I am Bread

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Di giochi bizzarri ne è pieno il mercato, citiamo a titolo d’esempio le visual novel che narrano gli incontri fra piccioni come hatoful boyfriend ai simulatori di vita inerenti alle “capre” come Goat Simulator. Bossa Studios, famosa nell’aver creato indie di un discreto successo come Thomas was alone e Surgeon Simulator, si aggiunge tra le produzioni precedentemente citate con il loro ultimo titolo I am Bread, produzione sulla falsariga di Goat Simulator e uscita inizialmente su PC, recentemente disponibile per Playstation 4. Il risultato è un titolo indie molto particolare che vede il giocatore nei panni di una simpatica fetta di pane tipica da tostare, alle prese con un obbiettivo tanto particolare quanto evidente : appunto trovare una maniera per farsi cuocere a puntino. Quest’ultimo obbiettivo però non è esente da una vicenda più profonda o minimamente elaborata. Nella campagna single player, infatti, l’utente assiste in prima persona ai disastri causati nella casa del proprietario (essendo appunto il responsabile), in cui quest’ultimo soffre di una malattia psichica diagnosticata da uno psichiatra (probabilmente schizofrenia) visto la sua “immaginazione realistica” su una fetta di pena stregata in grado di mettere in subbuglio l’intera abitazione.

Im-a-Bread-590x295Penso personalmente che fino a questo punto si è intuita abbastanza bene la faccenda, la povera fetta di pane in fondo dimostra la sua benevolenza tostandosi a puntino strusciandosi contro marmellate and company, raggiungendo un grado di bontà per il suo “padrone”, mentre il proprietario cercherà in tutti i modi di dimostrare il comportamento anomale dell’alimento, pena altrimenti il ricovero coatto in un istituto specializzato. In un gameplay non troppo user friendly, i controlli del giocatore prendono vita nella fetta appena tagliata e, cercando goffamente di spostarsi fra un piatto e un mobile, si possono creare seri danni all’ambiente circostante…oltre a cadere sul suolo e diventare totalmente non commestibile decretando il game over in una determinata missione. Tuttavia se in cucina diventa piuttosto semplice, o almeno, palese sul come darsi una leggera abbrustolita raggiungendo quindi l’obbiettivo prestabilito, in bagno o in altre parti della casa della casa la questione si fa effettivamente più complessa. Entra quindi in gioco la fantasia del giocatore che dove effettivamente ingegnarsi su come superare le sette location proposte.

20501193675_5276f7cca9_bLa campagna single player tuttavia non è l’unica modalità disponibile, I am Bread offre anche un semplice free roaming alla Goat Simulator e non solo. Citiamo infatti anche la modalità “Rampage” in cui l’utente prenderà, questa volta, la forma di una baguette impazzita alle prese nel distruggere tutto quello che incontra nell’abitazione. Sagal Race invece cambia totalmente il genere di appartenenza vedendo protagonista una ciambella atta a correre nei percorsi prestabiliti, con lo scopo di raggiungere diversi checkpoint piazzati sulla tratta. Nello Zero Gravity, invece, si ritorna sullo stile classico della fetta di toast alle prese con la sua personale tostatura, con la differenza che, invece di spostarti su un ripiano all’altro, si fluttuerà in aria violando tutte le leggi della fisica posandosi nell’area necessaria al fine di eseguire la cottura.

I am Bread non è un gioco effettivamente accessibile a tutti. Se l’idea di personificare una fetta di pane può sembrare divertente quanto nosense, ci si ricrede sulla serietà del titolo non appena si è alle prese con il livello di difficoltà proposto. I comandi infatti richiedono l’uso simultaneo di ben quattro diversi tasti da premere in sintonia e nel giusto istante. È necessario quindi un certo tempismo e ingegnosità, oltre che a una certa perizia nell’evitare le cadute sul suolo diminuendo la propria commestibilità. I am Bread non è quindi proprio un titolo per tutti, non tanto per il soggetto proposto, quanto per il suo livello di difficoltà al limite della frustrazione. Per i più impazienti, o per coloro che pretendono un comparto tecnico preciso caratterizzato da una fisica senza particolari glitch o movimenti non volontari…questo particolare Indie non dovrebbe rientrare nella lista degli acquisti. Per contro se si dispongono i mezzi e un minimo di curiosità, questo piccolo, simpatico ed interessante indie potrebbe anche dare soddisfazioni.

 

 

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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