L’imminente perdita registrata e dichiarata da Nintendo per questo anno fiscale è sotto gli occhi di tutti : dalla previsione di un guadagno la casa giapponese si è ritrovata, infine, con una brutta sorpresa. Complice del risultato le scarse vendite di Wii U che, seppur si sono rilevate positive negli ultimi paio di mesi, arranca ancora nell’affermarsi nel mercato odierno. Troppi fattori hanno influenzato questo scarso successo, tra cui la mancanza di uscite pertinenti di titoli tripla A durante i primi due trimestri del 2013 (con la conseguenza di un vuoto nella line up, senza aiutare l’aumento della base installata della console. Le terze parti, per motivi sempre legati ai costi di sviluppo e lo scarso guadagno che ne comporterebbe, non sono quindi più convinti di investire nello sviluppo di un titolo multipiattaforma o esclusivo per la console di Nintendo) e un marketing non proprio aggressivo. Ebbene, il risultato ha portato a un drastico abbassamento delle aspettative di vendite dell’hardware (estremo per Wii U, più leggero per 3DS) portando così a una perdita dell’esercizio in corso.
Lo stesso Iwata si è quindi reso conto del problema in questione, ed ammette effettivamente gli errori di previsione, ma soprattutto di non aver raggiunto gli obbiettivi prefissati per l’anno passato. Se da una parte nel 2014 sono previsti interessanti titoli (sia annunciati che non) che potrebbero risollevare discretamente o di molto le vendite della casalinga Nintendo, Iwata mette comunque in discussione l’intero business della società. Gli smartphone sono ormai una realtà e sempre più utenti sfruttano app d’intrattenimento per passare il tempo, divertendosi. Seppur Nintendo 3DS riesce a registrare numeri molto positivi (vista la spietata concorrenza, ha raggiunto in soli tre anni oltre 40 milioni di console vendute, ma comunque inferiore al numero registrato in passato da Nintendo DS nello stesso arco temporale), allargarsi anche al mercato mobile potrebbe essere una soluzione per ottenere più introiti e modificare in positivo il conto economico della società, oltre che ad acquisire una maggiore fiducia degli investitori. Di seguito la dichiarazione ufficiale :
“Stiamo pensando ad una nuova struttura di business. Considerata l’espansione degli smart devices, è naturale che anche noi stiamo pensando a come questi possano essere utilizzati per far crescere il settore videoludico. Tuttavia, la questione non si riduce a riuscire a far muovere Mario su uno smartphone.
Non possiamo far andare avanti un’azienda senza riuscire a vincere. Dobbiamo adottare un approccio critico e mettere in discussione se possiamo ancora semplicemente creare delle console da gioco, offrirle come abbiamo sempre fatto per 20000 o 30000 yen, e vendere software per qualche migliaio di yen ciascuno.”
Può sembrare un passaggio definitivo delle IP storiche sugli smartphone, ma difficilmente sarà così. Dalle parole di Iwata la volontà interpretata è quella di allargare l’offerta videoludica anche su altri sistemi, con titoli creati ad-hoc non necessariamente legati a un Mario Bros o simili, oppure l’introduzione del servizio virtual console anche su altri dispositivi analogo a Playstation Now di Sony. Il tutto resta ancora un mistero, ma è chiaro che la casa di Kyoto vuole attuare nuove strategie per raggiungere buoni profitti al fine di continuare per il mercato classico delle console da gioco senza perderci negli introiti.
Fonte : Wiitalia.it