Yoshi’s Woolly World

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Da molti anni si attendeva il ritorno del simpatico dinosauro verde in un prodotto dedicato interamente all’intrattenimento casalingo. Effettivamente dopo Yoshi’s Story su Nintendo 64, il disonauro della casa di Kyoto ha visto la luce solo su titoli portatili, seppur sempre appartenenti al genere platform ma con una qualità alquanto discutibile. Si basti a pensare al nuovo arrivato New Yoshi’s Island, caratterizzato da un comparto tecnico ben costruito ma accompagnato da un livello di difficoltà e una longevità al limite dell’accettabile, se confrontato direttamente al fratello maggiore Yoshi’s Island uscito per Super Nintendo più di 20 anni fa, da cui prende il nome. Ebbene Yoshi’s Woolly World compensa la discreta qualità del capitolo uscito su Nintendo 3DS in un prodotto esclusivo per l’ammiraglia Nintendo Wii U, caratterizzato da un peculiare stile grafico erede tra l’altro del simpatico e tanto criticato Kirby e la Stoffa dell’Eroe uscito su Wii più di 5 anni fa. Per rapporto a quest’ultimo, aprendo una piccola parentesi, il rischio di ricadere in un titolo dalle meccanichi semplici ed ispirate ma offerente un livello di difficoltà al limite del ridicolo, vedasi l’assenza delle vite ma soprattutto il fatto di non poter morire durante il superamento degli stage, era effettivamente molto alto visto che il team di sviluppo è praticamente il medesimo.

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Ci teniamo quindi cominciare la recensione proprio sull’ultimo punto sollevato, vale a dire il livello di difficoltà complessivo, tranquilizzando fin da subito i fan di vecchia data. Yoshi’s Woolly World si piazza su tutt’altro livello, vale a dire che seppur mantenendo l’assenza delle « vite » ad ogni singola morte è però d’obbligo ricominciare dal check point, obbligando a raccogliere nuovamente gli oggetti trovati nei livelli o, più semplicemente, ricominciare da zero tutti i progressi effettuati nello stage. Su questo punto di vista il nuovo titolo che vede protagonista il dinosauro verde si discosta totalmente dallo stile adottato in Kirby e la Stoffa dell’Eroe, abbracciando finalmente la qualità complessiva che più si avvicina alla pietra miliare precedentemente citata : Yoshi’s Island. I rinvii a quest’utlimo sono parecchi infatti, citiamo a titolo d’esempio il solito nemico Kamek, la presenza di tutti gli storici nemici e la raccolta dei tradizionali oggetti come i 5 fiori ridenti, le « monete rosse » (trasformate attualmente nei timbri del Miiverse) e le stelle della salute (diventate cuori senza un timer per la loro diminuzione)…l2598558-gameplay_yoshiswoolly_20140716gs’unica assenza è effettivamente baby Mario. Ma se il piccolo Mario non appare cosa effettivamente va a raccontare il mondo lanoso degli Yoshi in questo capitolo molto particolare ? Niente di troppo elaborato, come da consuetudine in un genere platform tipicamente prodotto da Nintendo. La solita tradizione è comunque stata mantenuta : l’utente è chiamato a soccorrere attualmente tutti gli abitanti dell’isola Gomitolo, vale a dire gli Yoshi, trasformati dal malvagio Kamek in diversi gomitoli di lana “magici”. Proprio recuperando quest’ultimi, sparsi e nascosti in tutti i livelli, il giocatore può ricomporre uno Yoshi specifico “a tema” permettendo  inoltre di utilizzarlo scambiandolo con quello principale classico di colore verde, presente fin da subito. Una miriade di Yoshi con determinati colori sono sbloccabili in ogni livello offrendo una vasta e variegata scelta. Una piccola precisione va dedicata agli Amiibo che, a loro volta, sbloccheranno degli Yoshi a tema della statuina del personaggio acquistato se poggiati sul Wii U Gamepad come da tradizione.

yoshi_kc6s.1920.jpgSu un’analisi più legata alla giocabilità effettiva abbiamo già introdotto la questione difficoltà come più vicina a quella tradizione dei primi giochi anni novanta, ma con l’inevitabile adattamento delle esigenze moderne come l’abbandono delle vite e la graduale curva della difficoltà, molto ben equilibrata in Yoshi Woolly World. Più si avanza e più i livelli dimostrano una qualità complessiva nel level design eccelsa e tipica dei platform Nintendo, che offrono uno stile semplice e fluido per i primi mondi aumentando la loro complessità dal terzo mondo in avanti (se non addirittura prima). Ciò che sottilinea maggiormente la buona fattura del level design è la presenza dei numerosi segreti al fine di collezionare tutti gli oggetti presenti in ogni stage, capaci di rendere dura la vita per gli amanti del completamento del 100%. Aguzzare la vista non è sempre facile, nemmeno per i più veterani come il sottoscritto, le multetidini di situazioni che gli sviluppatori hanno introdotto non si capiscono spesso al primo colpo. Intuire, quindi, quali parti delle pareti da ingurgitare o cosa spostare al fine di scoprire fiori, cuori, timbri verdi e gomitoli di lana, non è sempre evidente. Superare e completare Yoshi Woolly World è tutto fuorche una passeggiata, tutt’altro, è in tributo allo stile piuttosto classico di Nintendo e dei suoi platform di qualità. Per contro non mancano i correttivi tipici e adottati per i nuovi giocatori, introducendo la modalità facile che consiste nel donare le ali a Yoshi superando tranquillamente qualsiasi oscacolo. Il risultato è un prodotto che accontenta, sotto il punto di vista di puro gameplay, sia giocatori di vecchia data che quelli moderni, se non addirittura anche i giocatori casual sfruttando l’apposita modalità. Sotto questo aspetto altre chicche risiedono nella varietà dei controlli e delle situazioni proposte durante le trasformazioni di Yoshi, ispirate a Kirby e la Stoffa delle Eroe ma abbastanza tipico dei software con protagonista il dinosauro di Mario. Ce ne sono per ogni genere, quello che maggiormente ci ha colpito è stato Yoshi Moto che, con la sua velocità, ha saputo offrire uno stage che ricordava molto i livelli ambientati nei carrelli delle miniere di Donkey Kong Country o gli stage veloci di Rayman Origin / Legends. Immancabile, infine, il multiplayer locale che prevede le solite caratteristiche tipiche degli ultimi platform Nintendo.

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Quello che però rende veramente speciale un prodotto come Woolly World non risiede solo nella sua giocabilità effettiva, seppur preponderante, ma anche nel comparto tecnico. Ebbene Nintendo ha saputo dimostrare con un certa maestria e perizia di creare un mondo totalmente composto di lana con gli accorgimenti necessari. Il risultato è un comparto grafico davvero da urlo, donando un’impressione tutt’altro che negativa se si pensa che il titolo gira su una console come Wii U. Il settaggio fisso a 60 frame (fatto salvo per il mondo di gioco durante la scelta dei livelli, portato a 30 fps) tende a catalogare l’esperienza come totalmente fluido, senza un minimo di rallentamento. La paletta dei colori, le textures così come le animazioni e la precisione per ogni minimo dettaglio rendono il prodotto davvero molto delizioso. Sotto questo aspetto la redazione è rimasta molto colpita.

Ci sarebbero effettivamente tante altre maniere per giudicare Yoshi’s Woolly Word in tutte le sue sfaccettature, ma tutte raggiungerebbero la stessa conclusione. Il nuovo platform Nintendo è un ritorno in grande stile di un intramontabile classico che ha caratterizzato l’infanzia e l’adolescenza di molti, chiunque abbia giocato a Yoshi’s Island deve dare una possibilità al nuovo arrivato su Wii U…sono sicuro al 99% che nessuno si pentirà di un simile acquisto.

 

 

Written by: Pusti

Avvocato, sportivo e gaymer. Tra le varie passioni e attività, quella relativa ai videogiochi e al divertimento ludico da tavolo (boardgame) è intramontabile. Fedele al marchio Nintendo, giocatore su PC e amante del VR senza fili (Oculus Quest), Pusti è uno degli storici redattori di Joypad.ch

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