The Division fa parte di quella nuova generazione di giochi che Ubisoft sta preparando per noi da qualche tempo. Nuova generazione perché è più del solito titolo single + multiplayer a cui siamo abituati. O per lo meno lo è in modo differente. Ambientato in una New York distrutta, contaminata da una tragedia che ha lasciato il segno su tutti gli Stati Uniti, vede gli scontri di bande rivali disposte a tutto pur di accaparrarsi le poche preziose risorse ancora in circolazioni. Dopo 2 anni di attesa abbiamo finalmente potuto provare in prima persona questo shooter all’E3 e siamo pronti a parlarvene.
La demo di Los Angeles è iniziata con una classica sezione in cui si può definire il loadout del nostro personaggio. Diverse armi primarie, secondarie e speciali più modifiche per le stats e le abilità del personaggio sono della partita. Essendo una demo, le opzioni erano limitate e per la nostra partita composta da 3 giocatori in squadra, il team di sviluppatori di Ubisoft Massive ha deciso di dividerci in 3 personaggi complementari. Nel mio caso ho comandato un healer / spotter ovvero ero dotato di granate guarenti (che hanno effetto su chiunque si trovi nella zona immediatamente circostante alla bomba) e di un radar che segnala a tutti i membri del party la presenza di nemici vicini.
A collaborare con me nella pericolosa New York un altro giornalista piuttosto capace e una ragazza che ancora adesso, a giorni di distanza, si starà chiedendo ad alta voce che cosa debba fare… Il primo impatto con la città è piacevole, ci incamminiamo per una strada piuttosto ampia e priva di pericoli. Dopo una veloce familiarizzazione con il sistema di copertura, la mira e l’utilizzo dei poteri speciali tramite i bumber del controller siamo pronti per entrare nella zona contaminata. In questa zona troveremo nemici sia controllati dall’IA che altri team di giocatori umani, quindi c’è da stare attenti. Scopo dell’incursione trovare ed in seguito evacuare un carico che va strappato dalle mani dell’IA e portata in uno spiazzo aperto dove sarà prelevata da un elicottero. In teoria una missione semplice e veloce, ma si sa che le cose possono andare storte molto in fretta. La prima fase della demo si è svolta in modo semplice: il nostro team di due giocatori più un anima persa ed infelice è riuscito senza problemi a raccogliere il carico, che viene sistemato sotto lo zaino del giocatore (in questo caso, del sottoscritto). I problemi (e il bello) sono iniziati alla zona di estrazione. Essendo questa contesa tra vari team umani offre un paio di opzioni. Ridurre le ostilità al minimo e lasciare che i team, a turno, evacuino il carico in un minuto e mezzo. Niente colpi, niente stalli alla messicana.
Oppure possiamo decidere di diventare agenti rogue, attaccare l’altro team e combattere per essere i soli a vincere. Ho deciso di aprire il fuoco conto l’altro team, un po’ perché volevo vedere come funzionano i combattimenti contro nemici seri, un po’ per il puro gusto di farlo. Qui The Division mostra i muscoli, visto che diventa un 3v3 impegnativo in cui è assolutamente imperativo giocare di squadra e sfruttare al meglio i propri poteri unici. I giocatori sono abbastanza tosti da uccidere e una volta la vita arrivata a zero i compagni di squadra possono sempre rianimarli prima del fatidico respawn. Per finire abbiamo perso, anche se di misura! The Division è un gioco interessante che fa del suo open world una zona di scontri interessante. Potenzialmente siamo di fronte a parecchie situazioni tattiche diverse, vista la vastità promessa di ambienti di gioco. Staremo a vedere come si comporrà la campagna e le missioni PvP (o team v team?). Graficamente il titolo non è all’altezza del primo trailer visto tanto tempo fa, ma comunque la città di New York è molto bella da vedere e da scoprire. Restano ancora molti mesi prima dell’uscita e vedremo se Massive saprà aumentare il livello di dettagli e la qualità delle texture. Per il momento comunque il titolo non va assolutamente bocciato dal profilo tecnico.