Non siamo dinanzi a un classico videogioco del mondo moderno, caratterizzato da spara spara o visual novel, bensì in tutt’altro tipo d’esperienza che mischia genere classici come l’adventure al puzzle game in uno stile retro bidimensionale. Doki Doki Universe si tratta di un titolo sotto alcuni aspetti tradizionalista nel genere proposto, e fin qui nulla di speciale, ma la vera novità sta in tutt’altri elementi che verranno elencati nel paragrafo successivo. Sviluppato da Humanaturestudios e pubblicato da Sony stessa, questa interessante nuova IP è disponibile su ben tre piattaforme in Cross platform (basta comprarlo una volta per averlo disponibile anche su altre piattaforme) : PSvita, Playstation 3 e Playstation 4. Nel nostro caso abbiamo tra le mani la versione portatile, che non dovrebbe differenziare dalle controparti console casalinghe se non per i controlli peculiari della portatile Playstation.
Seppur il gameplay non presenta particolari innovazioni, l’elemento centrale di questo titolo è l’intera trama, che narra di un fatto quotidiano presente nella società moderna. QT3 si tratta di un simpatico robottino che, in un viaggio per le “vacanze” con i suoi proprietari, viene abbandonato di colpo su un asteroide. Piuttosto tragico come inizio, se in più si aggiunge il fatto che la simpatica famigliola ha promesso di ritornare a recuperarlo…peccato che dal giorno dell’abbandono passa circa una decade. L’analogia con l’abbandono degli animali è fin troppo evidente, ma questo evento non è l’unico a ricollegarsi con le ingiustizie del mondo moderno. Ebbene, la vera e propria avventura non è il fatto di attendere il ritorno dei proprietari, ma quello di esplorare diversi mondi che compongono l’universo di questo gioco. Infatti, dopo anni di attesa, QT3 è ricercato per essere resettato al fine di ritornare nei negozi ed essere così rivenduto a una nuova famiglia. Ma questa procedura di “factory reset” può essere evitata grazie ad un’eccezione : capire ogni caratteristica delle emozioni umane. Questo fatto dona un’opportunità al robottino di essere libero dal destino a lui segnato, una scappatoia che permette di sfuggire da una strada chiaramente con un circolo vizioso. Infine QT3 comincia a viaggiare nella galassia e relazionarsi con gli abitanti di ogni singolo pianeta, così da scoprire le emozioni recondite dell’animo umano. Siamo in presenza di una sorta di sistema a livelli : in cui in ogni mondo saranno presenti diversi enigmi per completare delle mini vicende composte da tanti enigmi. QT3 sarà quindi in grado di guadagnare esperienza e comprendere a fondo l’animo umano richiesto per evitare l’imminente “wipe”. Tutti gli enigmi presenti sono stati organizzati a “catena”, più semplicemente ogni missione completata sbloccherà gli oggetti necessari per la successiva, e via dicendo, completando la minivicenda presente nei diversi mondi.
Trama accompagnata da un gameplay classico ma allo stesso tempo piuttosto interessante, in cui la versione portatile vanta lo sfruttamento del touch per, ad esempio, effettuare un abbraccio, eseguire un inchino e tutti i gesti tipici per interagire con altri personaggi. Ma al centro non stà la maniera di controllare il nostro robottino, ma richiamare i gesti giusti al momento adatto. Infatti QT3 dovrà ogni volta comportarsi secondo ai caratteri delle persone che incontrerà durante la sua avventura, in modo da risolvere l’enigma proposto. Insomma, come stile di approccio è molto analogo a Scribblenauts con la differenza che uno utilizza gli oggetti (adottando uno stile fiabesco e molto accessibili anche ai più piccini), mentre Doki Doki punta ai gesti e ad elementi più maturi. Ma non tutto è rose e fiori, ci sono alcuni difetti che meritano una parola e devono essere presi in considerazione nel caso di un probabile acquisto : in particolare per i controlli non ottimizzati su Playstation Vita. Quest’ultima soffre, oltre che di un comparto tecnico non ottimizzato (cali di framerate o di fluidità generale), di ritardi nell’immissioni dei comandi o addirittura di non riconoscimento dei gesti per quanto riguarda ad esempio l’inchino (tramite touchpad o touchscreen). Seppur è buona l’idea di sfruttare touch screen e touch pad, l’implementazione per ora lascia desiderare. Problema inesistente per le controparti home console che sfruttano un classico controller (difetto quindi parzialmente risolto). Ma se i controlli sono dei problemi di “secondo piano” (risolvibili optando alla versione casalinga), il vero problema si pone con i DLC : già annunciati e in dirittura d’arrivo. Quest’ultimi si trattano di contenuti aggiuntivi quasi fondamentali per la storia, visto che la longevità del titolo stand alone è piuttosto imbarazzante. Avete in mente i DLC legati al finale di Mass Effect 3 ? Non è proprio analogo con Doki Doki Universe, ma il principio è lo stesso.