Un nuovo remaster HD? Ma dove sono finiti i buoni vecchi giochi inediti di una volta?!! Aspettate e se vi dicessi che si tratta di un gioco di Cage? E se vi dicessi che pochi titoli oltre a questo sono fatti per essere giocati con la grafica migliore possibile? Ecco, calmiamoci un attimo e vediamo se il remaster HD di Beyond: Due Anime su PS4 vale i vostri soldi, ok? Come di consueto, questa è una recensione delta: il testo originale sarà integrato da considerazioni sulla nuova versione.
Aiden e me
Jodie è una ragazza fuori dal comune, senza ombra di dubbio. Sin dalla nascita ella infatti è legata indissolubilmente ad Aiden, una presenza paranormale. Jodie ed Aiden condividono tutto, legati da una sorta di cordone ombelicale luminoso che li costringe a vivere a stretto contatto. La presenza è un’anima irrequieta, a tratti violenta e sicuramente molto gelosa della sua compagna. Eppure Aiden è una presenza misteriosa, nessuno sa nulla di lui tranne il nome. La stessa Jodie non riesce a comprendere quella che a tutti gli effetti è una parte della sua anima. Jodie invece è una ragazza che in tutti i modi cerca di trovare il suo posto nel mondo, odiando e amando con tutta se stessa il suo compagno. Tenace e fragile allo stesso tempo, temprata da una vita dura ma al contempo capace di una voglia di vivere fuori dal comune. Ma questa storia non è fatta solo di due persone: il cast viene completato da Nathan Dawkins, scienziato che da sempre studia i fenomeni paranormali e che quindi ha un interesse particolare in Jodie. Molti sono poi i ruoli secondari, i quali daranno vita ad un cast che nel complesso fa un lavoro davvero fuori dal comune. Non vogliamo però parlarvi di loro in dettaglio, rischieremo di rovinarvi la storia!
Come al cinema
La recitazione è un ingrediente indispensabile della ricetta di Beyond. Non per nulla sono stati scelti due attori di prim’ordine per interpretare i protagonisti. Ellen Page, che presta voce, fattezze e movimenti a Jodie, ha fatto un lavoro davvero sublime. La ragazza è credibile, espressiva e, complice una grafica del volto umano assolutamente da brivido (tanti saluti alla Uncanny Valley finalmente), ci dimentichiamo che si tratta di un videogame. In effetti, tra motion capture e facial motion capture, siamo davvero al top. La prestazione di Beyond eclissa quella di LA Noire. Quando guarderemo negli occhi Jodie avremo l’impressione di guardare in una finestra sulla sua anima. Stesso trattamento ha ricevuto anche Willem Dafoe. Ogni espressione, ogni sottile cambiamento del viso e della postura dell’attore è fedelmente riprodotta nel gioco. Se non fosse che le ambientazioni sono evidentemente fatte al computer, saremmo completamente convinti.
Beyond è dunque prima di tutto una storia di persone complesse e incredibilmente realistiche. Certo, ci saranno azione ed effetti pirotecnici, ma i veri effetti speciali sono quelli che vengono evocati dalle parole e dalle emozioni. In Beyond vivremo oltre 20 anni della vita dei due, in ordine rigorosamente sparso. Mano a mano che andremo avanti con il gioco assisteremo in prima persona a molti eventi della vita di Jodie ed Aiden. Vivremo sulla nostra pelle l’infanzia traumatica della bambina, l’adolescenza ribelle e complicata, l’età adulta difficile e sregolata fino a giungere ad uno dei tanti (tantissimi) finali possibili della storia. Come da tradizione per i titoli di Quantic Dream (specialmente se ricordate Heavy Raind), in Beyond le nostre scelte sono tutto. Che si tratti di una scelta banale oppure di un vero cambio di paradigma, ogni azione avrà le sue conseguenze: terribili, magnifiche, dolorose… sebbene la storia evolva nella direzione scelta dal suo autore, potremo davvero fare la differenza in alcuni momenti chiave. Non stiamo parlando solo del riuscire a schivare un oggetto oppure andare a destra o sinistra, ma del prendere decisioni che toccano nel profondo non solo Jodie ma anche noi stessi. Beyond ci mette di fronte a quesiti che, sebbene banalizzati dal premere X piuttosto che Triangolo, possono davvero pungerci sul vivo. Mi astengo dal spolierare alcunché, ma sappiate che questo gioco cercherà più volte di cogliere qualche vostro nervo scoperto e quasi sicuramente ci riuscirà. Forse ancor più di Heavy Rain, Beyond cerca di connettersi alla vostra anima (forse esagero?).
Film interattivo
Nonostante le dichiarazioni di Cage alla Gamescom (sentite personalmente dal sottoscritto), Beyond: Due Anime rimane in sostanza un film interattivo. Non dissimilmente da Heavy Rain, muoveremo Jodie per i livelli e potremo impersonare Aiden. Vi sono fasi esplorative, fasi stealth e qualche fase di combattimento. Aiden poi può interagire con il mondo circostante, curare ferite, possedere e uccidere persone. Tuttavia in moltissimi casi siamo di fronte al solito QTE (quick time event) in cui dovremo premere il tasto giusto al momento opportuno. Schivare oggetti o prendere a pugni e calci i cattivi si farà muovendo la levetta sinistra quando richiesto. La telecamera è fissa, quindi vedremo sempre solo quello che gli sviluppatori hanno deciso. In fondo comunque giochiamo a Beyond per la sua storia e non per il gameplay, questo deve essere chiaro a tutti. Di grande interesse per alcuni sarà la possibilità di giocare in due, con il giocatore 1 che controlla Jodie e il giocatore 2 che si occupa di Aiden. Al fine di avvicinare anche i non gamer al titolo, è possibile usare il proprio smartphone (iOS o Android) come controller. La barriera del controller viene dunque abbattuta grazie alla combinazione di un touch screen e di un’interfaccia che comunque è ridotta all’osso e che non richiede mai complicate combo di tasti. Un’ulteriore avvicinamento di Beyond al mondo del cinema, proprio perché il titolo non possiede praticamente un HUD, mappe ingame o qualsiasi altro orpello grafico inutile. Le interazioni sono segnalate da un punto bianco sull’oggetto, da una sovraimpressione del tasto da premere o da un’animazione da compiere. Insomma, anche in questo campo l’attenzione va tutta agli attori e basta. Ricordiamo anche che, per immergerci ancora più in ambiente cinematografico, le musiche portano la firma di Hans Zimmer e Lorne Balfe. Il primo è un vero e proprio titano delle colonne sonore, mentre il secondo ha firmato di recente la colonna sonora, tra gli altri, di Assassin’s Creed III.
Successo al 95%
Beyond: Due Anime punta tutto sulla storia. Niente multiplayer, niente sparatorie, niente action adventure. Il gioco può sembrare estremamente lineare, dal momento che molte scelte vengono fatte inconsciamente: riuscire a fuggire da un inseguimento ci porterà a veder scene che invece non vedremo se saremo catturati. Beyond è zeppo di piccoli bivi che faranno vivere a Jodie un’esperienza piuttosto che un’altra. In più ci sono veri e propri punti focali, in cui saremo noi a dover compiere consciamente delle decisioni triviali per la vita di Jodie. I finali nel gioco sono addirittura 23, quindi il fattore rigiocabilità potrebbe davvero sorprendervi. A differenza della versione PS3, sono stati apportati cambiamenti significativi nello scorrere della trama. A suo tempo infatti criticai la scelta di continui salti temporali, che ci portavano a seguire la storia di Jodie in modo estremamente frammentario e, per finire, confusionario. In questa nuova versione PS4 abbiamo la scelta tra la narrazione originale oppure una strettamente cronologica. Finiti quindi i salti a casaccio su oltre 20 anni di vita della protagonista, abbiamo finalmente la possibilità di seguirne la vita in modo meno caotico, se così vogliamo. La storia comunque non ha la stessa carica emotiva di Heavy Rain, mettendoci di fronte a decisioni che dovrebbero essere difficili ma che in realtà, complice la mancanza di attaccamento che proviamo per certi personaggi, risultano piuttosto semplici. Beyond offre un’ottima recitazione che però non riesce a sollevare una storia che francamente un po’ ci ha delusi. Sfortunatamente, proprio la vicenda è il piatto forte di Beyond! Un po’ di amaro in bocca per un titolo che è decisamente riuscito, ma che tutto sommato non è memorabile. Personalmente ho trovato molto più incisiva la storia di The Last of Us o il già citato Heavy Rain. Un vero peccato, perché Cage può e sa fare di meglio!
I muscoletti della nextgen
Come dicevo in apertura, Beyond: Due Anime non ha che da trarre beneficio da una potenza computazionale maggiore. La versione PS4 gode di migliorie sensibili per quanto riguarda risoluzione, che passa a 1080p a 30 fps fissi. Il nuovo sistema di illuminazione fa miracoli, tingendo di luci ed ombre dinamiche gli scenari di gioco. Le novità si notano in modo particolare nei dettagli delle esplosioni volumetriche ed effetti di fumo (la famosa scena per strada con l’elicottero), nelle ombre e nelle zone con tante luci in movimento. Per quanto riguarda i personaggi principali non vediamo migliorie particolari ma solo dettagli di poco conto. Qualcosa è stato fatto per i personaggi secondari che ora godono di maggiore cura e un grado di dettaglio maggiore. Beyond era tecnicamente splendido su PS3 e il passaggio su PS4 migliora gli effetti ma non la geometria dei livelli. Particolarmente evidente nei livelli boschivi, il titolo rimane figlio della oldgen per quanto riguarda la complessità ambientale. Nulla di grave per carità, ma magari qualche dettaglio in più si poteva inserire. L’aggiunta semmai è sottoforma di una nuova schermata alla fine di ogni capitolo che evidenzia le nostre scelte e quella degli altri giocatori connessi al PSN. Una feature già vista in altri titoli ma interessante per scoprire quanto siamo unici nei nostri propositi.
Concludiamo dicendo che Beyond: Due Anime è un titolo che merita ancora il vostro interesse, specialmente se non avete mai giocato su PS3. Si tratta più di un film su console che un vero videogame comunque! Peccato per la storia, che fallisce nel catturare il giocatore come invece ci aspettavamo. Bravissimi i due protagonisti, i quali hanno offerto una performance davvero di prima qualità.