiale, poi è di nuovo il turno del giocatore e così via fino alla fine dello scontro. Ogni turno è composto da due fasi opzionali: la prima permette di far muovere il combattente di un certo numero di caselle, mentre la seconda consente di aggredire uno o più nemici con degli attacchi di base o uno speciale, caratteristico per ogni eroe. Ogni tipo di assalto, ad eccezione di alcuni poteri speciali, influisce su una specifica caratteristica del nemico: il livello di armatura o quello di forza. Diminuire l’armatura di un avversario permette di compiere in seguito attacchi più efficaci contro la forza. Quest’ultima corrisponde alla vita del personaggio e dunque, quando arriva a zero, implica la sua morte; inoltre, il danno procurato dai suoi attacchi sarà meno importante per il resto dello scontro. Gli eroi dispongono inoltre di un numero limitato di punti di volontà per ogni battaglia, che possono essere consumati per spostarsi più lontano o per aumentare il danno prodotto da un attacco. Una battaglia conclude quando tutti gli eroi o i nemici hanno perso la loro forza. Da notare che un eroe non muore per davvero in questo modo di gioco; alla peggio, sarà ferito per qualche giorno e dunque meno efficace sul campo di battaglia. Inoltre, facendo riposare la vostra comunità, permetterete ai vostri personaggi di guarire rapidamente.
La faccenda cambia parecchio per quel che riguarda le fasi di dialogo, il cui scopo è non solo di sviluppare la storia, ma anche di proporre al giocatore delle scelte che rendono unica ogni partita. In qualità di leader sarete infatti invitati a prendere delle decisioni, che spesso avranno esiti drammatici. Potete già intuire che i vostri principi morali saranno messi a dura prova e che a volte pagherete care delle scelte pertanto giuste: queste porteranno per esempio all’ineluttabile morte di alcuni dei vostri uomini più fedeli, dopo che per ore li avete migliorati e fatti salire di livello. Il principio è estremamente punitivo, ma – incredibile! – mai frustrante per davvero.

banner_saga_1

Infine, The Banner Saga offre un’ultima meccanica di gioco: la gestione del tempo e delle risorse. Le comunità in fuga consumano parecchio cibo e dovrete dunque stare attenti a procurarvi quanto basta perché il vostro popolo non muoia di fame, in particolar modo durante gli spostamenti fra centri abitati. Per fortuna, il cibo può essere comprato proprio nei mercati dei villaggi e delle città che raggiungerete o, a volte, essere ottenuto compiendo determinate scelte durante i dialoghi. Attenzione agli acquisti compulsivi però: la moneta utilizzata serve al contempo a comprare cibo, a far salire di livello un personaggio e a comprare nuovi oggetti!

Il senso di Stoic per la neve

A livello estetico, il lavoro svolto dai texani di Stoic Studio è a dir poco incredibile: il giocatore ha per davvero l’impressione di trovarsi in un cartone animato. I fondali sono splendidi, disegnati con uno stile molto personale, e trasmettono inequivocabilmente l’idea di trovarsi in terre tanto fredde quanto inospitali. I personaggi sono magnifici, vantano anch’essi uno stile atipico e sono curati fin nei minimi dettagli. Peccato soltanto che tanta cura sia sminuita da animazioni troppo limitate durante i dialoghi, che rendono queste fasi troppo statiche. Dal punto di vista di musiche e effetti speciali, gli sviluppatori seguono ancora una volta un percorso inusuale: la colonna sonora, di ottima fattura, è spesso spezzata da lunghi silenzi, che non fanno che mettere in risalto il senso di solitudine e la tragicità del viaggio. Le fasi di battaglia sono invece sempre ritmate da musiche dai toni epici, che ben sottolineano la crudeltà delle battaglie.

banner_saga_4

Il giorno del giudizio

Che The Banner Saga sia un gran gioco non è per niente una sorpresa: ne è una chiara dimostrazione il fatto che sia già stato trasposto su diverse piattaforma e che sia stato plebiscitato da critica e pubblico. I grandi punti di forza di questo primo episodio sono la storia, l’ambiente, l’estetica molto particolare e delle meccaniche globalmente ben scelte. Detto questo, dopo tante edizioni ci si poteva attendere qualche rifinitura delle animazione e qualche miglioria del gameplay. Infatti, anche se le fasi di combattimento sono di pregevole fattura, avrebbero potuto essere più varie e spingere oltre la dimensione strategica: dato che i rapporti fra personaggi sono importanti nella storia, perché non pensare a azioni combinate o a bonus – o malus – a seconda della composizione della squadra sul terreno? Oppure, perché non inserire un concetto di altezza, con più piani del terreno per valorizzare l’aspetto tattico nei combattimenti? Simili mancanze implicano una certa ripetitività dei combattimenti. Per giunta, a livello normale questi sono fin troppo semplici ad eccezione dell’ultima battaglia, resa complicata per via di un fattore casuale: la scelta dell’attacco da parte del boss finale, che a volte mette troppo rapidamente in ginocchio i vostri eroi! Un altro aspetto migliorabile è strettamente legato alle console da salone: il “mapping” dei tasti non è sempre coerente e a volte uno stesso tasto è assegnato a azioni contrastanti nei diversi modi di gioco (per esempio, in un modo il tasto ‘y’ permette di finalizzare le scelte, mentre in un altro serve ad accedere agli oggetti da assegnare). Restano comunque peccati minori e The Banner Saga merita assolutamente di essere giocato: state certi che la decina di ore per finirlo una prima volta vi sembreranno troppo poche e che attenderete con impazienza il prossimo capitolo della saga!

 

 

Written by: Mauri

Si occupa di tante cose legate al mondo dei videogiochi: game dev, insegnamento di programmazione e game design, il Swiss Game Center e così via. E ogni tanto Dave lo incastra per scrivere su joypad!

No comments yet.

Leave Your Reply

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

JOYPAD

Joypad è il sito indipendente di videogiochi, tecnologia e film per la Svizzera italiana.

Il sito nasce quale tentativo di informare i giocatori della Svizzera italiana nel modo più completo possibile riguardo ai media videoludici, cercando di contestualizzare l’informazione per gli ascoltatori di questa regione spesso dimenticata dalle grande aziende mondiali. Dalla metà del 2013 si occupa anche di film con la rubrica Joypad Movies.

SGN Logo

Altri membri di SCN:
games.ch
the(G)net.ch